Le vacanze di quest'anno non sono certo state il massimo, pioggia e basse temperature hanno ostacolato parecchio il popolo dei vacanzieri.
Se non è possibile sdraiarsi sotto il sole o all'ombra di un abete si può sempre starsene al coperto e leggere qualche buon libro.
Pensando a chi sceglie questa soluzione Mondadori ha pubblicato due volumi in grado di garantire ore e ore di piacevole lettura. Urania si presenta con Apocalisse su Argo di Robert J. Sawyer, mentre Urania Millemondi contiene tre romanzi molto diversi tra loro, a firma di Michael Moorcock.
Il romanzo di Sawyer è un thriller spaziale dove protagonista e voce narrante è il computer di un'astronave. Come da tradizione (si vedano 2001 Odissea nello spazio o Alien) a volte gli evoluti dispositivi cibernetici non sono del tutto affidabili.
L'autore
Robert Sawyer è nato in Canada nel 1960. Con il romanzo Killer online (1995) ha vinto il premio Nebula. Di lui Urania ha pubblicato Starplex (1996), Mutazione pericolosa (1997), I transumani (1998), Mindscan (2005), La genesi della specie (2002, premio Hugo 2003), Fuga dal pianeta degli umani (2003), Rollback (2007), WWW 1: Risveglio (2009), WWW 2: In guardia (2010) e WWW 3: La mente (2011). Apocalisse su Argo (1990), un grande thriller fantascientifico, è stato uno dei suoi maggiori successi.
La quarta di copertina
"Mi chiamo Jason e sono il più perfetto computer mai concepito. Guido la mia nave diretto a un pianeta lontano, affrontando le incognite di questo braccio della galassia per fondare una nuova colonia umana nello spazio. Ma la dottoressa Chandler, uno degli astrofisici, è morta l’altro ieri. Suicidio, ho stabilito, anche se il marito è convinto che Diana sia stata ammazzata. Da me. Eppure sono il computer, dovrei saperlo, e soprattutto essere al di sopra di ogni sospetto. Qui non siamo in un vecchio film di fantascienza… Ho fatto rapporto e vorrei concludere che la cosa è inconcepibile, ma siccome ho più di una personalità (serve a gestire le varie funzioni) ho il dovere di approfondire. Se ci saranno altri morti? Al momento, la cosa è imprevedibile".
Robert J. Sawyer, Apocalisse su Argo (Golden fleece) Urania 1609, traduzione Riccardo Valla, pagine 190, Mondadori, Euro 4,90
I riti dell'infinito è il titolo di quello che una volta si sarebbe chiamato Millemondiestate, un corposo volume con tre romanzi decisamente diversi tra di loro. Il veliero dei ghiacci è ambientato in un lontano futuro su una Terra stretta nella morsa di una glaciazione globale, e racconta il viaggio di Arfiane alla ricerca della leggendaria Madre del Ghiaccio. Il campione eterno è il romanzo che ha dato inizio a uno dei più prolifici cicli di Moorcock, quello appunto del Campione Eterno, si tratta di un fantasy raffinato e lontano dai canoni supereroistici del genere. I riti dell'infinito sviluppa il tema dei mondi paralleli, narrando la lotta del professor Faustaff per sventare i piani del malvagio cardinale Orelli e delle squadre D.
L'autore
Michael Moorcok è nato a Londra nel 1939 ed è considerato uno dei massimi autori inglesi di sf e fantasy. È stato anche il direttore della rivista New Worlds. Tra le sue opere più celebri, il ciclo di Jerry Cornelius (iniziato conProgramma finale, 1969, da cui è stato tratto il film Alfa Omega il principio della fine, di Robert Fuest) e l'epopea del Campione eterno.
La quarta di copertina
Il veliero dei ghiacci (The Ice Schooner, 1966) - La Terra è immersa in un sonno polare e sui mari bloccati dagli iceberg la civiltà è tornata all’epo- ca delle baleniere. A bordo di uno schooner che attraversa paesaggi ac- cecanti sovrastati da picchi di ghiaccio, un uomo ossessionato compie un viaggio ai confini del pianeta per inseguire l’enigmatica Madre dei Ghiacci, un mistero nel mistero.
Il campione eterno (The Eternal Champion, 1970) - Fin dall'inizio dei tempi vi è stato un essere che ha combattuto per liberare il Multiverso dalle incombenti forze del caos. Quest'individuo formidabile è Erekose, qualcosa di più di un semplice essere umano ma meno di un dio.
I riti dell'infinito (The Rituals of Infinity, 1971) - Nel subspazio, la Terra non è un pianeta unico. Esistono quindici mondi esattamente identici, anche se tutti hanno subito una mutazione. Quando appaiono le misteriose squadre D, quando si verifica una Situazione di Materia Instabile, nessuno può prevedere quello che accadrà tranne il professor Faustaff. Col suo gruppo di uomini, Faustaff viaggia tra una Terra e l’altra, cercando di impedire la distruzione che minaccia i pianeti paralleli. Dalla Los Angeles di Terra 3 alla San Francisco di Terra 1, la sua lotta non conosce confini.
