Strano destino quello di A noi vivi, opera prima di Robert Anson Heinlein, romanzo d'esordio e manifesto del pensiero di uno degli scrittori simbolo della fantascienza. Rimasto inedito sino al 2004 e nel nostro paese sino al 2005, anno in cui venne pubblicato su Urania (a quasi settant'anni di distanza dalla stesura originaria), viene ora riproposto su Urania Collezione.
La storia inizia con Perry Nelson, un pilota della marina statunitense del 1939, che si ritrova catapultato negli Stati Uniti del 2086, espediente che Heinlein usa per mostrare una possibile società futura dove molti degli attuali problemi saranno stati risolti. La visione utopica di Heinlein poggia le basi sulle teorie di Clifford Hugh Douglas, un ingegnere britannico che nei primi anni del '900 iniziò a propugnare una teoria economica nota come "credito sociale". Buona parte del romanzo è dedicata a spiegare come questa teoria potrebbe funzionare in pratica e come si è arrivati all'adozione di tale sistema.
Un'opera che illumina un lato poco conosciuto di Heinlein e che contiene molti dei temi e delle idee che lo scrittore californiano svilupperà nel corso della sua fortunata carriera. Completano il volume un articolo di Giuseppe Lippi e la corposa bibliografia italiana di Heinlein.
L'autore
Autore di romanzi e racconti che si inquadrano in una complessa storia futura, da Requiem (1940) a Universo (1941), dai Figli di Matusalemme (Methuselah’s Children, 1941), a Lazarus Long l’immortale (1973), Heinlein ha dato al cinema la sceneggiatura di film importanti come Destinazione Luna (1950) e i soggetti di Il terrore dalla sesta luna e Fanteria dello spazio. For Us, the Living (1938-’39) è un romanzo rimasto inedito in Italia fino al 2005, quando Urania lo ha presentato per la prima volta in questa accurata traduzione.
La quarta di copertina
"È a noi vivi che spetta portare a termine il lavoro lasciato incompiuto da quelli che qui combatterono" disse il presidente Abramo Lincoln nel celebre discorso di Gettysburg (19-11-1863), pensando al futuro della nazione. Ed è a noi vivi – lettori di Urania e della fantascienza d'autore – che spetta meditare sul progetto utopico di Robert A. Heinlein, già tutto racchiuso nel primo romanzo scritto dal grande autore americano, rimasto inedito per decenni. Un libro che comincia nel più classico dei modi, quando il 12 luglio 1939 Perry Nelson finisce fuori strada per una gomma bucata e precipita verso il mare. L'ultima cosa che vede è una ragazza con un costume da bagno verde, ma quando riapre gli occhi c'è un'altra donna con lui, il paesaggio è montano e la data è il 7 gennaio 2086.
Robert A. Heinlein, A noi vivi (For us, the living, 1939), Urania Collezione 142, traduzione Silvia Castoldi, pagine 236, Mondadori, Euro 5,90
2 commenti
Aggiungi un commentoUn libro stranissimo che ho letto alcuni anni fa. Io sono un estimatore di Heinlein, personaggio unico e gran geniaccio, ma questo romanzo non mi era piaciuto. Mi riprometto di dargli un'altra chance.....
CS
come scrissi in altri lidi...
A Noi Vivi è un’opera da leggere.
Non è il miglior Heinlein.
Non è neppure un bel romanzo. Forse non è neanche un romanzo.
A Noi Vivi è una raccolta di idee dell’autore sulla società e sull’economia estremamente interessante.
Soprattutto considerando che è stato scritto alla fine degli anni ’30. Certe idee sono fantascientifiche ancora oggi.
E’ il massimo esempio di fantasociologia. Anzi, è fantasociologia pura. il che lo porta ad essere un saggio utopico romanzato.
Se nella fantascienza cercate avventura e sense of wonder statene alla larga, se cercate spunti di riflessione e (come me) pensate che questo sia il vero generatore di sense of wonder, acquistatelo.
Tra l’altro è il romanzo che dà il nome al mio blog. ^^
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