Immaginate di essere in casa Chanel e trovarvi a presentare in pubblico il direttore della Maison. Come minimo vi sentireste le vertebre trafitte dagli occhi attenti di Carl Lagerfield pronto a rilevare ogni vostra possibile corbelleria. Beh, qui in casa fantascientifica l’imbarazzo è più o meno lo stesso, dovendo spendere due parole per introdurre una figura che pure i sassi lunari conoscono benissimo, stiamo parlando di Silvio Sosio. Ci viene in aiuto allora un’immagine efficace, “l’occhio” appunto, e azzardando il paragone con un satellite orbitale, potremmo ipotizzare un parallelo con Silvio, che da anni scandaglia il mondo del web e non, giorno dopo giorno, per raccogliere e distribuire notizie a tutti noi affamati lettori.

A titolo di cronaca, Silvio Sosio è la perfetta cerniera tra scienza, tecnica e letteratura. Programmatore, giornalista, scrittore, è attivo dagli anni Ottanta nel mondo vitale e appassionato delle fanzine con la rivista La spada spezzata. Con un salto di tempo lo ritroviamo nel 1996 a fondare con Luigi Pachì la rivista online sulla quale ci troviamo, Delos Science Fiction, di cui ha mantenuto l’attuale ruolo di direttore responsabile. Sempre con l’amico Pachì e Franco Forte, nel 2003 fonda l’associazione culturale e casa editrice Delos Books, che si attesta come una roccaforte della sf e del fantastico editoriale on line, grazie ai vari portali deputati e ai frequentatissimi forum tenendo anche un piede ben fermo nel mondo delle librerie con numerose pubblicazioni di qualità.

Il cotè tecnologico di S* si bilancia a quello letterario, facendogli proseguire nel tempo collaborazioni con riviste come Applicando, senza disdegnare di pubblicare manuali informatici per Mondadori. A questo si unisce l’attività di sviluppatore di software e siti web, che lo rendono più upgradato dell’ultimo dei Terminator. Non mancano comunque le sue sortite narrative, che distribuisce con sobrietà, in mezzo ai fiumi di terabyte che gestisce quotidianamente, e lo riprovano i racconti pubblicati su MCMicrocomputer, Urania e Robot.

Per motivi di spazio ci fermiamo qui. Ci è scappata qualche fesseria? Potrebbe mai sfuggire all’uomo dall’asterisco insonne… no? Tutto bene?

Allora possiamo tirare un sospiro di sollievo: anche stavolta ce la siamo sfangata…

La storia del Corriere della Fantascienza è molto legata alla diffusione di nuove tecnologie di comunicazione. Puoi raccontarci com´è nato il tuo quotidiano, sia tecnicamente che in termini di idea giornalistica?

A dire il vero, il Corriere della Fantascienza è stato un'idea di Luigi Pachì. Io la consideravo una follia: all'epoca facevo Delos (mensile) e già era un bell'impegno, e Luigi se ne venne fuori con questa cosa che usciva due o tre volte alla settimana. Dopo un po' Luigi non riuscì più a portarla avanti e me ne presi carico io. Da anni esce tutti i giorni; oggi (22 novembre) è uscita l'edizione numero 3322. Quando è nato il Corriere era una pagina html compilata mi pare con qualche programmino dell'epoca. Quando l'ho preso in mano io è diventato un sito dinamico; oggi è ovviamente basato su un CMS (sviluppato da me) in php. Il progetto giornalistico è quello di parlare di fantascienza come un tutto unico. Questa è un po' la caratteristica di Fantascienza.com, quasi difficile da individuare tanto è trasparente, ma se ci pensi in realtà nuova per l'epoca e anche oggi non molto diffusa. Riviste, fanzine, comunità online nascono per parlare di libri o per parlare di cinema o di telefilm, sono rare le testate che cercano di mettere tutto insieme in modo organico e di farne uscire un quadro davvero completo del genere.

Di tutte le notizie che hai comunicato sulle pagine del CdF, ce n´è una che sei stato più orgoglioso di rendere pubblica e un´altra che al contrario non avresti mai voluto pubblicare?

Un giornale è un flusso continuo, in genere ci rende orgogliosi essere sul pezzo, magari comunicare qualcosa che altri non hanno. È capitato molte volte. Un tipo particolare di notizie con le quali ci divertiamo particolarmente sono quelle delle edizioni del primo aprile: tutte false, ma studiate in modo da essere realistiche. Così realistiche che più volte è capitato che in seguito si siano avverate. Come quando annunciammo l'apertura di Sci Fi Channel sul digitale terrestre. Notizie che non vorrei pubblicare: purtroppo viviamo in un periodo in cui la gran parte degli scrittori classici della fantascienza sono molto vecchi, e ogni tanto ne muore qualcuno. A volte è ancora più doloroso perché non te lo aspetti, come quando scomparve Douglas Adams, o perché lo conoscevi di persona. Il mio scrittore preferito di fantascienza ha compiuto 93 anni, e ogni tanto penso alla notizia che non vorrei proprio mai dover dare.