- La storia della farfalla che batte le ali in Cina e scatena un uragano a Roma? - chiese Tecla. - La cofa non è cofì semplice, ma la fintefi è abbaftanfa efatta. E quefta è lei, quella farfalla che genera uragani. Quella che qualcuno voleva ufare impropriamente. La farfalla si era già librata in cielo, mentre Rafius spiegava. All'universo tale avvenimento costò non poca fatica. Compensare le perturbazioni fu molto complicato. Gli uragani, per quanto l'universo si sforzasse di opporsi, ripresero a formarsi, come sempre. Il semplice volo della farfalla ripristinò l'originale caos. - Grafie amici miei, e fcufatemi ancora. Se mai ci vedremo una proffima folta non farò cofì fcortese -. E sparì.

- Tutto qui? Niente ufo? Niente raggi di luce? - domandai a Tecla.

- Be’, questi alieni hanno proprio il senso della misura - gli rispose Tecla. - Non avevi una collezione da mostrarmi? - ammiccò poi sorridendo.

Alla vista di quel sorriso pensai a tutt’altro.