Fenomeno letterario globale la saga di Harry Potter ha dato origine a una sequela infinita di film, videogiochi, giocattoli, magliette, giochi da tavolo e gadget vari che hanno alimentato quella che va sotto il nome di "Pottermania".

Naturalmente anche numerosi saggi sono stati scritti per cercare di spiegare il successo della saga, oppure per descrivere e approfondire particolari aspetti, a quest'ultima categoria appartiene Lucchetti babbani e medaglioni magici, dove Ilaria Katerinov analizza un problema di primaria importanza, almeno per i non anglofoni, quello della traduzione.

Va detto che tra i lettori non anglofoni potrebbero essere annoverati anche gli americani, visto che i romanzi sono stati tradotti anche per il pubblico statunitense, l'autrice dedica un mezzo capitolo a questo particolare, che a dire il vero può lasciare sconcertato chi immagini l'inglese una lingua uniforme dovunque.

Avendo letto i libri, almeno gli ultimi cinque, in lingua originale sapevo che la traduzione non doveva essere stata uno scherzo, ma non immaginavo tutti i problemi e i retroscena rivelati nel saggio, l'autrice è riuscita perfettamente a rendere la mole di lavoro e le difficoltà incontrate dai vari traduttori che si sono alternati nel corso degli anni, non a caso nel sottotitolo si parla di "sfide di una traduzione".

Non mancano ovviamente le critiche, diversi sbagli o scelte errate vengono messe in evidenza, ma l'impressione complessiva è che il lavoro effettuato per l'edizione italiana sia stato di ottimo livello, specialmente se paragonato a quello di altri paesi europei.

Il volume è diviso in sei parti, di cui una introduttiva, dedicate ai vari aspetti del lavoro di traduzione, con numerosi esempi di come i problemi siano stati affrontati e risolti.

Particolarmente interessante il paragrafo dedicato ai neologismi e alla loro traduzione, nella maggior parte dei casi decisamente brillante, addirittura nel caso della Cioccorana si è creato un nuovo termine, migliorando nettamente l'originale (e un po' banale) Chocolate Frog.

Tutto il saggio è una vera miniera di curiosità, chiarimenti, cose interessanti e aneddoti che gettano luce su una parte in ombra della storia di Harry Potter, riflettendo nel contempo sulla ricchezza del linguaggio usato dalla Rowling nelle sue storie e sul "lavoro" di traduzione, qualcosa di ben più complesso di quanto si immagini.

Particolarmente apprezzabile lo stile scorrevole e la completezza dell'opera, Lucchetti babbani e medaglioni magici (a proposito, il titolo fa riferimento alla traduzione di Locket con Lucchetto, forse il più celebre errore di traduzione della saga) è quasi un must per i potteriani, ma credo che sarà apprezzato anche da chi non è un fanatico del maghetto inglese e da chiunque si interessi alla difficile arte della traduzione.

Ilaria Katerinov è nata a Perugia nel 1979, dove si è laureata in Storia della filosofia medievale nel 2003.

Dopo un master all'università di Bologna ha lavorato nel campo dell'editoria, attualmente collabora con diversi editori italiani come traduttrice e redattrice, inoltre gestisce il sito

www.questeoscurematerie.it, dedicato alla saga di Philip Pullman, e scrive su www.badtaste.it.

Il suo sito personale, dove è possibile leggere alcune pagine del capitolo introduttivo di Lucchetti babbani e medaglioni magici, è www.ilariakaterinov.com.