È uno strutturare il mondo in un modo completamente nuovo; è un ridisegnare gli equilibri sociali e commerciali del prossimo modo di vivere che configureranno le abitudini postumane non in maniera spinta, ma che comunque saranno propedeutiche alle usanze, al futuro della razza umana modificata.Cosa significa questo? Provate a dare un senso al concetto di creatività nel prossimo futuro. Cos’è ora, la creatività? Il DeMauroParavia dice che è la “capacità di creare, d’inventare”. Oggigiorno associamo a questa nozione d’inventiva la stessa immagine che nei secoli passati si dava alla concretizzazione di arte: ovvero capacità di creare un’opera e poi di arrangiarla nel caso della musica o di editarla nel caso della scrittura, finanche di aggiustarne i colori o le forme nel caso di un quadro o di una scultura. Sostanzialmente, la creatività finiva e finisce lì, perché poi entrano in gioco i diffusori dell’arte, coloro che, alla fine, provvedono a monetizzare l’estro degli artisti. Nel prossimo futuro, probabilmente, la creatività si estenderà anche nel campo della diffusione delle arti perché come dice Tero Ojampero, vicepresidente di Nokia e responsabile della musica, dei giochi, dei video e del social networking, il nuovo mondo “è una grande opportunità per l'intera industria". Nokia sta reinventando se stessa proprio attraverso la musica, i giochi, il video, e la collaborazione con Stewart è il primo grande passo verso un mondo di creatività che è ancora sostanzialmente inesplorato. "Dobbiamo cambiare modo di pensare, la comunicazione mobile cambia tutto. Pensate cosa può voler dire costruire dell'intrattenimento legato, ad esempio, alle mappe, alla localizzazione, o alla messaggistica istantanea. O la possibilità di trasmettere in diretta sul web i contenuti dal proprio cellulare, cosa che già adesso sta avendo successo. Le possibilità sono infinite”.Ed è ancora Stewart ad abbozzare un quadro del futuro che ci attende. “L'arte nasce sempre dall'intuizione, dalle idee, dal cuore, dal momento. Certo, come ogni strumento nuovo, offrirà agli artisti nuove possibilità, e sarà la gente a usarlo in maniera inedita, a trovare soluzioni nuove e magari creare nuova musica. Immagino un futuro nel quale hai una piccola nuvola sopra la tua testa e in quella nuvola c'è tutto quello che ti piace. Porti con te quella nuvola e tiri giù qualcosa da guardare, da ascoltare, da condividere, ed è tutto controllato da questo piccolo device che hai in tasca”. “Un futuro che già oggi è qui”, dice sorridendo Ojampero, ricordando che tutto parte proprio da un piccolo oggetto che si ha in tasca che fa davvero tantissime cose, un PC che è nelle tasche della gente e che è macchina fotografica, lettore mp3, telefono, navigatore Internet, agenda, localizzatore GPS; pensate a quando quel device sarà un elemento nanotech da inserire nell’organismo umano, magari con le caratteristiche di un computer quantistico che, in un qualche modo, potrà aiutarci a capire cos’è meglio per una melodia e quale canale utilizzare per la sua diffusione, a quali soggetti è meglio inviare una demo in base all’umore che quelli avranno nel momento della diffusione del file sonoro; quali segnali umorali sarà meglio perseguire nel prosieguo della promozione che di per sé sarà un atto artistico, perché già la scelta di un template emotivo o la determinazione della sequenza delle immagini da mostrare in un preciso momento, una e una sola volta con un atto distruttivo dadaista, significherà dare un’impronta creativa alla nostra opera. Immediatamente condivisa e capace di diventare – da subito – un archetipo. Che potrà viaggiare oltre i confini dell’atmosfera terrestre insieme alle spedizioni di astronauti verso lo spazio interplanetario, o profondo. Meglio di una targhetta commemorativo posta su vetusti vettori spaziali vuoti di presenze umane e postumane.