L'annuncio era arrivato subito dopo le feste natalizie: il titolo del Marvel One-shot che sarebbe comparso nel dvd di Thor: The Dark World si sarebbe interpretato All Hail to the King.

Per chi non ne fosse a conoscenza, I Marvel one-shot sono cortometraggi creati appositamente per essere inseriti nei blu ray dopo l'uscita cinematografica dei titoli principali, cominciando da quell'Item 47 comparso negli extra degli Avengers.

In uno strano (o forse ben orchestrato) caso del destino, molto velocemente questi corti non sono rimasti isolati nel loro argentato mondo su disco, ma hanno cominciato ad incrociarsi con gli altri mondi Marvel, nello specifico con la serie Agents of SHIELD, dove hanno fatto la loro comparsa gli agenti visti in Item 47.

E più in tempi recenti, il corto Agent Carter, che racconta le avventure di Peggy Carter/Hayley Atwell post Captain America, sembra essere di fatto la base di una futura serie vera e propria dedicata all'agente a cui Steve Rogers tirò un pacco epico.

Partendo da queste basi, diventa ovvio che il solo annuncio del titolo All Hail to the King, ovvero Lunga vita al re abbia infiammato l'immaginazione dei fans e delle testate specializzate, facendo nascere l'ipotesi che il corto avrebbe raccontato gli eventi successivi al finale di Thor - the Dark World e l'ascesa al potere di Loki con le sembianze del padre.

Invece, giusto ieri Entertainment Weekly ha svelato il segreto, con una intervista a Drew Pierce, sceneggiatore di Iron Man 3 e regista nonché autore dello script di All Hail to the King.

"Immaginate un'organizzazione terroristica in cui scopi sono stati tenuti segreti per migliaia di anni. Ora immaginate un attore inglese ubriaco che fondamentalmente dice di essere l'uomo immagine dell'organizzazione. Penso che sarebbero un bel po' arrabbiati."

Ebbene si, All Hail to the King nasce come sorta di sequel di Iron Man 3, approfondendo le vicende dello sventurato (e un po0 scemo) Trevor Slattery/Sir Ben Kingsley.

Al'inizio del corto, Slattery sta intrattenendo i supercriminali del carcere di massima sicurezza chiamato Seagate (noto ai fans Marvel per Luke Cage) e accetta  ben volentieri di essere intervistato da un giornalista (Scott McNairy, Argo), che sta realizzando un documentario sugli eventi successivi a Iron Man 3.

Ma come si collega la storia al terzo capitolo delle avventure di Tony Stark?

"L'idea di base è definire che Aldrich Killian/Guy Pearce aveva usato una reale minaccia storica per i suoi scopi, arrivando a confermare che l'organizzazione terroristica chiamata 10 anelli esiste davvero."

E riguardo Slattery/Kingsley: "Slattery è un personaggio sopra le righe, che fa ridere mentre gli altri sono seri e che rappresenta un certo egocentrismo che ho visto in alcuni attori nella vita vera. Al'inizio della nostra storia ha, in qualche modo, ottenuto quello che voleva, è diventato la celebrità che desiderava diventare e paradossalmente vive una vita migliore di quella che faceva prima. Il vero Mandarino non l'ha avuta, ma Slattery ha ottenuto la sua vittoria."

La domanda che tutti si pongono è se il corto sia solo un epilogo di Iron Man 3 o se in realtà stia gettando le basi per il quarto capitolo.

"Io credo che i cortometraggi, Marvel o meno, siano la porta a qualcosa di più grande. Si, penso ci siano, senza fare spoiler, alla fine del corto, molti posti e situazioni che si aprono al mondo cinematografico, che sia Iron Man 4 o un altro film nella fase 2 o 3."

Inoltre, in questo corto vedremo altri personaggi del mondo cinematografico Marvel (anche se non vengono svelati, ndr).

"C'è un certo tono alla Rosencrantz e Guilderstern in questo mini film, la storia principale finisce ma puoi continuare a seguire i personaggi secondari. È una conferma del legame tra i film, telefilm e corti, e dello spessore del mondo dei fumetti. Alcuni personaggi sono così interessanti che desideri seguirli anche al di fuori del plot principale."

All Hail to the King ha una durata prevista di 14 minuti, ma sembra contenere più sorprese di quanto si possa immaginare e rappresenta una volta di più il desiderio della major di creare davvero un mondo condiviso indipendentemente dal formato con cui viene raccontata la storia.

E chissà, forse vedremo comparire il vero Mandarino: le possibilità sono infinite.