Premettiamo che si tratta di voci (indiscrezioni?) diffuse dal sito aintitcool.com, ma che sono state riprese da parecchi siti, testimonianza, forse, che c'è parecchio interesse nella cosa (o magari solo un esagerato stupore).
Quindi la prudenza è d'obbligo: non solo le smentite potrebbero essere dietro l'angolo, ma potrebbere anche trattarsi di un modo di testare le reazioni del pubblico sulla strada che potrebbe prendere il progetto.
Dopo il successo di Io sono leggenda (film tratto dal romanzo omonimo di Richard Matheson) che ha incassato 584 milioni di dollari, era stato subito chiarito che erano stati già bloccati i diritti per un altro film. Vista la conclusione/epilogo del film e considerata la necessità di avere come protagonista ancora Will Smith nei panni del Dottor Neville come richiamo, la strada obbligata pareva quella del prequel (fissato per il 2011 e sempre per la regia di Francis Lawrence).
Lo stesso Smith avrebbe sviluppato la trama del nuovo film: parecchi anni prima dello scontro finale, quando esistono ancora gruppi di sopravvissuti a New York e il suo personaggio sta iniziando le sue ricerche sulla possibile cura del morbo, Neville si trova nella scomoda posizione di cercare di aiutare chi non è già contagianto, ma fallendo alla fine il tentativo di salvarli.
Pare che la reazione della Warner sia stata tiepida. In fondo si sa già come finiranno le cose.
A questo punto entrerebbe in scena lo sceneggiatore ufficiale del nuovo film D.B. Weiss che, con il consenso di tutti, trasformerebbe il prequel in un sequel, ovvero le successive avventure di Robert Neville dopo I am legend.
Possibile?
Va detto che nel mondo della fiction la morte non è mai stata molto definitiva e che nessuna sequenza ci ha mostrato il cadavere di Neville nell'epilogo (o certificato la sua morte). Riapparizioni, rinascite, clonazioni, allucinazioni (riferite alla presunta morte), escamotage di ogni genere ci sono sempre state. Spock, Ripley, Bobby di Dallas, Sherlock Holmes, tre quarti dei personaggi dei comics... l'elenco sarebbe lungo.
E se entrasse il gioco il finale alternativo (e originale) presente sul DVD? Quel finale che, almeno a giudicare dai commenti in rete, è preferito a quello mostrato al cinema? E se il finale alternativo diventasse per incanto il finale ufficiale?
Forse la Warner si è pentita di non averlo usato prima, ma potrebbe usarlo ora.
O magari sono solo "rumors".
19 commenti
Aggiungi un commentosì in effetti il muro di cinta non era molto alto...
capisco quello che intendi dire, ma per me il finale alternativo aveva il senso giusto, ma la modalità sbagliata. prima i vampiri vengono dipinti come "selvaggi decerebrati", appunto, con il boss che in preda alla rabbia prende uno dei suoi e gli sfonda il grugno contro un muro del laboratorio di neville, senza motivo, ed un minuto dopo lo stesso boss fa il tenerone quando gli viene resa la sua bella (che funge da moderna elena di troia). io l'ho trovato un cambio troppo repentino di direzione per poter essere plausibile. nel libro i vampiri "senzienti" (non credo avessero un nome particolare, o sbaglio?) sono armati e sono intelligenti. nel film invece sono bestie per tutto il tempo, tranne negli ultimi 30 secondi del finale alternativo. non mi quadra.
Mah, non direi. In realtà tutto il film è costellato di elementi che ti fanno supporre che i vampiri siano intelligenti. Sono elementi che assumono un senso proprio in funzione della scena finale.
Non voglio sostenere che sia un film perfetto, probabilmente in parte hai ragione dal punto di vista emotivo, ma non condivido le tue critiche concettuali.
Nel libro i vampiri intelligenti sono quasi esseri normali. Nel film non sono normali, sono alieni. Sono violenti, brutali, diversi, ma questo non significa che non siano intelligenti e che non abbiano diritto alla loro vita e al rispetto di Neville. Da questo punto di vista il messaggio mi sembra più forte di quello di Matheson.
Matheson usa dei diversi diversi dai diversi in modo da assomigliarci. Spostando la metafora sul razziale, sarebbe come dire che neri ben educati, che hanno studiato all'università e che si presentano in tutto e per tutto come bianchi sono degni di rispetto, ma solo loro.
Nel film non c'è distinzione tra diversi generi di vampiri.
Mi pare un messaggio più moderno, più corretto e anche più coraggioso di quello di Matheson.
S*
Matheson non aveva *nessuna* intenzione di dare un messaggio positivo, "corretto", o di "integrazione", col suo finale. Come fa nelle sue opere migliori, Matheson non salva *nessuno*: né Neville, un assassino seriale, né i vampiri "selvaggi", zombie decerebrati, *e neanche* i vampiri "civilizzati", che proprio per questo considera e descrive falsi, ipocriti, bigotti e crudeli...come gli umani.
Il finale di Matheson è una dissolvenza in nero. Matheson *non* scriveva sf ottimista.
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