Ritorna Alfred Elton Van Vogt su Urania Collezione, stavolta con un romanzo che affonda le radici nella cosiddetta "età dell'oro" della fantascienza, il mitico periodo dominato da John W. Campbell e da Astounding Science Fiction, e del quale le avventure dell'astronave Space Beagle rappresentano uno dei capitoli più famosi.

Crociera nell'infinito è un romanzo che nasce della revisione e unione di diversi racconti dapprima pubblicati su rivista, nel descriverne la trama ho mantenuto separati i singoli capitoli, riportando titolo e anno di pubblicazione del racconto.

Coeurl (Black Destroyer, 1939)

Una fame tormentosa spinge Coeurl, un essere simile a un grosso gatto, a vagare sulla superfice di un pianeta dove la vita è quasi estinta; quando tutte le speranze di sopravvivenza sembrano svanite l'atterraggio di una astronave le riaccende.

Molto più intelligente di quanto il suo aspetto animalesco faccia pensare Coeurl si avvicina in modo pacifico ai visitatori, che lo ritengono innocuo e lo accolgono tra di loro.

Quando la fame spinge Coeurl a uccidere uno scienziato l'equipaggio della Space Beagle inizia a diffidare dello strano ospite, e lo rinchiude in una robusta gabbia.

Ma questa non costituisce un ostacolo per lo pseudo-felino, le sue capacità sono ben più grandi di quello che pensano gli scienziati terrestri, ben presto questi comprendono di aver accolto a bordo un terribile avversario, che ha lo scopo ultimo di sterminare le altre creature per impossessarsi del loro id.

   

Riim (War of Nerves, 1950)

Mentre lo Space Beagle procede nella sua crociera una serie di immagini visive e sensazioni investe l'equipaggio, distruggendo i freni inibitori e gettando l'astronave in una sanguinosa guerra civile.

L'intrusione telepatica è dovuta ai Riim, una razza aviaria intelligente, che stanno cercando di contattare gli umani con intenzioni pacifiche, e che non si rendono conto di mettere a rischio la vita di tutto l'equipaggio.

Il connettivista di bordo, Grosvenor, comprende la situazione, ma solo se riuscirà a comunicare con i Riim potrà evitare la catastrofe.

Ixtl (Discord in Scarlet, 1939)

Solitario nelle immensità vuote dello spazio intergalattico Ixtl, ultimo della sua specie, fluttua da innumerevoli eoni, quando accade un evento quasi miracoloso: un'astronave transita abbastanza vicina da permettergli di risucchiarne l'energia.

Per Ixtl si tratta di una fantastica occasione di poter tornare su un pianeta abitabile, così egli si mostra all'equipaggio, che lo cattura e lo porta a bordo.

Ancora una volta l'equipaggio della Space Beagle capisce di aver commesso un terribile errore commesso, la strana creatura è in grado di controllare la struttura atomica della materia, e nessuna gabbia è in grado di tenerlo rinchiuso;

Ixtl cerca ospiti per le uova che porta con sé, e ben presto la lotta infuria, Ixtl ha bisogno di ospiti per le uova che porta con sé, la morte degli umani significa rinascita per la sua specie.

Anabis (M33 in Andromeda, 1943)

Un singolo essere che ha portato alla morte un'intera galassia, questo il nemico che si trova di fronte l'equipaggio della Space Beagle arrivato dopo aver valicato l'immenso vuoto che separa la Via Lattea da Andromeda.

Solo un uomo, Grosvenor il connettivista, è in grado di opporsi a una creatura con poteri quasi divini, impedendole di valicare gli spazi intergalattici e soffocare anche la galassia dell'umanità.

Black destroyer fu il primo racconto pubblicato da Van Vogt, apparve sul numero di luglio 1939 di Astounding Science Fiction e nella classifica dei lettori lo scrittore canadese si piazzò al primo posto, battendo i racconti di Catherine L. Moore, Nat Schacner e Ross Rocklynne, autori già affermati, e quello di un quasi esordiente di nome Isaac Asimov.

Van Vogt brillò quindi subito come una supernova, iniziando una carriera che avrebbe segnato profondamente la fantascienza, ma pochi autori hanno saputo dividere come lui gli appassionati tra sostenitori e avversari.

Indubbiamente il suo stile esagerato e incline ai colpi di scena, le trame complesse ma anche barcollanti dal punto di vista logico, i suoi scenari grandiosi e le idee innovative ma a volte poco credibili lo rendono facile da amare ma anche da odiare.

In un insieme di racconti questi difetti sono meno evidenti, anche se viene da chiedersi se noi, al posto degli scienziati della Space Beagle, avremmo davvero accolto a bordo un gattone tentacolato, o una creatura incontrata nel vuoto dello spazio intergalattico.

Nonostante questo le avventure  di Grosvenor e dei suoi colleghi restano nella storia della fantascienza, l'astronave in missione scientifica richiama alla mente la serie Star Trek, il racconto Discord in scarlet ispirò il film Alien, del regista Ridley Scott, per restare a casa nostra il connettivismo, scienza inventata da Van Vogt, ha dato il nome a un movimento letterario.

A parte il valore storico molti troveranno la lettura piacevole, e qualcuno ne resterà affascinato, lo stile e le idee di Van Vogt sanno evocare il sense of wonder che costituisce il fascino della fantascienza come pochi altri.