A Sci Fi channel c'erano già riusciti una volta con Battlestar Galactica a rinverdire i fasti di un marchio molto popolare ma fuori da schermi e teleschermi da almeno due decadi.

Sarà quindi sembrata sicuramente un ottima idea quella di riportare in pista dopo tutti questi anni di oblio l'atletica creatura di Alex Raymond, solo che questa volta non avrebbero rifatto l'errore di creare una serie adulta destinata semmai a vincere qualche premio buono come soprammobile ma a scarsi ascolti.

Il nuovo corso di Sci Fi è chiaro: giovanilismo, disimpegno e molto più di un occhio rivolto verso l'audience, ecco quindi che pilot e sviluppo della serie vengono affidati a Peter Hume (Streghe, Relic Hunter, il remake di Fantasy Island) mentre alla regia abbiamo il collaudatissimo Rick Rosenthal (Smallville) e in seguito troviamo nomi del calibro di T.J. Scott (Cleopatra 2525, Andromeda, Mutant X).

La storia ci presenta almeno inizialmente un Flash dal basso profilo e dalle potenzialità represse: vince a mani basse la maratona ma vive con la mamma, come hobby ripara auto d'epoca col suo inseparabile amico del cuore, è fedele e innamorato alla sua vecchia fiamma del liceo, una reporter della tv locale, che non se lo fila ormai più da anni.

Ma la vita semplice, banale e normale del nostro eroe è scossa dalla notizia che il padre, scomparso misteriosamente una decina di anni prima in un incendio, era in realtà un geniale fisico che lavorava a un progetto ultrasegreto sullo studio di portali interdimensionali.

Questo evento trascinerà suo malgrado il giovane Gordon in una girandola di avventure che lo porteranno sino al pianeta Mongo tra crudeli torturatori, splendide fanciulle e tiranni paranoici.

Per il ruolo di Flash Gordon la scelta cade sul palestrato Eric Johnson, notissimo ai numerosi fan di Smallville come interprete di Whitney, mentre come volto di Dale la fiamma di Flash abbiamo quella Gina Holden già apprezzata segretaria dark-lady nella serie vampiresca Blood Ties, la carrellata di bellezze mozzafiato prosegue con la bounty hunter Karen Cliche (Mutant X) e Anna Van Hoof nel ruolo della principessa Aura figlia di Ming interpretato da John Ralston.

Il mosaico sembra quindi perfetto per ottenere un buon riscontro di pubblico. E invece ecco che arriva il disastro col pilot che non riesce a scolpire nemmeno la soglia dell'1,5 di rating, per non parlare del resto della serie artefice di un ulteriore drastico ribasso.

Una dura lezione per il canale tematico americano, perché se è vero che la qualità non sempre paga, la povertà di idee non lo fa mai.