E' accaduto spesso nella storia della scienza che le grandi scoperte siano state fatte per caso, mentre si stava cercando dell'altro. "Serendipity" la chiamano gli anglosassoni, un termine che non ha una traduzione italiana, ma che sembra adattarsi molto bene anche al caso in questione. Secondo quanto diffuso ieri durante una conferenza stampa tenuta presso l'Università del Texas ad Austin, il telescopio spaziale Spitzer avrebbe rilevato una debole sorgente a infrarossi posizionata nel cosiddetto punto lagrangiano L5 del sistema Terra/Luna. La scoperta è stata fatta nell'ambito di una ricerca sulle stelle in formazione all'interno di un nucleo di polveri nella costellazione del Cigno a circa 650 anni luce da noi, durante la quale gli scienziati si sono ritrovati nelle immagini degli strumenti IRAC e MIPS una sorgente a infrarossi cui non era possibile ricondurre alcun oggetto nello spettro visibile (ved. immagini a lato). Sulle prime il gruppo di scienziati del Caltech guidato dal professor Robert Haddock, ha ritenuto si trattasse effettivamente di una protostella in formazione, ma ulteriori misure spettrometriche del redshift dell'oggetto hanno potuto dimostrare senza ombra di dubbio che la sua distanza non corrispondeva a quella della nube di polvere dentro cui avrebbe dovuto trovarsi, ma era molto più vicina, addirittura a una distanza inferiore a un'Unità Astronomica. L'osservazione è stata ripetuta con i medesimi risultati sia dall'IRTF del Mauna Kea alle Hawaii, sia dal giapponese IRTS, togliendo così qualsiasi dubbio di interferenza o malfunzionamento dello Spitzer. Inoltre l'oggetto, denominato per ora L5016, è curiosamente risultato localizzato in uno dei due punti di equilibrio gravitazionale stabile del sistema Terra/Luna. In un sistema di due corpi legati tra loro da forze gravitazionali, esistono infatti cinque punti di equilibrio gravitazionale, tre dei quali instabili e due stabili, localizzati sul percorso dell'orbita del corpo celeste minore (in questo caso la Luna), ma con un angolo di 60° in anticipo (L4) e in ritardo (L5). La sorgente osservata è quindi posizionata proprio nel punto L5, quindi a una distanza media dalla Terra di poco inferiore ai 400.000 km. I punti di Lagrange sono considerati molto importanti in quanto un qualsiasi oggetto posizionato su quelle coordinate si trova in condizioni di equilibrio gravitazionale e questo li rende posizioni privilegiate per il posizionamento di sonde spaziali o veicoli per osservazione e analisi. La stessa sonda solare della NASA Soho è posizionata nel punto lagrangiano L1 del sistema Terra/Sole. Tuttavia secondo il database della NASA nessuna sonda terrestre dovrebbe trovarsi in quel punto. Senza contare che una sonda terrestre dovrebbe anche emettere onde elettromagnetiche a radiofrequenze, mentre secondo un'osservazione del radiotelescopio di Green Bank, pare che L5016 sia muto, per lo meno nella banda di radiofrequenze ascoltate. Tuttavia, nonostante la bizzarria dell'oggetto, per il quale le osservazioni stimerebbero un diametro interemedio tra i ventotto e quarantacinque metri, non ci sono ancora prove che si tratti di qualcosa di artificiale di origine non terrestre, né di qualcosa comparso da poco. Secondo gli scienziati, una sorgente così debole (si parla di meno di 20 watt di emissione) avrebbe potuto restare nascosta lì per molto tempo. Per questo la comunità scientifica è intenzionata a proseguire le indagini con i piedi di piombo. "L'episodio della scoperta delle pulsar (scambiate per comunicazioni di origine extraterrestre nel 1967, NdR)," ha sottolineato il professor Haddock in risposta a chi gli chiedeva se potremmo trovarci di fronta a un manufatto extraterrestre, "dovrebbe farci riflettere su quanto la natura possa prendersi gioco di noi e della nostra immaginazione. Quindi è meglio andarci cauti, prima di formulare ipotesi fantascientifiche".