La saga di Soul Calibur, picchiaduro nato nel 1999 sul SEGA Dreamcast, non è nuova ai cameo.

Era il 2005 e il secondo capitolo (piuttosto un rispettabilissimo remake dell'originale) sbarcava sulle tre ammiraglie Sony, Nintendo e Microsoft in tre versioni praticamente identiche se non per un personaggio preso in prestito dai rispettivi immaginari videoludici: Heihachi da Tekken, Link da Zelda e Spawn da un omonimo titolo multipiattaforma.

I tre furono integrati nella solida struttura di gioco e armonizzati allo stile degli altri personaggi in modo convincente, con movenze e attacchi basati sui rispettivi backgrounk con tanto di tema musicale.

In occasione del CES (Computer Electronic Show), fiera dell'hi-tech tenutasi a Las Vegas dal 7 al 10 gennaio, la Namco Bandai, presente con la demo del prossimo capitolo della saga, ci riprova, questa volta attingendo a piene mani dall'universo di Star Wars: Yoda su Xbox 360 e Darth Vader sulla Playstation 3.

Darth Vader presente nella versione Playstation 3
Darth Vader presente nella versione Playstation 3

Se la prima volta si aveva optato per l'icona della piattaforma su cui si sviluppava (con qualche dubbio su Spawn) questa volta il significato della scelta lascia libero spazio all'interpretazione. Forse Yoda con il suo colorito verdastro (spada laser compresa) richiama i toni del vessillo Microsoft? E che dire di Vader? Un'altra scelta cromatica (in questo caso il nero) o v'è forse il Lato Oscuro a scorrere fra i chip dell'ammiraglia Sony? Al di là della mera operazione commerciale va ricordato che entrambe le console usufruiscono di un sistema online che consente l'acquisto di minigiochi, livelli, elementi vari o veri e propri personaggi per la gran parte dei titoli, e che non sarebbe così strano vedere in un secondo momento le due "cameo star" (e magari qualcosina in più) disponibili (previa pagamento) sui bazar concorrenti.

Come influiranno i due Jedi sulla meccanica di gioco (una delle più collaudate fra i picchiaduro) e nella miscela degli ormai storici personaggi di Soul Calibur IV è però tutto da vedere.