Iniziamo questa nuova rubrica su Delos Science Fiction parlando sinteticamente delle più recenti novità letterarie dell’anno che è appena terminato, per poi accennare a qualche anticipazione a breve e lungo termine.

Per la fantascienza italiana (e del fantastico tout court) il 2018 è stato un anno ricco di proposte. Nomi da fare ce ne sarebbero tanti, ma eviteremo di fare un mero elenco. Dividerò quindi in alcune sezioni di genere le segnalazioni, limitandomi per esigenze a uno o due nomi e segnalando gli altri. A guidare la nostra pattuglia di scrittori è stato senz’altro il “fenomeno” Dario Tonani col suo Naila di Mondo9, che ha fatto il gran salto dalle edicole alle librerie grazie alla collana Oscar Fantastica della Mondadori. Che dire, era dai tempi di Valerio Evangelisti che non sentivo in giro tanto entusiasmo, speriamo che trascini altri bravi autori verso il grande pubblico. Altro autore da segnalare è Claudio Vastano, recente vincitore del Premio Urania con Simbionti, uscito a novembre sulla collana mondadoriana. Da sempre questo prestigioso premio rappresenta un trampolino di lancio per gli autori.

Al di là di questi due casi più visibili, i nostri autori sono attivi in tutti i generi del fantastico. Sono uscite proprio in questi ultimi mesi le ultime fatiche proprio dei più recenti vincitori dei precedenti Urania. Da Francesco Verso con I camminatori (Future Fiction) a Giovanni De Matteo con Karma City Blues (Delos Digital), passando per Alberto Costantini con il suo L’Eresia del Multiverso (CS_libri). Sono tutti autori bravissimi che meriterebbero molta più visibilità.

Sul versante New Weird ci sono molte proposte interessanti. È un genere che nel nostro Paese fatica ancora a decollare, quindi segnalo con piacere alcune iniziative. Innanzitutto, consiglio di leggere il saggio Com'era weird la mia valle di Fabio Lastrucci e Vincenzo Barone Lumaga (Milena Edizioni) che vi aprirà un mondo, ai più sconosciuto, di creatività e sperimentazioni. Ecco un breve estratto dalla quarta di copertina: “Un'apposita sezione del volume è dedicata ai narratori italiani che, a partire dall'Ottocento fino al terzo millennio, hanno scelto di cimentarsi occasionalmente o con continuità nel fantastico perturbante, per restituire dignità e merito a tanti coraggiosi pionieri di questa narrazione nel nostro Paese così come agli autori contemporanei in grado di confrontarsi con i nomi internazionali più blasonati. Completa il volume una raccolta di interviste con alcuni dei più importanti protagonisti della narrativa nera italiana, per concludere le rotte di una mappa certo non esaustiva, ma stimolante, di un immaginario ricco di sfaccettature.”

E in questo campo segnalo due nomi, che ci portano anche verso le ultime novità. Il primo è Maico Morellini con Il diario dell’estinzione (Watson Edizioni). Sono da sempre appassionato del cosiddetto filone dei Detective dell’Occulto, quindi sul mio comodino questo è un testo imprescindibile (se poi contate che è anche un giallo di atmosfera ottocentesca, ho detto tutto).

La seconda segnalazione è Samsara: L’Isola degli Urlanti di Caleb Battiago, pseudonimo di Alessandro Manzetti, uno degli scrittori italiani di fantastico e horror più interessanti e importanti del panorama italiano, vincitore del prestigioso Bram Stoker Award.

Sul fronte degli italiani, non possiamo non segnalare una novità mainstream, Proletkult del collettivo Wu-Ming (Einaudi), che da sempre ci hanno abituati a superare le barriere di genere.

