Quando si compila una lista di romanzi classici si cade inevitabilmente nelle critiche di chi legge, perché manca quell’autore o quel romanzo, o perché non piacciono le scelte effettuate. Tuttavia l’obiettivo di questo speciale di Delos è di invogliare il lettore avvezzo alla lettura a riscoprire alcuni capolavori e a chi si avvicina per la prima volta alla fantascienza di trovare in questa lista un punto di partenza. Ecco, questa ci sembra la metafora giusta di questa lista di 100 capolavori della fantascienza: un punto di partenza. Un elenco che non ha minimamente la pretesa dell’esaustività, ma che può essere l’inizio di una riscoperta o di un avvicinamento al nostro genere letterario preferito.

Come potete notare, oltre alle indicazioni fondamentali - titolo italiano, titolo originale, anno di pubblicazione originale e autore – abbiamo messo semplicemente un commento sul perché quel romanzo è importante e sui motivi che, secondo noi, ne fanno un classico. Il periodo storico parte da alcuni precursori dell’Ottocento e dell’inizio del Novecento, per poi arrivare fino all’inizio degli anni Novanta. Sostanzialmente da Mary Shelley al Cyberpunk, o poco più in là. Si sa che per le opere più recenti è il tempo l’unico giudice e quindi ai posteri l’ardua sentenza di apporre l’etichetta di classico ad un romanzo più o meno contemporaneo. Per quanto riguarda i paesi, ci siamo limitati ad indicare opere anglosassoni, con poche ma oculate eccezioni.

Ecco la lista, in ordine rigorosamente cronologico, dei nostri e, lo ripetiamo, opinabili, capolavori della SF e l’augurio che possiamo fare è semplicemente: Buona (ri)lettura!

Frankenstein o il Prometeo moderno (Frankenstein, or The Modern Prometheus, 1818) di Mary Shelley

Per lo studioso francese Jean Gattegno e  lo scrittore e critico inglese Brian Aldiss la fantascienze inizia con questo romanzo. Il romanzo della Shelley è tuttavia il primo testo narrativo che utilizza l’impulso d’una scienza in piena espansione per lanciare il suo intrigo, ma è anche l’ultimo esempio di quella letteratura che si nutriva di storie tormentate e ricche di eventi sanguinari o profezie di sventura, di ambientazioni cupe e lugubri, di personaggi soprannaturali.

Dalla terra alla luna (De la Terre à la Lune, 1865) di Jules Verne

Il romanzo di Verne introduce lo spirito positivista nei motivi classici del romanzo d’avventure. La fertile immaginazione delle vicende, la vivace presentazione dei caratteri, le pagine descrittive che raggiungono talora notevole suggestione poetica si sostanziano di uno schietto entusiasmo per la scienza e di un’incrollabile fiducia nell’uomo e nelle risorse del suo ingegno.

La Guerra dei Mondi (The War of the World, 1867) di H.G. Wells

Quando gli alieni venivano da Marte sparati da cannoni. Il capostipite del sotto-genere dell’invasione extraterrestre, sottile e penetrante allegoria della violenta colonizzazione imperialista dell’America e dell’Africa. Ma questa volta i bacilli mortali uccideranno gli invasori, non gli invasi.