Dopo il tie-in di Battleship, in un mix di azione e strategia giostrato attorno alle fragorose battaglie navali di Peter Berg, e in attesa del ritorno su console di Spider-Man, per mano dello sceneggiatore di Battlestar Galactica Kevin Fahey nel gioco ispirato al reboot cinematografico di Marc Webb, il 25 maggio Activision, la casa del bestseller Call of Duty, serie che proprio quest'anno si concederà un ulteriore piccolo balzo verso la fantascienza con l'episodio futuristico Black Ops 2, lancerà Men in Black III: Alien Crisis, il videogame ufficiale per Ps3, Xbox 360 e Wii del blockbuster del momento, a base di misteri, gag, viaggi nel tempo e creature extraterrestri.

Anche gli altri capitoli, come spesso accade per le pellicole hollywoodiane dirette al pubblico di teenager e giovani adulti, hanno avuto all'epoca i loro adattamenti, con i quali si ripercorrevano joypad in pugno le trame del film, ma stavolta l'avventura interattiva non ruoterà più sulla celebre coppia di uomini in nero ammirata sul grande schermo.

Al posto dei completi degli agenti J e K, interpretati da Will Smith e Tommy Lee Jones, in Alien Crisis si vestiranno infatti gli abiti di un protagonista creato ad hoc per il videogame, il cadetto del Mib Peter Delacoeur, al centro di una vicenda originale inserita nell'expanded universe del Men in Black 3 cinematografico.

La strada dell'episodio, per così dire, indipendente negli ultimi anni ha guadagnato sempre maggiori consensi nel digital entertainment, vanta antesignani illustri nel prologo The Chronicles of Riddick: Escape from Butcher Bay e verrà battuta a fine giugno anche dal titolo per console legato al debutto nelle sale di The Amazing Spider-Man che farà, appunto, storia a sé, raccontando un'avventura scritta appositamente per il gioco tutta dedicata alla nuova versione dell'Arrampicamuri incarnata da Andrew Garfield. Con gli odierni ritmi produttivi, passarsi il canovaccio da uno studio all'altro sembra essere diventato improponibile e, comunque, partire subito concentrandosi per ciascuno sulle caratteristiche proprie dei vari medium pare garantire risultati migliori che non il taglia e cuci di qualcosa di già pronto, in grado di funzionare in un linguaggio, ma non altrettanto bene altrove.

Alla trasposizione dell'universo di Men in Black 3 in videogame ha lavorato, per conto delle major Sony (film) e Activision (Alien Crisis), una società newyorkese specializzata in operazioni simili per ogni tipo di franchising, la Starlight Runner Entertainment di Jeff Gomez, editor con un passato in Acclaim (prima ai fumetti, poi su giochi come Magic e Turok). Dello sviluppo vero e proprio dell'avventura si è occupata invece Fun Labs, software house con sede a Bucarest, in Romania. Sono gli sviluppatori di Revolution, un first person shooter fantascientifico pubblicato su Pc nel 2003, ma il loro nome viene associato più comunemente alla sfilza di sparatutto della famiglia Cabela, safari virtuali per gli amanti della caccia che riscuotono un discreto successo negli Usa tra chi sogna di appendere una testa di grizzly sopra al caminetto. D'altronde, in linea con la moda di oggi, lo stesso Men in Black III: Alien Crisis sarà uno sparatutto in soggettiva, più precisamente un titolo proprio sulla falsariga dei Cabela dove, però, extraterrestri e gadget high-tech sostituiranno doppiette e bestie feroci in una missione segretissima che vedrà i fan impegnati a scongiurare nientepopodimeno che la distruzione della Terra.

Tra le caratteristiche annunciate, oltre al multiplayer in split-screen e modalità hotseat fino a quattro partecipanti, per dare l'illusione durante il gioco di stringere tra le mani un'autentica arma ci sarà il supporto ai sistemi di puntamento di Wiimote in configurazione Wiizapper e di Move in versione Sharpshooter, rispettivamente il telecomando 3D di Wii e la bacchetta magica di Ps3. Basta mirare al televisore e premere il grilletto per fare fuoco. Con Xbox 360 – ma funziona anche con le altre console - si potrà utilizzare al posto del solito joypad la periferica Top Shot Elite, un fucilone di plastica senza fili realizzato per i Cabela in memoria delle gloriose light gun, che ormai non si fanno più, ma negli anni Novanta andavano parecchio in voga in sala giochi, da Virtua Cop a Point Blank, da Time Crisis a The House of the Dead.

Adesso a riportare un po' di attenzione sul genere dei rail shooter sono stati proprio Wiimote e Move, attraverso l'ondata revival dei vari Resident Evil Chronicles e The House of the Dead: Overkill, accanto a esperimenti che hanno provato ad applicare quei concetti anche sui normali sparatutto in soggettiva, come Killzone 3 e il remake di Goldeneye 007.