Tante le proposte della Delos Digital, oltre al già citato romanzo di Giovanni de Matteo, segnaliamo due antologie molto interessanti: Iperuranio a cura di Andrea Tortoreto e La vittoria impossibile a cura di Andrea Pelliccia. La prima è composta da dodici racconti che hanno come tema centrale il rapporto tra la fantascienza e la filosofia, che come revita la quarta di copertina: “La fantascienza è abituata a guardare il mondo da prospettive insolite. Chi la scrive cerca nuovi orizzonti, scorci differenti, panorami straordinari. Un po’ come fa la filosofia, che per indagare il reale ha bisogno di un approccio critico, di porre domande inconsuete e alle volte disturbanti. È forse per questa radice comune che la fantascienza viene spesso definita narrativa speculativa, testimoniando una naturale predisposizione a sondare gli interrogativi che riguardano l’uomo e il suo rapporto con la realtà.”

La vittoria impossibile è invece formata da 13 racconti di Ucronia, ma declinati nel mondo dello sport, si cerca di raccontare storie che hanno avuto particolare importanza in questo ambito, e immaginarne uno svolgimento diverso. Cosa sarebbe accaduto se…?

Sempre sul fronte antologie, la Kipple Officina Libraria ha pubblicato NeXT-Stream. Visioni di realtà contigue, che tenta di coniugare la letteratura di genere, in particolare quella di fantascienza, contaminata, anzi miscelata con altri generi e con il mainstream. Una fantascienza light, dove i cliché dei generi sono dilatati in una storia che soprattutto mette in dubbio la propria realtà quotidiana. Curato da Lukha B. Kremo e Giulia Abbate, i quattordici autori sono: Giovanni De Matteo, Alessandra Cristallini, Andrea Pomes, Linda De Santi, Domenico Mastrapasqua, Marco Milani, Matt Briar, Laura Silvestri, Irene Drago, Franci Conforti, Valeria Barbera, Stefano Trucco, Sandro Battisti, Francesca Fichera. La Cover del libro è di Ksenja Laginja.

Zona 42, invece, tra le novità più interessanti del 2018 ha proposto il nuovo romanzo di Alessandro Vietti, dal titolo Il Potere, la qui quarta recita: “la storia dell’uomo che ha avuto il privilegio (e la condanna) di disporne come nessun altro e di diventare chi non avrebbe mai pensato di essere”.

Sul fronte della narrativa straniera, negli ultimi anni, sono arrivati anche in Italia molti più romanzi di scrittori non anglosassoni e altri sono stati preannunciati per il 2019. E dunque iniziamo questo excursus su ciò che di più attuale ci circonda proprio con alcune proposte provenienti da mondi già per se stessi esotici e affascinanti agli occhi di un occidentale.

Dalla Cina, in particolare, si respira aria di grosse novità. Tutto il 2018 è stato occupato dall’ottimo scrittore Cixin Liu, di cui è uscito per Mondadori il romanzo Il problema dei tre corpi, un testo di non facile approccio, con teorie del multi verso, riferimenti colti ed un ottimo mix di sci-fi e hard boiled. A questo volume sono seguiti La materia del cosmo e il recentissimo Nella quarta dimensione.

Altra voce molto interessante è la scrittrice statunitense di origini africane Nora K. Jemisin, di cui recentemente la Mondadori si è assicurata alcuni interessanti titoli di fantascienza.

Nel 2016, il suo romanzo The Fifth Season ha vinto il premio Hugo per il miglior romanzo, rendendola la prima autrice afroamericana a vincere un premio Hugo in questa categoria. Anche i due seguiti, The Obelisk Gate e The Stone Sky, hanno vinto rispettivamente il premio nel 2017 e nel 2018. Tutte le sue opere sono state messe sotto contratto da Mondadori che sta intensificando molto i suoi settori sul fumetto e sul fantastico. Ha anche rilevato i diritti di due dei più grandi autori in circolazione, Brandon Sanderson e Ann Leckie, precedentemente pubblicati da Fanucci. Potremo quindi terminare saghe già iniziate, tra cui spicca quella delle ancelle, il cui primo volume, La vendetta di Breq, mi aveva piacevolmente colpito (molto più che il primo della saga di Expanse per capirci).

