Se Cloud Atlas si appresta a diventare un film di cui si parlerà per molto tempo è anche merito di un cast di attori davvero eccezionale, uno di quelli che farebbe tremare i polsi di qualsiasi regista, ma non di Andy e Lana Wachowski e Tom Tykwer. Tom Hanks e Halle Berry sono stati i primi a essere confermati come attori del film, in seguito sono stati resi noti gli altri divi, ossia Hugo Weaving, Ben Whishaw, Susan Sarandon, Jim Broadbent e Hugh Grant. 

Il film è tratto dall’omonimo romanzo di David Mitchell ed è stato sceneggiato dagli stessi tre registi, ma bisogna tener conto che il film si muove in sei epoche temporali diverse, ossia nel 1849... e nel 1936... 1973... 2012... 2144... e 2346. Una peculiarità a cui si aggiunge il fatto che l'introduzione di tutti i fili narrativi avviene in ​​una sola volta e poi l'attenzione dello spettatore viene ritmicamente spostata da un’epoca all’altra, ma il film spinge il pubblico contemporaneamente giù per sei binari paralleli che vengono vissuti come se ne fosse uno solo. Le cause e gli effetti delle vicende rivelano la loro sincronicità e i legami tra i personaggi. Non c’è dunque miglior introduzione al film che ascoltare le emozioni degli attori del cast nel girare un film così particolare e interpretare personaggi molto diversi fra loro.

La star della pellicola è senza dubbio Tom Hanks, uno degli attori più versatili dell’establishment di Hollywood e forse scelto per questo film proprio per la sua duttilità nella recitazione. Hanks è abituato a confrontarsi con grandi registi e ha riconosciuto la bravura dei tre registi nella direzione tecnica degli attori. L’attore americano ha spiegato come i vari personaggi si incrociano nella narrazione della pellicola: “Ogni personaggio segue una sua traiettoria personale, ma c’è una traiettoria complessiva che i personaggi formano tutti insieme. Uno getta le basi e un altro continua da lì. È come un filo di perle”.

Nel film, Hanks compare in sei ruoli che rappresentano il viaggio di una singola anima osservata in diversi punti del suo cammino, e a tal proposito ha affermato: “Spesso i personaggi assistono a qualcosa che potrebbe cambiare la loro vita per sempre e devono agire. Possono essere eroi o codardi. La domanda è: «Che cos’è la storia se non una sequenza di innumerevoli momenti come questo, legati insieme? Cos’è la condizione umana se non una serie di decisioni da prendere?». È una narrazione che ti coinvolge del tutto”, ha continuato Hanks. “Ognuno può trarne quello che vuole. Non c’è mai un momento in cui la cinepresa non sia puntata su qualche spettacolare acrobazia o emozione umana. All’inizio, mentre leggevo il copione, mi sono chiesto chi fossero quelle persone, ma in un attimo i loro legami sono diventati evidenti. E diventano tali anche le loro battaglie artistiche, le loro lotte per la sopravvivenza e le scelte che collegano una vita all’altra. Mi sono ritrovato completamente assorbito dalle loro storie. La sceneggiatura è una fusione perfetta fra la storia di David Mitchell e la potenza cinematografica dei nostri tre registi, un grande esempio di letteratura cinematografica che esamina i legami della specie umana attraverso il tempo”.

Anche Halle Berry, l’altra star del film è rimasta piacevolmente sorpresa nel dover interpretare più personaggi. “Uno dei personaggi che interpreto è un’ebrea tedesca, e un altro è una donna del ventiquattresimo secolo”, ha spiegato l’attrice americana. “Per un’attrice è una prospettiva esaltante e un’enorme sfida”. Ma Berry ha affermato anche, a proposito dei personaggi che ha interpretato nel film, che: “Le persone sono semplicemente persone. E lo saranno sempre, a prescindere dalle circostanze o dall’epoca. Il punto per me era trovare in ciascun personaggio che interpretavo quella qualità umana che tocca tutti, perché in fondo siamo sempre e solo carne e ossa, cuore e testa”.