Urania fa dono questo mese ai lettori di un regalo indubbiamente prezioso. Ad accompagnare infatti L’altra realtà di Giulio Cesare Giacobbe e, per la fantasy, il primo capitolo della trilogia della Saga di Paksenarrion di Elizabeth Moon La figlia della spada, troviamo A noi vivi di Robert A. Heinlein. L’avvio di A noi vivi, rimasto inedito fino al 2004, appartiene alla fantascienza più classica. Perry Nelson il 12 luglio 1939 finisce fuori strada per una gomma bucata e si risveglia il 7 gennaio del 2086. I vecchi giornali d’epoca, dal Los Angeles Time al Daily News non lasciano dubbi e il ricordo della “ragazza dal costume verde” svanisce nella tangibile e reale, seducente Diana. Da qui in poi, come suggerisce Spider Robinson nell'introduzione al romanzo, si apre al lettore “un forziere traboccante di temi, idee, teorie, concetti, personaggi, inquietudini” che troveremo rimaneggiati, ampliati nei successivi romanzi di Heinlein, forziere che costituisce per certi versi il suo testamento, “…un’intera vita racchiusa in una singola goccia di pioggia”.

A noi vivi (For Us, the Living, la traduzione è di Silvia Castoldi) rappresenta quindi un “progetto utopico” del grande maestro che, indipendentemente dall’essere considerato romanzo nel senso narrativo del termine, o dalle vicende che lo hanno accompagnato nel tempo, costituisce elemento seminale e al tempo stesso conclusivo dell’opera di Heinlein. L’introduzione di Spider Robinson e la postfazione di Robert James, che accompagnano il romanzo, muovendosi su registri differenti, più emotiva e romantica la prima, più concreta e analitica la seconda, rappresentano esse stesse un grande omaggio al maestro. Nella rubrica “La Gaia Scienza” meritano essere segnalate l’interessante ritratto di Heinlein di Giuseppe Lippi e la nutrita bibliografia di Ernesto Vegetti.

Altro romanzo, nel tridente di Urania, è L’altra realtà di Giulio Cesare Giacobbe, psicoterapeuta, che esordisce sulle pagine di Urania come romanziere. I lettori probabilmente ricorderanno dell’autore Come smettere di farsi le seghe mentali e godersi la vita, Alla ricerca delle coccole perdute e il recente Come diventare un buddha in cinque settimane. Nel romanzo L’altra realtà Vargas è impegnato a rimuovere i cadaveri della notte in una Manhattan buia e deserta. Ma tutto potrebbe rivelarsi differente dalle apparenze, soprattutto la realtà non è quella che sembra e “l’altra realtà“ comincia a rendere concrete le proiezioni, gli incubi, del nostro inconscio.

Chiude questo trittico della collana il primo capitolo, intitolato La figlia della spada, della Saga di Paksenarrion (Sheepfarmer’s daughter) di Elizabeth Moon, famosa per i suoi romanzi di space-opera gran parte dei quali apparsi peraltro nella collana Urania, fra cui ricordiamo i recenti Ponte di comando e, in una dimensione differente e per alcuni aspetti personale, La velocità del buio.