Altro grande scrittore interessante è l'israeliano Lavie Tidhar le cui opere spaziano fra numerosi generi, fra i quali la fantascienza, il fantasy e lo slipstream. Il suo romanzo Wanted (titolo originale: Osama) ha vinto il World Fantasy Award for Best Novel del 2012, battendo 22/11/'63 di Stephen King e A Dance with Dragons di George R. R. Martin. Di questo prolifico scrittore nel 2018 è arrivato Central Station (Acheron Books), la cui trama è la seguente: “A Tel Aviv, un quartiere popolato da un milione di persone è sorto intorno alla base spaziale Central Station. Umani, robot e i misteriosi Altri sono tutti interconnessi in una pervasiva coscienza digitale chiamata "la Conversazione", e le molteplici culture si scontrano e si confondono fra reale e digitale. La vita può sembrare a buon mercato, ma le informazioni lo sono ancora di più. Quando Boris Chong torna a Central Station, la ritrova in uno stato di caos. Le strade sono invase dalla droga religiosa chiamata Crucifixation. La sua ex compagna sta allevando un bambino dotato di poteri che lo rendono simile a un nuovo Messia. Suo padre è afflitto da un virus mentale multigenerazionale. Sua cugina è innamorata di un cyborg Robotnik. E una Vampira di Dati vagabonda lo ha seguito fin da Marte…”

Concludiamo con alcune opere ai confini col poliziesco, il noir e il thriller si trovano ottimi esempi di commistione col fantastico. Uno esempio è Connect di Julian Gough, pubblicato in Italia da Fanucci, il cui protagonista è un adolescente timido e introverso, dotato di un'intelligenza fuori dal comune. Figlio unico di genitori divorziati, trascurato dalla madre Naomi, brillante biologa, e dal padre Ryan, collaboratore di una misteriosa agenzia governativa, trascorre molto del suo tempo immerso nella realtà virtuale. Come buona parte delle persone affette da autismo, conduce una vita semplice, scandita da abitudini sempre uguali, finché un giorno le cose iniziano a complicarsi. In un impeto di entusiasmo, decide di inviare di nascosto l'innovativo studio a cui sua madre sta lavorando a una conferenza biotech a New York. Da quel momento, le paure più angosciose di Naomi diventano realtà innescando una serie di eventi catastrofici.

Un romanzo interessante è Come fermare il tempo di Matt Haig (Edizioni E/O). Il protagonista è un uomo che dimostra quarant’anni, ma che in realtà ne ha più di quattrocento. Un uomo che insegna storia nella Londra dei giorni nostri, ma che in realtà ha già vissuto decine di vite in luoghi e tempi diversi. Tom ha una sindrome rara per cui invecchia molto lentamente. Ciò potrebbe sembrare una fortuna… ma è una maledizione. Cosa succederebbe infatti se le persone che amate invecchiassero normalmente mentre voi rimanete sempre gli stessi? Sareste costretti a perdere i vostri affetti, a nascondervi e cambiare continuamente identità per cercare il vostro posto nel mondo e sfuggire ai pericoli che la vostra condizione comporta. Così Tom, portandosi dietro questo oscuro segreto, attraversa i secoli dall’Inghilterra elisabettiana alla Parigi dell’età del jazz, da New York ai mari del Sud, vivendo tante vite ma sognandone una normale. Oggi Tom ha una buona copertura: insegna ai ragazzi di una scuola, raccontando di guerre e cacce alle streghe e fingendo di non averle vissute in prima persona. Tom deve a ogni costo difendere l’equilibrio che si è faticosamente costruito. E sa che c’è una cosa che non deve assolutamente fare: innamorarsi.

Come fermare il tempo è una storia folle e dolceamara su come perdere e poi ritrovare se stessi, sull’inevitabilità del cambiamento e sul lungo tempo necessario per imparare a vivere. Una storia bellissima in cui riconoscersi, per piangere su tutto ciò che perdiamo e per rallegrarci delle meraviglie della vita.