raccontata da Riccardo Valla

Storia della fantascienza

La storia della fantascienza, dall'epoca di Verne e Wells fino all'era del cyberpunk, è affascinante. Riccardo Valla, uno dei maggiori esperti italiani, ce la racconta un po' per volta, in ordine sparso.

Per il momento, questa terza parte conclude la visione d'insieme della fantascienza italiana della prima metà del XX secolo e penserei di dedicare le prossime puntate a Robida e alle riviste americane degli anni 40. In seguito si potrà riprenderla ampliando sia la parte dedicata alle opere fantastiche di autori noti per la loro produzione letteraria, come Papini, i cui diari di "Gog" contengono molti spunti fantastici, sia ampliando i sunti delle opere citate in precedenza. Per ora concludiamo questi primi appunti sugli scrittori "popolari" italiani inizio secolo.

Come si diceva nelle puntate precedenti, questi scrittori provengono dal filone delle avventure di viaggi e di quelle in terre esotiche che trova il suo massimo esponente in Salgari; a partire dalla fine dell'800 pubblicavano le loro opere sui periodici e in seguito le riunivano in volume. A volte l'edizione in volume è impaginata in modo strano e le figure nel testo non sono rettangolari, ma hanno nei lati superiori strani rettangoli bianchi: probabilmente questi disegni provengono dalle singole puntate su rivista e nello spazio bianco c'era il titolo della puntata.

L'influsso di Verne è predominante sulla produzione italiana del primo scorcio di secolo, e colui che ne ha appreso meglio la lezione è probabilmente Yambo, che spesso riprende la vena divulgativa di Verne e che si ispira ripetutamente alla struttura - "l'avventura geografica" - del Giro del mondo in 80 giorni.

L'altro scrittore di cui abbiamo parlato la scorsa volta, Luigi Motta, è noto anche per le sue collaborazioni con Calogero Ciancimino: la più famosa è Il Prosciugamento del Mediterraneo apparsa nel 1923 e ambientata nel 1956. Altra collaborazione è La nave senza nome, vagamente ispirata al Nautilus di Verne e apparsa inizialmente inizialmente con i nomi dei due autori. Negli anni 30, Ciancimino fondò una propria casa editrice e ripubblicò a proprio nome i vecchi romanzi; tra la sua produzione con qualche spunto fantascientifico ricordiamo Le Bare di Granito (1935), Come si fermò la Terra (1936), Il pirata dell'aria (1935).

Con la fine della prima guerra mondiale, però, l'interesse per l'avventura geografica sembra avere perso presa sul pubblico più vasto, il quale comincia a preferire scrittori più realistici. Del resto, la narrativa "mainstream" degli anni 20 è mediamente migliore di quella dei trent'anni precedenti, e non per niente la si continua a leggere anche oggi mentre nessuno legge più i romanzi "borghesi" d'inizio secolo, come per esempio le opere non fantastiche di H.G. Wells. Gli scrittori d'avventura passano perciò al campo dei libri per ragazzi, e spesso è in questa produzione che si trovano le cose più innovative, come ad esempio in quella di Giovanni Bertinetti apparsa negli anni verso il 1930 (e anche ora ricorriamo alle schede di Sergio Pignatone): Ipergenio il Disinventore, con illustrazioni di Golia (Eugenio Colmo), Il gigante dell'Apocalisse ("un gigantesco robot volante rapisce una stella di Hollywood: è l'avvio di una avvincente avventura tipicamente anni Trenta: gli intrepidi protagonisti devono affrontare una setta di pericolosi "gialli" e il diabolico Dottor Kramer che, con la sua invenzione, vuole dominare il mondo. Illustrato efficacemente da un eccezionale Carlo Nicco"), e altri romanzi per ragazzi, come Le orecchie di Meo ("da una contaminazione con 'Pinocchio' nasce questo romanzo per ragazzi destinato a grande successo: il difetto fisico di Meo, le orecchie spropositate, lo fanno entrare nelle mire del "Re dei Mostri". Per sfuggirgli Meo approda all'Isola degli Scienziati ed alle sue futuribili meraviglie"), e il suo seguito, I pugni di Meo ("romanzo sportivo - fascista - a carattere fantastico. Meo canzonato per le sue orecchie si deve battere con una ventina di suoi coetanei. Viene salvato dalla "pugilina" inventata dal professor Macrocefalo dell'Isola degli Scienziati. Meo si presta a far da cavia ai loro esperimenti scientifico-sportivi e vincerà la gara di Sportlandia. Al termine privato dei super-poteri tornerà a casa. Novità: società gestita dai tecnici-macrocefali; prodigiose sostanze chimiche"), Il rotoplano "3 bis" ("gara stratosferica alla ricerca di un diamante perso negli abissi siderali. Contaminazione tra fiaba e racconto fantastico").

Con il 1920 inizia però anche il fenomeno delle "collane", che finirà per sostituire quello delle dispense, anche se alcuni personaggi continueranno a essere ristampati a dispense: I tre boy scout di J. de la Hire, i fascicoli di Petrosino e di Buffalo Bill saranno ristampati ancora negli anni 50. La più famosa collana di questo genere la Romantica mondiale dell'editore Sonzogno, che ripubblicò molti romanzi fantastici di Haggard, London e di autori francesi, oltre all'italiano Mandel che descrive nel Volo alle stelle una spedizione aerea al Polo.

Ai nostri fini, però, la collana più interessante è quella del Romanzo d'Avventure, che pubblicò a partire dal 1923 150 fascicoli. Il formato di questa collana era di una sessantina di pagine, e dopo il numero doppio iniziale dedicato a Gordon Pym, l'editore prese l'abitudine di suddividere in più fascicoli i romanzi più lunghi. Oltre a molti francesi, la collana pubblicò vari romanzi fantastici italiani. Tra questi La colonia infernale e la sua seconda parte Il riformatore del mondo, di Guglielmo Stocco (che poi passò alla direzione delle collane della Sonzogno), storia ispirata alla Colonia felice di Dossi. Stocco è anche autore dell'Isola senza nome. Alfredo Pitta, autore di molti romanzi storici, scrisse per la collana L'anello di Vior, ispirato al ciclo della Donna eterna di Haggard.

Gastone Simoni è autore della Casa nel cielo ("Un raggio antigravitazionale consente l'installazione di un satellite popolato da Uomini Nuovi") e di vari romanzi ispirati ad Atlantide: L'ultimo degli atlantidi e il romanzo in due parti La città del sole e La barriera invisibile. E' interessante osservare come già a quell'epoca (La barriera invisibile è del 1929) l'illustrazione fosse moderna: un'illustrazione in bianco e nero di un suo racconto degli anni 30, Il segreto della vita, non ha nulla da invidiare ai disegnatori americani dell'epoca. Tuttavia quello che troviamo più simpatico è il robot dell'Uomo di fil di ferro di Ciro Kahn (o Ciro Khan, come compare nella copertina di un altro suo volumetto), apparso nel 1932: uno dei primi robot protagonisti di un romanzo, ben prima di Asimov e dei suoi famosi robot positronici!

(fine, per ora)

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