Il testo completo di Zoologia parallela. De animalibus occultis ac latentibus includeva tre "pezzi": ne riporto integralmente uno, I Feanor o Lapicriso; il trittico appariva nel cofanetto Oscar (1987) di cui ho detto. La stesura di queste pagine risale in realtà al 1980. Nella sua presentazione Lippi commentava: "La "zoologia occulta e latente" di Pandolfi è fondata su basi rigorose quanto astratte, ma ci sembra che il suo interesse stia nel garbo e nella leggerezza con cui ci viene sottoposta."

Per quanto mi concerne resto decisamente d'accordo.

Ecco a voi il brano indirizzatoci dall'autore:

"Difficile raccontarsi con la mano sinistra. Di mestiere faccio il naturalista, lo zoologo e studio l'ecologia e il comportamento animale di varie specie, vertebrati e predatori soprattutto, dalle volpi alle aquile, ai falchi del cielo. Di questo spesso e anche troppo scrivo con la mano destra. E' il mio lavoro di ricerca presso un Istituto dell'Università di Urbino. Ma sì, ho anche scritto di fantascienza e di genere fantastico, quasi furtivamente mi sono un poco dedicato anche al racconto... ma debbo confessare, con essenzialmente un animo di lettore. Ho pubblicato qualche pagina che curatori di rivista o di antologia hanno avuto l'animo di editare. Spesso dico che mediamente pubblico un racconto ogni 5 anni. Troppo? Può darsi.

Il mio primo racconto ha visto la luce nel Paleolitico della SF italiana: 1962, su Galassia. Tra il 1962 e il 1970 mi hanno ospitato anche Galaxy, Futuro, Oltre il Cielo, quotidiani come Il Gazzettino di Venezia dove ebbi come mentore e amico il caro e non dimenticato Sandro Sandrelli che spesso andavo a trovare nella sua casa al Lido e con cui partecipammo a diversi dei primi Festival del cinema di Fantascienza di Trieste. Uscii anche su settimanali di allora, come Folla e su mensili: la insolita e allora amata rivista culturale Pianeta. Nel 1963 ebbi la ventura di vincere un mitico Marziano d'Argento, di Urania, ma per poesie e disegni (pubblicati nella rubrica Il Marziano in cattedra): un curioso, minuscolo, quasi-robot alla Klaatu in piedi su di un globo (terrestre?) che conservo gelosamente. Ecco gli esordi, ma questa non è una biografia; dirò solo che ho proseguito pubblicando saltuariamente qua e là in libri e riviste accompagnato dal piacere di inventare e descrivere... sulla riviste Nova Sf, sul Male, su qualche quotidiano, presso editori quali Dall'Oglio, Garzanti, Fanucci, Solfanelli, Nord, Mondadori, Stampa Alternativa.

Lo studio delle creature animali e vegetali, accompagnato da un senso della tassonomia e della diversità è stato quasi un prerequisito alla meraviglia della diversità che la fantascienza ha sempre espresso. Un certo senso del rigore scientifico mi ha sempre fatto amare i buoni autori che sanno costruire storie, alieni e mondi scientificamente plausibili e dalle ecologie compatibili con la visione scientifica: Herbert, Asimov, Simak, LeGuin, Vance. La sospensione del rigore scientifico e l'abbandonarsi alla creazione fantastica mi ha sempre permesso di amare e condividere gli universi creati da Farmer, Dick, Bradbury, Pratchett, Lovecraft, Tolkien e altri creatori di minuziosi, incredibili, e soprattutto godibilissimi altri mondi.

Oggi insegno e faccio ricerca sia da noi sia in paesi lontani, luoghi come le antiche granitiche Seychelles, le grandi dune della foce del Guadalquivir; o fin troppo familiari come le dolci colline del paesaggio delle Marche. Studio principalmente i rapaci e le loro evoluzioni nell'aria cercando di comprendere significati di mondi alieni: gli uccelli sono i veri discendenti dei dinosauri e, chissà perché, delegano i loro voli di corteggiamento e la scelta del partner a complicate evoluzioni, che a noi mammiferi terricoli spesso sfuggono... Talvolta scrivo."

Leggi il racconto Re'em - l'uomo pesce della cattedrale

Leggi il racconto I Feanor o Lapicriso

(Lapicrisum cor-lapidis)