Sembra che la fantascienza cinematografica abbia ormai preso degli indirizzi abbastanza precisi. Tralasciando il filone dei supereroi, quasi tutte le pellicole in circolazione o sono dei blockbuster fracassoni, tutti adrenalina ed effetti speciali; oppure sono film intimi, delicati a modo loro, che basano il loro fascino su analisi psicologiche se non addirittura su poche sensazioni. A quest'ultimo genere appartiene indubbiamente Another Earth, piccola produzione indipendente dell'americana Artists Public Domain e distribuita dalla Fox. Il film è già stato presentato all'ultima edizione del Sundance Film Festival di Robert Redford, dove ha vinto il premio dedicato ad Alfred P. Sloan per i film che danno risalto a tematiche o personaggi della scienza e della tecnologia. Il film debutterà nelle sale americane il prossimo ventidue luglio, e nell'occasione è uscito il primo trailer ufficiale esteso.

Anche Another Earth picchia sul tema, ormai consueto, delle realtà parallele, in un modo però particolare. Un evento straordinario sconvolge il mondo: l'apparizione improvvisa nel cielo di un nuovo pianeta, identico in tutto e per tutto alla Terra. Anzi, un pianeta "specchio", su cui esiste un'umanità esattamente simile alla nostra, che infatti cerca subito di comunicare con noi. La vicenda cosmica si intreccia con la storia personale di Rhoda Williams, brillante astrofisica del MIT con il sogno di esplorare il cosmo; persa nella contemplazione del nuovo pianeta mentre è alla guida, travolge l'auto di John Burroughs, compositore all'apice del successo, causando la morte della moglie incinta e del figlio. Preda dei sensi di colpa, Rhoda trascorre il successivo anno vicino a John finendo con l'innamorarsene, ricambiata. Ma quando i due sembrano pronti a rifarsi una vita, Rhoda viene selezionata per la prima missione spaziale sul pianeta specchio. La ragazza si troverà pertanto di fronte all'alternativa tra una vita sulla Terra o verificare con i propri occhi che ne è stato del suo "doppio" sul pianeta specchio.

Il film è stato ideato dal giovane regista ed editor Mike Cahill, un passato soprattutto da documentarista. Cahill oltre alla regia ha curato anche la produzione, il montaggio e scritto la sceneggiatura insieme all'interprete principale, la giovane Brit Marling, anche lei talento poliedrico nel campo della scrittura e della regia. Nel ruolo di Burroughs troviamo invece William Mapother, già visto in Lost e come guest in numerosi altri serial. Completano il cast Jordan Baker (Buffy l'ammazzavampiri, Medium), Flint Beverage e Robin Taylor (Life on Mars).

È evidente come l'analisi psicologica e sentimentale dei personaggi sia preponderante sull'aspetto fantascientifico stretto, dato che non è chiarissimo come faccia il gemello della Terra a trovarsi lì improvvisamente. La presenza del pianeta specchio risulta quindi più un pretesto per esplorare la tematica delle realtà alternative, delle scelte che tutti noi compiamo e delle conseguenze delle nostre azioni. Qualcosa di simile all'operazione tentata da Lars von Trier con Melancholia, di cui abbiamo parlato nei giorni scorsi, e che forse manda Another Earth nel territorio del fantasy moderno più che della fantascienza tout court. Il che è un peccato, poiché ci sono esempi noti e recenti di come si possa fare sci fi efficace e senza sacrificare troppo il genere (Moon, District 9). Ciò non toglie che le atmosfere rarefatte e i toni sussurrati che si possono osservare nel trailer intrigano, e lasciano pensare che il piccolo e leggero film di Cahill possa ritagliarsi un suo spazio in mezzo ai giganti delle major hollywoodiane. In fondo, un'altra Terra nel cielo è pur sempre un bello spettacolo.