La Warner ha deciso, forse per contrastare la costante proliferazione dei supereroi Marvel, di portare sul grande schermo uno dei più famosi antieroi della DC Comics: Lobo, l'ultimo Czarniano. Nato agli inizi degli anni '80 sulle pagine di Omega Men come personaggio secondario, niente di più di una ben riuscita parodia del mondo supereroistico, Lobo ha trovato sempre più fama ed apprezzamento fra i lettori di fumetti proprio grazie all'opera di uno dei suoi creatori: Keith Giffen.
Autore dell'indimenticabile Justice League International, Giffen è riuscito, con l'aiuto del già famoso Alan Grant, a dar vita a un personaggio sopra le righe, violento, spregiudicato e costantemente politically scorrect. Proprio nella miniserie che dovrebbe dare il nome al lungometraggio vediamo infatti Lobo che, disgustato dal buonismo imperante nel suo evolutissimo pianeta, decide semplicemente di ucciderne la popolazione per potersi fregiare del titolo di ultimo della sua stirpe. Nelle miniserie successive lo vediamo invece alle prese con Babbo Natale (ucciso in un duello all'ultimo sangue per conto del Coniglietto Pasquale), poi devasta il Paradiso (tanto che Dio, per toglierselo di torno, lo renderà immortale) e alla fine diventa uno dei più temuti cacciatori di taglie della galassia.
Alle prese con questa icona del fumetto anni '90 ci sarà il regista Guy Ritchie (The Snatch e Sherlock Holmes), capace di grandi risultati come di flop giganteschi. La trama che comincia a delinearsi dalla sceneggiatura di Don Payne (La mia Super Ex-Ragazza e Fantastici Quattro: l'ascesa di Silver Surfer) non lascia ben sperare se, a quanto si dice, Lobo sarà sì un brutale cacciatore di taglie alieno, ma che in fondo - sotto la scorza dura - nasconde un cuore tenero. Arrivato infatti sulla Terra seguendo le tracce di quattro terribili super criminali, darà loro la caccia aiutato da una ragazzina. Ben lontano dalle atmosfere del fumetto, il film dovrebbe comunque, in America, esser consigliato per un pubblico superiore ai tredici anni, come se fossero state inserite apposta una o due scene un po' forti in modo da riecheggiare il contesto dell'opera originale. Ancora nessuna notizia sull'attore che interpreterà il protagonista.
8 commenti
Aggiungi un commentoLa mia è una innata paura derivata dalla voglia dei produttori di approfittare del nome di un personaggio per fare cassetta (vedi Wolverine Origins e molte altre produzioni di trasposizioni fumettistiche...vogliamo parlare di Dredd?!?!?!)
Per il resto ben venga la possibilità di vedere eroi che fino adesso hanno avuto una vita bidimensionale e statica rivivere in una situazione dinamica.
Se mi permetto di fare un "processo alle intenzioni" è solo perchè amo i fumetti ed il cinema, non per snobismo forzato.
ciao ciao
Buk!
I trailer fanno parte del marketing del film, lo dice anche l'articolo...sono molto divertenti invero.
aspettiamo, come dice Palmer, che le buone intenzioni si trasformino in un buon prodotto...per lo meno divertente, come è lo spitiro del fumetto dell'ipertrofico Lobo.
ciao ciao
Buk!
non nego che possa venire fuori una pecionata. Però prima si vede e poi si giudica!
hai ragione Palmer, a volte mi lascio prendere un po' troppo dalle mie fobie.
ecco il Lobo Paramilitary Christmas Special
ciao ciao
Buk!
...però...però...se i produttori ed il regista lasciano ad intendere che il Lobo in questione sarà necessariamente edulcorato per renderlo visibile non solo ad un pubblico adulto e se uno dei fondamenti di Lobo sono le scene violente e dissacranti, Lobo come fumetto intendo, un pochetto di dubbi è legittimo averli no?
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