Delos 20: Numeri Uno Numeri Uno

di Luigi Pachì

FANTASCIENZA

Prosegue, con questo ventesimo numero di Delos Science Fiction, la rubrica curata dal sottoscritto intitolata Numeri Uno. Si tratta di un angolo dedicato alle pubblicazioni di fantascienza apparse in Italia nel corso degli anni, attraverso la disamina del loro primo fascicolo. Un'occasione unica per i curiosi e i potenziali collezionisti per vedere le copertine dei mitici numeri 1 di molte delle testate che hanno tracciato la storia della science fiction nel nostro paese. Restate sintonizzati su queste pagine tutti i mesi perché le sorprese non mancheranno di certo..

Lo scorso numero abbiamo parlato di Robot, una rivista che ha tracciato molto del nostro percorso di crescita fantascientifica negli anni '70. Il numero uno di Robot uscì nelle edicole nell'aprile del 1976 e un mese più tardi arrivò con grande sorpresa anche Fantascienza, rivista mensile pubblicata da Ennio Ciscato Editore. Improvvisamente i fan si trovarono ben due riviste nuove nell'arco di trenta giorni.
La copertina qui riprodotta è relativa al n. 1 di Fantascienza (illustrazione di Oliviero Berni), la cui differenza principale rispetto alla concorrente Robot sta nel suo formato A4, tipico delle riviste tradizionali da edicola (es. Panorama). Dall'editoriale d'apertura, opera di Sandro Pergameno e Maurizio Nati, ci si accorge come per l'editore Ciscato sia stata un po' una scommessa mettere in piedi in pochissimo tempo (si parla di solo quindici giorni) un'innovativa rivista fantascientifica di questo calibro. Ciscato, già editore di SF con la collana Gamma, sull'onda di uno pseudo "momento favorevole" della fantascienza, approda così nelle edicole nel lontano 1976 con un prodotto che tutto sommato è di pregevole fattura, se consideriamo che fino a poco prima l'appassionato non aveva nulla di simile tra le mani. Personalmente, nello spirito della rivista intesa come tale, preferisco il formato di Fantascienza a quello di Robot. Purtroppo uno degli insuccessi di Fantascienza pare sia invece dipeso proprio dal formato, in quanto l'edicolante che da sempre posiziona la fantascienza vicino a Urania (simbolo nazionale della stessa), non avendo spazio adeguato per una rivista in formato A4, "buttava" Fantascienza dove capitava... e molti appassionati non si sono neppure accorti delle poche uscite in edicola durate solo tre numeri.
Ma veniamo ai contenuti di questo primo ghiotto fascicolo. Oltre al pezzo di apertura troviamo la rubrica Fantanews che si commenta ovviamente da sola. I racconti selezionati sono molto belli. C'è: Solo di martedì di P.J. Farmer, con un approfondimento sull'autore a cura dei redattori - questo racconto tra l'altro l'embrione della serie di Dayworld, pubblicata dalla Nord; La fine del viaggio di Poul Anderson, Passeggeri di Robert Silverberg, L'uomo che imparò ad amare di Theodore Sturgeon e infine Perché tu ti ricordi di lui! di Isaac Asimov. Come vedete ottimi racconti per celebri autori internazionali. A differenza di Robot, Fantascienza parte con rubriche più soft, ma sempre ben accette dagli ingordi di notizie. Per esempio troviamo l'angolo Fantalibri, che non è altro che la lista dei testi di SF più recenti pubblicati dagli editori italiani. Non ci sono commenti o recensioni (a pagina 54 se ne recensiscono solo due), ma di fatto è una rubrica interessante che si prende democraticamente cura di tutti gli editori allora coinvolti con questo genere letterario come La tribuna, Libra, Nord, Dall'Oglio, Fanucci, Moizzi, M.E.B., Longanesi, Mondadori e, ovviamente, lo stesso Ciscato.

Per il cinema, Luciano Conti ci parla del film L'uomo che cadde sulla Terra, mentre ampio spazio viene offerto al fumetto con addirittura due storie significative: Moog di Savazzi e Yago Flash di Buylla. Da notare all'interno di questo numero già un discreto spazio pubblicitario dedicato ai libri dell'editore Fanucci, al Cinema Argentina di Milano (allora -- grazie al C.M.N.A. -- specializzato in Sci-Fi con in programmazione un film diverso al giorno), ad alcuni negozi di libri e fumetti, al Gruppo Amatori Fumetti di Firenze e per finire addirittura a Sufogu, ristorante sardo famoso in tutte le galassie! Ciscato parte anche con un referendum nel quale viene chiesto al lettore di segnalare il migliore romanzo, autore e editore del 1975, oltre alla personale classifica di tutti i tempi. Il referendum è un po' una scusa per far compilare la cartolina e chiedere se si desidera abbonarsi alle collane dell'editore.

Venendo alla grafica di Fantascienza n. 1 ritengo che il progetto curato da Maurizio Terruzzi e Paolo Ghislandi sia oltre che molto valido anche per i giorni nostri, davvero innovativo e intrigante. Mi pare, per esempio, molto carino rimpiccolire l'illustrazione dedicata ai racconti anche sull'angolo alto delle successive pagine pari. Un particolare che nel 1996 viene sfruttato esattamente nello stesso modo (ma con illustrazioni a colori e carta patinata) dalla rivista americana Science Fiction Age. Un altro accorgimento simpatico è la chiusura delle rubriche con il logo di un'astronave, che trovate anche in alto a destra sulla copertina.
Onore al merito, dunque, a questo progetto editoriale che per problemi finanziari dell'editore sarà costretto ad abbandonare gli appassionati troppo in fretta. Una meteora che dopo aver brillato qualche mese, anche grazie al buon lavoro svolto da Pergameno e Nati (facevano praticamente tutto loro, tranne scrivere i racconti) si perde nell'immensità del cosmo lasciando sulla Terra solo qualche piccolo detrito, come la copertina del primo numero qui pubblicata.