Martedì 24 aprile la Tom Doherty Associates, società del gruppo Macmillan USA che pubblica i libri della Tor (il maggiore marchio americano specializzato in fantascienza), Forge, Orb, Starscape e Tor Teen, ha annunciato che a partire da luglio 2012 il suo intero catalogo di ebook sarà in vendita privo di criptazione DRM.
"I nostri autori e lettori che lo stanno chiedendo da molto tempo" dice il presidente Tom Doherty, "sono persone con esperienza tecnica e il DRM è un fastidio costante per loro. Impedisce di usare libri comprati legalmente i modi del tutto legali, come spostarli da un reader a un altro."
Questo annuncio, in qualche modo storico per il mercato degli ebook essendo il primo di questo genere da parte di un grosso editore americano, arriva poco dopo lo scandalo che ha coinvolto Apple e alcuni dei maggiori editori, tra i quali proprio Macmillan, con l'indagine dell'antitrust su un presunto cartello per tenere alti i prezzi degli ebook. E arriva non molte settimane dopo la pubblicazione in ebook, anch'essa senza criptazione DRM del più grande fenomeno editoriale degli ultimi decenni, la serie di Harry Potter.
DRM e pirateria
I sostenitori del DRM hanno fatto notare che poche ore dopo il lancio degli ebook di Harry Potter i libri erano disponibili sui circuiti peer to peer per il download pirata. Ma la verità, come probabilmente sapeva J.K. Rowling e i suoi consiglieri, è ben diversa: gli ebook pirata di Harry Potter circolavano da ben rima che fossero messi in commercio. Tutt'ora, la gran parte degli ebook pirata che si trovano online non sono ricavati dagli ebook ma direttamente dai libri, soprattutto quando - come è stato normale fino a poco tempo fa - i libri erano disponibili mesi prima della versione elettronica.
Il DRM insomma non pone un limite alla pirateria. Se per ipotesi venisse inventato un DRM inattaccabile, gli editori dovrebbero anche smettere di stampare i libri, o usare tecniche efficaci per renderli non scansionabili (carta rossa? inchiosto di grafite?). E, naturalmente, il DRM attuale è tutt'altro che inattaccabile. Una persona normale (non un esperto di informatica o un hacker professionista) che si dedichi al problema può scaricare gli script necessari da internet e sproteggere qualsiasi ebook in pochi secondi.
Il DRM quindi non blocca i pirati e non impedisce che i libri vadano a finire suo circuiti P2P. Il DRM agisce piuttosto sull'acquirente onesto ma distratto, che pensa innocentemente di poter prestare il libro acquistato a un amico o di passarlo alla moglie o al figlio, scontrandosi contro un muro tecnologico che gli impedisce di fare quello che con un libro di carta non avrebbe posto alcun problema.
Cosa cambierà
Se alla decisione della Tor seguiranno quelle analoghe di altri editori in USA (e l'Europa ovviamente seguirà a ruota: uno dei motivi per cui gli editori italiani usano il DRM è anche che viene imposto dagli editori americani proprietari dei diritti di molti libri che vengono tradotti) cambieranno gli scenari.
Possiamop prevedere per esempio che ebook reader e tablet costeranno di più, mentre gli ebook costeranno di meno.
Uno degli scopi dei DRM, soprattutto in USA, è la fidelizzazione del cliente: in USA ogni grosso rivenditore - Amazon, B&N, Apple, Kobo - ha un proprio reader e usa un DRM diverso. Chi ha un Kindle quindi sarà portato ad acquistare ebook sempre su Amazon; Amazon quindi ha un vantaggio economico a vendere Kindle sottocosto, a prezzi molto bassi (il più economico è sotto i cento dollari), perché poi riguadagna vendendo ebook per quel reader per un lungo periodo di tempo. Se un lettore può acquistare ebook sprotetti su B&N, convertirli con Calibre e caricarli su Kindle, il vantaggio di Amazon decade.
D'altra parte, diventa interessante per le librerie online competere sul prezzo degli ebook con sconti e offerte.
