Trepuzzi (Lecce), contrada Trapasso. Zona semidepressa - tasso di crescita industriale: zero - quoziente natalità: zero - ore: 00:00:00.

Buio pesto e silenzio desolato quella notte, nella campagna-sterpeto, anzi no: un rumore in verità c'era. Per questo motivo Titina Varracchio (nata Ficocelli, contadina, 81 anni) non riusciva a prender sonno. Colpa di suo marito Rosario, che russava come un mantice. Poi c'era il ronzio petulante delle zanzare; e la puzza.

- La smetti? - inveì Titina in dialetto. - Anche quando dormi devi avere l'ultima parola? - Accese la lampada sul comodino.

Alla luce fioca vide che Rosario non russava. Il vecchio, rugoso e allampanato, si agitò con un lungo lamento:

- Ahhh..., Titì, la pancia. E' lì il rumore. Da tre giorni sto sempre peggio, ma che è!

Mugugnò dal dolore e annaspò tra le lenzuola. - Gesù - disse con l'affanno - ieri sera ho assaggiato appena la zuppa di cipollacci, mi aiutano a orinare... - Scivolò fuori dal letto e andò barcollando in bagno.

Titina represse il disgusto. Da un paio di giorni Rosario diffondeva un fetore tremendo, crescente, e si era fatto pallido, anzi grigio. Lui, sempre così abbronzato da decenni trascorsi all'aria aperta. In bagno lo udì pestare con rabbia alla parete e urlare, poi le arrivò un botto sordo ma violento, da far tremare i muri e i vetri. La povera donna si precipitò, incespicando. Aprì.

Madonna del Pozzo e dello Sterpeto, e dov'era Rosariuccio, dov'era? Cos'era quella immondizia che scolava alle pareti, sparsa ovunque, quei brandelli scuri e le bolle di sangue fino al soffitto? Lo stomaco le si rivoltò. Si afferrò allo stipite ma non riuscì a mantenersi. Scivolò a terra facendosi un male d'inferno al ginocchio.