Michael Moorcock, I riti dell'infinito, Urania Millemondi 68, traduzione Roberta Rambelli, Vittorio Curtoni, Riccardo Valla, pagine 460, Mondadori, Euro 7,50
8 commenti
Aggiungi un commentoSi scusate capolavoro, non classico...
L'antologia sembra interessante, ma forse un po' troppo eterogenea, dei tre romanzi ho letto solo il campione eterno che da solo vale sicuramente il prezzo di tutto il volume; se non mi ricordo male la precedente edizione era stata pubblicata dalla Fanucci in due tomi che adesso sono però fuori catalogo.
Forse non ho una conoscenza approfonditissima di Moorcock, ma il suo livello è sempre buono, mentre il suo livello alto è molto elevato, soprattutto per la sua capacità di mischiare i generi (science fiction e fantasy), nonchè per la capacità di creare antieroi... unici... il campione eterno, pur essendo un opera un po' meno conosciuta di Elric di Menibonè, è sicuramente uno dei suoi capolavori, non tanto forse per la scrittura quanto per la capacità inventiva, che lo rendono un romanzo (se non mi ricordo male neanche tanto lungo) quasi epico.
Se non si hanno nessuna di queste opere in altre edizioni io consiglierei di prenderla subito...
Vi confesso che il Millemondi di Moorcock mi lascia molto perplesso. The ice schooner è molto buono (lo ricordo ancora dopo molti anni) ed è una delle poche storie chiaramente fantascientifiche di questo autore (anche se l'idea di partenza era di Keith Roberts, che l'usò nel racconto Coranda e poi la regalò a Moorcock). Invece, I riti dell'infinito mi sembra un'opera minore e tutt'altro che ben riuscita (lo riconosceva lo stesso Moorcock, mi pare). Quanto al ciclo di Erekose... Perchè pubblicare solo la prima parte e non la seconda? I guerrieri d'argento concludeva la vicenda. Ora, si suppone che una ristampa si rivolga a un pubblico che non possiede le vecchie edizioni: perchè negargli il diritto di sapere come va a finire? In ogni caso, siamo molto lontani dai livelli dei cicli di Fantasy più famosi, come quello di Elric di Melnibonè o di Von Bek il Mastino della guerra. Sapete, ho il sospetto che l'antologia sia stata compilata cercando fra le opere da ristampare quelle che costavano di meno. Sono troppo polemico?
SI, sei troppo polemico.
Tuttavia I riti dell'infinito non è piaciuto nemmeno a me, un'idea non nuova sviluppata in modo svogliato.
Gli altri due romanzi meritano, se poi non è stato pubblicato il secondo non credo sia un problema grave, ci sarà spazio in seguito, magari su un Urania.
La differenza tra classico e capolavoro è sottile, in effetti, un classico dovrebbe essere un capolavoro che resiste alla prova del tempo, e si rilegge a distanza di generazioni, cosa non scontata.
Certi romanzi acclamati all'uscita sono poi stati dimenticati, altri hannno avuto un destino differente.
Guardando su wiki italiana il ciclo sembra composto da:
1962 - Il campione eterno (The Eternal Champion)
1970 - I guerrieri d'argento (The Phoenix in Obsidian o The Silver Warriors)
1978 - The Swords of Heaven, the Flowers of Hell - scritto con H. Chaykin
1986 - Il drago nella spada (The Dragon in the Sword)
2003 - The Skrayling Tree: The Albino in America
Io avevo preso quelli pubblicati in Urania Fantasy Il campione eterno ed I guerrieri d'argento, poi pubblicati anche da Fanucci nel primo volume del loro libro d'oro; nel secondo volume Fanucci ha pubblicato invece solo Il drago nella spada. Non mi è chiarissimo quali romanzi appartengano oppure no al ciclo, perchè se vado a vedere le bibliografie inglesi nel ciclo del Campione Eterno ci mettono quasi tutto da Elric a Corum...
Secondo te è solo composto da i primi due romanzi? O quanto meno sono quelli in cui si parla esplicitamente di Erekose?
:
Si sarebbe stato bello un unico volume con i due romanzi, ma mi sembra che spesso la Mondadori abbia fatto la scelta di spezzare le storie come sua strategia commerciale, addirittura anche quando non nascono come romanzi separati (è successo ad esempio per i seguiti di Dune).
La differenza tra classico e capolavoro è semplice e chiara. Un classico è ciò che viene pubblicato sulla collana Urania Collezione mentre un capolavoro è un buon libro già pubblicato di cui Mondadori detiene ancora i diritti e che pubblica per riempire gli slot vuoti di Urania. Con buona pace di esteti ed eruditi. Ha da passà 'a nuttata... il tunnel della crisi è lungo assai.
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