Sabato 18 luglio sarà dedicato a Edmond Hamilton, uno dei grandi maestri e fondatori della fantascienza, almeno a Kinsman nell'Ohio. La Kinsman Historical Society, che si occupa di preservare la storia locale, farà da sponsor all'evento, che onorerà quello che ha definito "il decano della fantascienza", oltre che un residente della città, mentre la Haffner Press presenterà e metterà in vendita i primi due volumi di Collected Edmond Hamilton e il primo volume di Collected Captain Future, ristampa delle opere dello scrittore.
Nel programma troverà spazio anche una mostra di libri e riviste in cui sono apparsi romanzi e racconti di Hamilton, compresi alcuni pezzi rari, dato che si tratta di materiale risalente agli anni '30 del secolo scorso, una conferenza (alla Chiesa presbiteriana della città), intitolata Edmond Hamilton - A Portrayal, tenuta da Don Sutton, amico, fan, vicino di casa e biografo ufficiale, e una collezione di diapositive che ritraggono Hamilton e la moglie, la scrittrice Leigh Brackett. Al tramonto ci sarà anche un brindisi di ricordo presso la tomba dello scrittore.
Edmond Hamilton è nato nel 1904 a Youngstown (Ohio) ed è scomparso il 1 febbraio del 1977. Il suo primo racconto è stato pubblicato nel 1926 su Weird Tales (la rivista che pubblicava anche Lovercraft e Howard), su cui pubblicherà un totale di 79 opere. Ma Hamilton è stato uno scrittore estremamente prolifico, tanto che tutte le riviste del periodo ospitarono i suoi racconti e i suoi romanzi, opere che hanno contribuito a gettare le basi della fantascienza quale la conosciamo ora: tra l'altro, assieme a E.E. Doc Smith, è considerato l'ideatore del genere space opera. Una delle sue serie, anche se dedicata a un pubblico più giovane e di ancor più chiara matrice pulp rispetto ad altre sue opere, è quella di Capitan Futuro, pubblicata tra il 1940 e il 1951.
4 commenti
Aggiungi un commentoSono cresciuto con i romanzi di Hamilton che, nonostante appartenesse (o meglio, fosse ritenuto appartenere) al gruppo degli scrittori "non impegnati", rimane a mio parere insuperabile nelle descrizioni del senso di meraviglia che tutti proveremmo davanti alla bellezza degli scenari extraterrestri. Bellissimi ed irripetibili gli ultimi romanzi ("Ritorno alle stelle", "Ombre sulle stelle" ed il terzo volume del ciclo di Morgan Chane), impregnati da una sorta di lucido pessimismo che sottintende l'impossibilità di ripristinare ciò che è stato perso (amore, amicizie, affetti) negli anni passati... ma come diceva John Dilullo (alter ego di Hamilton) nelle ultime righe del già citato romanzo
"Al diavolo tutta questa nostalgia. La patria di un astronauta è lo spazio. Andiamo"
Mi fa piacere pensare che questa frase rappresentasse una sorta di congedo di Hamilton, un invito a ricordare gli eventi passati ma a non rimanerne intrappolati, cercando in sempre nuove esperienze (nello "spazio") una rinnovata ragione di vita.
A quando qualche nuova iniziativa editoriale italiana che includa Hamilton?
Anche a me piace parecchio Hamilton (soprattutto I sovrani delle stelle).
Per citare ancora Di Lullo, ad una tenutaria di casa chiusa che lo invitava ad entrare per godere delle 99 delizie del sesso, lui rispondeva: "Mi dispiace, ma non potresti fornirmi la centesima!"
"Ma quale sarebbe?"
"Starsene all'ombra, sdraiati su un'amaca a leggere un bel libro."
E io aggiungerei, data la calura, con una buona bibita ghiacciata a disposizione (mi si perdoni se cito a memoria).
Un grande, onore alla memoria di Hamilton !!!
Ciao Edmond, i tuoi libri mi hanno fatto scoprire la fantascienza, mi sarebbe piaciuto conoscerti !!!
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