Lobo e Judge sono nomi che ricordano due famosi eroi dei fumetti, Lobo e Judge Dredd. Sei una appassionata di fumetti?

Non è la prima volta che mi fanno questa domanda, ma sinceramente devo dire che il nome di Lobo non è nato dalla mia immaginazione: è stato preso in prestito dall’immaginazione di uno dei giocatori impegnati nella famosa partita di gioco di ruolo, che aveva creato le basi per questo personaggio. Forse lui era un fan del Lobo più famoso, ma io devo ammettere di averlo soltanto sentito nominare. Qualcosa di simile è accaduta con il Judge e Judge Dredd: per il fondatore del movimento dei Faxer, i motociclisti pazzi che si fanno cambiare la faccia dal chirurgo plastico – mi serviva un nome che avesse un suono familiare per i lettori, ma non troppo, e ovviamente un nome che non fosse sotto copyright di qualche importante editore di fumetti! Quindi la risposta è sì, sono una grande appassionata di fumetti, solo non di quei due in particolare. Colleziono le storie di Wolverine, che è il mio personaggio preferito da sempre, ma leggo anche gli X-Men e i lavori di Alan Moore. V for Vendetta è un altro dei mie preferiti e ho adorato il film! Leggo e colleziono anche molti manga giapponesi, soprattutto le grandi serie di fantascienza del passato: Hayao Miyazaki, Go Nagai e Leiji Matsumoto, soprattutto, ma anche qualche nuovo autore che viene proposto in Italia, e un sacco di romanticherie shojo. Suppongo che sia un’eredità della generazione manga a cui sono orgogliosa di appartenere, quella che ha visto Goldrake alla TV in bianco e nero.

I Sandworm, il deserto e altri riferimenti e allusioni a Dune sono presenti qua e là nel romanzo. Sei una fan della serie di Frank Herbert?

Non pensavo di essere così trasparente. Ovviamente la saga di Dune di Frank Herbert è una delle mie letture preferite, ma ho anche apprezzato le “nuove saghe” firmate da Kevin J. Anderson and Brian Herbert. Penso che siano stati capaci di catturare una parte dello spirito originale dell’universo di Dune, coniugandolo con un ritmo più serrato, più in sintonoa con le nuove generazioni di lettori di fantascienza. Come autrice, trovo il deserto fonte di grande ispirazione, e la tentazione di chiamare Sandworms la tribù dei motociclisti nomadi era semplicemente troppo forte per poter resistere. Per un attimo ho anche pensato di far fumare loro una droga chiamata “spezia” ma poi mi sono detta che non era il caso di ritrovarsi in una causa per violazione di copyright. Sono tempi difficili!

Nonostante tutta la violenza, secondo me ClipArt resta un libro leggero e divertente. Tu cosa ne pensi?

Come ho detto poco fa, voglio che i miei romanzi siano piacevoli da leggere, che siano un prodotto di intrattenimento. Per questo motivo le mie storie hanno sempre un lato leggero. I personaggi non si prendono troppo sul serio e c’è una buona dose di ironia in ciò che fanno e dicono. Qualche lettore mi ha detto che sono proprio cattiva con i miei personaggi, specialmente con Alexandra: erano molto arrabbiati per il finale della storia. Comunque, il lato “leggero” si limita sempre al modo con cui i personaggi interagiscono tra loro e ad alcune specifiche sequenze e sottotrame. Il messaggio di fondo, tuttavia, è sempre poco rassicurante: i ricchi bastardi vincono sempre, alla fine, perché è così che va il mondo.