Certo lo sconforto generale era tangibile. I rottami della Novak ancora fumanti non incoraggiavano quello sparuto gruppo di persone. Tra le altre cose la maggior parte dei superstiti era composta da artisti di varia natura, persone molto creative ma carenti di senso pratico. Eppure Ledeo si sentiva sollevato. Dopo gli anni passati in solitudine avere finalmente dei suoi simili con cui comunicare gli dava una strana sicurezza. Li poteva già vedere impegnarsi ed unirsi per affrontare le difficoltà. Alcuni di loro si stavano già dando da fare. Chi cercando tra i rottami qualcosa di integro ed ancora utilizzabile, chi guardandosi intorno per cominciare a conoscere il nuovo territorio.Ne era sicuro. Le cose sarebbero andate bene. Non importava dover ripartire da zero, anzi forse era meglio. Ora avevano davvero l’opportunità di creare qualcosa di nuovo. Un tipo di società diversa. Ancora non sapeva di che tipo e in che modo, ma lui avrebbe fatto tutto il possibile per insegnare agli altri quel poco di saggezza che aveva imparato. Di una cosa però era sicuro, non sarebbe mai salito su un pulpito per farlo, né tanto meno avrebbe creato una nuova religione. Tra i sopravvissuti solo una decina appartenevano all’Ordine Labirinto ma tra di essi non c’era nessun alto sacerdote. Solo novizi. Questo significava la fine della storia di quella setta.C’era molto da fare. Era stata data un’altra possibilità all’umanità, per quanto ingiustamente, senza una buona ragione apparente. Toccava a loro trovare la risposta.

C’era davvero molto da fare ma ora Ledeo aveva solo una gran voglia di dormire.

Poco prima di addormentarsi un altro quesito si insinuò nella sua mente. Qual era la differenza essenziale che rende speciale l’essere pensante in confronto alle altre creature?

Beh, aveva molto tempo per meditarci su. E molte persone con cui discuterne.