Che la scelta fatta dalla ABC a proposito di Lost non andasse bene al duo Carlton Cuse / Damon Lindelof si sapeva anche da prima dell'annuncio ufficiale dell'emittente.
Ma che avrebbero fatto di tutto pur di non spezzare malamente la quarta stagione, beh questo è un altro dei colpi di scena degna dell'incrocio fantasia/realtà che la serie stessa ha creato.
Facciamo un breve riepilogo: tre settimane fa tutti gli sceneggiatori associati alla WGA (Writers Guild of America) entravano in sciopero, per un duplice motivo, uno valido, l'altro forse un po' opinabile.
Quello valido: le emittenti li facevano lavorare su ogni sorta di webisode (sorta di miniepisodi paralleli alle serie ma mandati in onda solo in rete) senza riconoscere loro un compenso, in quanto li ritenevano già inclusi nel contratto.
Quello opinabile: i diritti dell'on-line. Da pochi anni le emittenti Usa hanno cominciato a rendere visibili gli episodi dei telefilm anche sul loro sito, gratuitamente ma con gli spot pubblicitari non skippabili. Cioè te li devi sorbire esattamente come se li vedessi in tv.
Gli sceneggiatori hanno deciso che vogliono vedersi riconoscere i diritti dell'utilizzo in rete, cosa che le emittenti hanno rifiutato, con la dubbia scusa che loro non ci guadagnano niente. A parte gli introiti degli spot, ovviamente.
Lo sciopero blocca così tutte le serie tv in varie fasi di sviluppo, in quanto gli episodi vengono scritti con un sfasamento di pochi mesi rispetto alla messa in onda. Allo stato attuale, e se lo sciopero prosegue, a gennaio la tv Usa non avrà più niente da mandare in onda, mentre le serie che dovrebbero partire in quel periodo si sono ritrovate composte di soli 7/8 episodi.
A questo punto le emittenti hanno cominciato a regolarsi sulla suddetta messa in onda, con risultati variabili: la Fox rimanda la settima stagione di 24 al giorno in cui ci saranno tutti gli episodi, ma la ABC decide che manderà in onda gli 8 episodi realizzati della quarta stagione di Lost, cosa che i due autori trovano inapproriata, in quanto spezza la continuità proprio sull'episodio sbagliato.
Ed ecco che Carlton Cuse produttore e autore della serie insieme a Damon Lindelof, anche se a malincuore, ha deciso di oltrepassare la linea degli scioperanti (che in alcuni casi manifestano davanti alle emittenti), per continuare a scrivere gli episodi, in modo da averli tutti e 16 pronti per la messa in onda, prevista a febbraio 2008.
"Lo dobbiamo ai nostri fans" ha commentato Cuse. "Danneggeremmo la nostra serie se non lo facessimo".
Nel frattempo, il gruppo Universal, di cui fa parte la NBC, ha fermato la messa in onda della Donna bionica, Battlestar Galactica, 30 rock e The office (quello made in Usa) di cui non ci sono più episodi pronti.
Ma prima che esprimiate giudizi categorici sulle scelte fatte, considerate un aspetto molto pratico: negli Usa le troupe sono pagate solo settimanalmente, col risultato che tutto il personale che circola intorno ai telefilm e talk show, già da 3 settimane non riceve più uno stipendio e non verrà più pagata finché lo sciopero non arriverà a una conclusione. Che è poi il motivo per cui le emittenti hanno emesso comunicati ufficiali di sospensione dei lavori.
Una dichiarazione ufficiale delle parti coinvolte nello sciopero ha fatto sapere che torneranno al tavolo delle trattative il 26 di novembre.
E come per un cliffhanger creato nel mondo reale, gli esiti sono del tutto imprevedibili.
Ma almeno, avremo una quarta stagione di Lost completa. e questo è già un risultato, non credete?
13 commenti
Aggiungi un commentoAh.
Perche', in Italia esistono?
Esempio 1:
La costituzione stabilisce che il diritto di sciopero si esercita nell'ambito delle leggi che lo regolano. Dette leggi (a parte qualche indicazione sui settori piu' nevralgici tipo sanita' e trasporti, peraltro spesso disattesa), non sono mai state emanate per il rifiuto categorico dei sindacati.
Esempio 2:
l'adesione al sindacato in Italia e' volontaria ma, nonostante i sindacati rappresentino spesso una parte minoritaria dei lavoratori, sono loro a siglare i contratti che poi, con un escamotage giuridico vengono applicati a tutti (c.d. efficacia "erga omnes"). Di fatto i sindacati operano al di fuori di ogni vincolo di mandato.
Aggiungo una cosa: anche in USA il licenziamento "ingiustificato" e' sanzionato: la differenza e' che sono previsti (corposi) indennizzi economici, e non la riassunzione forzosa.
scusami boss ma in italia , e per la mia moralità probabilmente bacata, un atteggiamento del tipo "o ti iscrivi al sindacato o non lavori" e' da considerarsi delinquere.
in ogni caso non discuto il legittimo diritto degli sceneggiatori di arricchirsi ulteriormente (non e' un caso che gli sceneggiatori quando possono , e spesso possono, sono anche produttori) , discuto i diktat e l'impossibilità di compiere una libera scelta.
Loro le chiamano lobby, mafia è politically incorrect
ma allora sto articolo è attendibile o no? ho dato un occhiata alla fonte e non mi pare che dica proprio quelle cose........cosa dobbiamo pensare?! O_o
Concordo.
Fra l'altro l'articolo dimentica di menzionare la questione della vendita in DVD (quando fu negoziato il precedente contratto, 20 anni fa, il mercato Home Video era una realtà quasi nulla, e per questo le major riconobbero solo una percentuale irrisoria agli autori, dato che dovevano "verificare" questo tipo di canale, poi esploso) e, soprattutto, quella della vendita online dei contenuti (non si parla solo dello streaming gratuito con spot, ma di servizi a pagamento come iTunes e Amazon Unbox), che è veramente l'argomento portante della protesta.
Sinceramente, mi ritrovo sempre più spesso a ritenere che quello di Lorusso sia pessimo giornalismo: un misto di opinioni personali e mezze verità fatte passare per notizie...
Daniele
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