Divertente e - in molti momenti - spettacolare nel suo nascere dal confine tra Pulp e grottesco, Smokin' Aces ha un unico grande difetto: la costruzione pressoché ottima, tende ad un finale non all'altezza del resto, perdendo progressivamente i pezzi durante la narrazione. 

Un 'errore' o - comunque - una mancanza non da poco per un film che doveva consacrare, una volta per tutte, il talento in realtà mai sbocciato di Joe Carnahan, che dopo Narc e un corto della serie della BMW aveva pronunciato il 'gran rifiuto' a Tom Cruise non accettando di dirigere Mission Impossible 3.

Storia di un mago doppiogiochista di Las Vegas, diventato un bersaglio per la Mafia, e inseguito da numerosi killers originali e variopinti, Smokin' Aces unisce un grande cast ad un'ottima regia, per una sceneggiatura talora prevedibile e - soprattutto - eccessivamente sopra le righe.

Piacevole ed insolito nel suo volere rovesciare a tutti i costi determinati cliches del genere, Smokin' Aces funziona, quando riesce a liberarsi di lacci e lacciuoli che lo ricollegano a tanto cinema di genere. Annaspa, invece, quando lo stile deve forzosamente andare alla ricerca di contenuto.

Lontano da Tarantino e più vicino, per certi versi, alla sensibilità e alla curiosità borghesi e verbose di Guy Ritchie, Smokin' Aces colpisce più per la sua forza visiva e per il suo grande umorismo che per una sceneggiatura interessante, ma non sempre coerente e decisamente molto banale nel finale.

In più due menzioni speciali alla bellezza sensualissima e carica di erotismo di Alicia Keys e all'assurdo gruppo di killer neonazisti che sembrano usciti dai cartoni de 'Le corse pazze' al fianco di Dastard & Muttley. 

Un divertissment molto gradevole, ma poco più per una pellicola cui manca quel qualcosa di misterioso e necessario per diventare una pietra miliare del cinema di genere, anziché l'ennesima variazione sul tema delle storie di gangsters e agenti dell'FBI.

Da vedere, ma senza aspettarsi troppo, nonostante i primi venti minuti lascino sperare moltissimo in virtù di promesse non mantenute, purtroppo, fino alla fine.