L'attesa che si protrae ormai da quasi un triennio per l'uscita di un film come A Scanner Darkly, annunciato come un capolavoro rivoluzionario (il che aumenta esponenzialmente la probabilità che si riveli una delusione) rischia di distogliere l'attenzione da altre produzioni che senza grossi proclami, anzi, si potrebbe dire in punta di piedi, presentano innovazioni di sicuro interesse pur partendo da premesse solide, e per di più si rivelano a portata di mano, o meglio di visione.

E' il caso di Renaissance, produzione anglo-franco-lussemburghese di fantascienza mescolata con atmosfere noir. Anzi, blanc e noir... Ma procediamo con ordine. La storia si svolge nell'autunnale Parigi del 2054, un luogo in cui ogni movimento di ogni singola persona viene monitorato e registrato. La potente compagnia Avalon getta la propria ombra su ogni aspetto della vita civile, regolata da leggi rigidissime, con l'intenzione di vendere a chiunque possa permetterselo il proprio prodotto: gioventù e bellezza eterne. Quando Ilona Tasuyev, la più giovane ricercatrice di Avalon impegnata in un progetto segreto viene rapita, la compagnia richiede espressamente che delle indagini si occupi il duro e incorruttibile investigatore Barthelemy Karas, specializzato in rapimenti e notoriamente avverso all'invadenza della stessa Avalon nella società. Per risolvere il caso, Karas stringerà un'alleanza con la sorella di Ilona, Bislane, che ha abbandonato gli studi e vive nel sottobosco dell'illegalità parigina. Presto Karas si renderà conto di non essere l'unico a cercare la ragazza, scoprendo a sue spese che distinguere la verità dalle bugie è sempre un esercizio molto pericoloso.

La particolarità di questo film risiede nella tecnica di lavorazione utilizzata, che in realtà consiste nell'unione di due tecniche consolidate, e derivate dalla computer graphics: i movimenti degli attori, tutti a noi perfetti sconosciuti, sono stati ripresi con la tecnica del motion capture su uno sfondo neutro. A questi movimenti sono stati aggiunti degli scenari digitali di sfondo, mentre gli "scheletri" degli attori digitalizzati sono stati ricoperti da texture tali da rendere l'effetto delle tavole di un fumetto (se qualcuno ha giocato a XIII, videogame uscito alcuni anni fa, ha subito chiaro cosa si intende). Ma, ed è qui il colpo di genio, l'intero film è stato reso in un bianco e nero algido, ricco di contrasti e chiaroscuri. I movimenti degli attori risultano fluidi e realistici, e l'effetto complessivo è in un certo senso straniante ma assolutamente unico, come chiunque può dedurre dalla visione del trailer presente sul sito ufficiale.

Insomma, prendete una storia alla Blade Runner, ricca di megacorporazioni spietate, ricerche genetiche e atmosfere noir. Aggiungete il bianco e nero di Sin City e la ricchezza d'azione della sua trama, un pizzico di tecnologia del già nominato A Scanner Darkly, e il risultato finale è Renaissance. Come se non bastasse, la produzione ha ingaggiato per il doppiaggio delle voci originali alcuni attori di grosso calibro: Daniel Craig (il nuovo James Bond) regala la propria voce a Karas, Romola Garai ed Elisabeth McCormack saranno le due sorelle Ilona e Bislane, Ian Holm (l'indimenticabile medico-androide del primo Alien) presta la voce al Dottor Muller, capo dei ricercatori, mentre Jonathan Pryce (caratterista di buon livello visto in Evita) sarà Paul Dellenbach, vice presidente di Avalon e gran furfante. La regia è del semiesordiente Christian Volckman, con all'attivo un solo film da regista prima di questo.

La data di uscita internazionale del film è ormai prossima, il 22 settembre di quest'anno. Niente ancora si sa sull'uscita in Italia, ma è sufficiente tenere d'occhio il Corriere della Fantascienza per saperlo. Il 2054 è più vicino di quanto si immagini, con le sue promesse di vita eterna...