Alla più che dignitosa età di 71 anni, Robert Silverberg, uno degli ultimi "vecchiacci" (in senso affettuoso) della fantascienza mondiale, sembra intenzionato a non mollare l'osso alle nuove generazioni. Anzi, per tenere viva l'attenzione su di sé ha appena fatto pubblicare To Be Continued, primo di una serie di ben nove libri destinati a raccogliere una parte notevole dei racconti e romanzi brevi scritti nella sua ormai quarantennale carriera. Intervistato da Sci Fi Wire, Silverberg ha approfittato per parlare un po' del passato ma anche del futuro.

Intanto lo scrittore tiene a precisare che la raccolta non include l'intero corpus delle sue opere brevi, ma solo quelle che a suo giudizio vale la pena di riproporre ai lettori moderni. "Questo volume comprende i primi cinque anni della mia carriera, dal 1953 al 1958" continua Silverberg. "Per ogni storia ho scritto un'introduzione in cui descrivo il contesto in cui è stata scritta, come l'ho elaborata e in che modo sono arrivato alla pubblicazione." Un po' come faceva nelle sue antologie il Buon Dottore (Asimov, naturalmente), del quale Silverberg fu amico e collaboratore.

I racconti del volume spaziano dal brevissimo The Silent Colony, quasi uno scherzo scritto alla maniera rapida e secca di Robert Sheckley, alle atmosfere oscure di The Road to Nightfall, scritto nel 1954 ma pubblicato nel 1958 perché giudicato "troppo pericoloso". Proprio quest'ultimo è il preferito di Silverberg, poiché "pur avendolo scritto a 19 anni, mostravo già un buon senso artistico." Di un certo interesse anche The Macauley Circuit, che predice in qualche modo l'avvento della musica sintetizzata al computer.

"Rivisitare queste storie è stata un'esperienza affascinante" ammette Silverberg, "mi hanno riportato indietro a un periodo strano e difficile, nel quale ero pieno di dubbi e di ambizioni e in cui, letteralmente nel giro di una notte, le porte si sono spalancate e tutto è successo di colpo. Nel 1954 ero solo un dilettante, e nel 1956 avevo già vinto un Hugo." Come già precisato, i nove volumi non raccoglieranno l'intera produzione di Silverberg. "Le pulp-stories degli esordi non saranno incluse" ha continuato, "le migliori sono già apparse in un'altra antologia, In The Beginning, il resto non è abbastanza valido per essere ripubblicato. Da un certo punto in poi probabilmente ripresenterò ogni racconto che ho scritto, ma per i primi due libri sono stato abbastanza selettivo."

Non poteva mancare un accenno a progetti futuri. Nell'immediato ci sono altri due racconti sulla cui trama l'autore non ha dato particolari; il primo comparirà nell'antologia The New Space Opera, curata dagli inossidabili Gardner Dozois e Jonathan Strahan, e il secondo verrà pubblicato da Asimov Science Fiction Magazine nella prossima primavera. "Non ho scritto molto ultimamente, sono stato troppo impegnato a rivisitare il materiale per le antologie. E non so se mi rimetterò presto a lavorare; in fondo credo che ci siano abbastanza racconti di Silverberg in circolazione." To Be Continued uscirà negli USA per l'editore Subterranean Press il prossimo novembre.