In Europa
In Europa la situazione è un po' diversa. Amazon e Apple sono arrivati tardi, trovando già in essere un largo mercato di librerie che condividono l'uso dei DRM Adobe. Anche se molte librerie offrono un proprio reader, per esempio il Biblet Reader Onda di Biblet.it (che da maggio si chiamerà Cubolibri) o il Leggo IBS, la fidelizzazione viene favorita solo con alla facilità di acquisto, ma è sempre possibile caricare sul lettore libri comprati altrove.
Molti editori in Europa (in USA non sembra una soluzione diffusa) usano il Social DRM, o watermarking; nei libri acquistati viene scritto un "ex libris" col nome dell'acquirente, senza che questo renda il libro meno utilizzabile o meno "convertibile" in altri formati. L'acquirente è semplicemente scoraggiato dalla distribuzione scriteriata del suo acquisto, perché il libro contiene il suo nome.
Un destino inevitabile
Che il DRM sia destinato a sparire è una cosa che tutti sanno, inclusi i fautori di queste tecnologie. La lezione della musica è stata chiara. La pirateria, è ormai ben chiaro a tutti, non può essere sconfitta con una bacchetta magica digitale: bisogna entrare nell'ordine di idee che la pirateria c'è e ci sarà sempre, e va contrastata con la sensibilizzazione, con la facilità di acquisto, con i prezzi bassi, e con la vigilanza e quando necessario anche con azioni legali contro chi dalla pirateria trae illeciti guadagni.
4 commenti
Aggiungi un commentoIo aggiungerei anche: con la maggiore qualità delle opere. Se uno scrittore/casa editrice mostra di pubblicare opere di qualità, ben editate, ad un prezzo giusto, allora il lettore sarà decisamente più invogliato a comprare il libro "onestamente". Se il prezzo è troppo alto, per la qualità dell'opera (e se ne trovano di opere così), allora la pirateria sarà sempre più forte.
Non trascurerei la possibilità di inserire nelle opere dei link multimediali che si alimentano dal server dell'editore a patto di "identificarsi" con il medesimo nome "social". Se contemporaneamente due opere si presentano con lo stesso identificativo "social" vengono respinte.
Se l'opera circola in famiglia il rischio di una contemporaneità è risibile, se il libro viene ad arte moltiplicato in migliaia di copie con lo stesso identificativo, probabilmente diviene un "difetto" più frequente.
Naimsmith il tuo "trucchetto" dei link sarebbe facilmente aggirabile usando ereader scollegati da internet.
Trovo che la notizia sia da applauso, personalmente non compro libri con DRM , spendo dei soldi quindi non voglio che il libro abbia delle limitazionidi qualsiasi tipo, cambiare lettore, convertire il file, aprirlo per correggere errori di traduzione, cambiargli copertina con una che mi piace di più.......sono solo alcune delle cose che voglio poter fare con i miei ebook.
In aggiunta all'articlo, vorrei ricordare che i libri fortemente piratati ( ho letto un articolo in merito con studio e grafici, ma non ricordo dove) sono quelli dal costo esagerato: quelli al di sopra dei 5 euro sono fortemente piratati, 3-4 euro sono mediamente-poco piratati, quelli al di sotto die due euro o non sono disponibili nei circuiti p2p oppure a malapena in singola copia. mantenere i prezzi bassi amplia il mercato ed invoglia all'acquisto, magari anche più consistente, spendo volentieri 10 euro se mi ritrovo 5 libri di qualità sul mio ereader, liberi da drm e che so che potrò usare per tutta la vita, comprare invece un singolo libro a 5 euro mi lascia l'amaro in bocca anche se ho in fin dei conti speso la metà rispetto all'opzione precedente
A mio avviso sarebbe sbagliato considerare direttamente collegate le due cose.
I libri più piratati sono quelli più popolari, che normalmente hanno prezzi più alti.
I libri con prezzi molto bassi sono spesso autoproduzioni che hanno un pubblico minimo o di nicchia.
S*
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