l'editoriale di

Luigi Pachì e Silvio Sosio

Thread Che fine ha fatto

il capitano Sinclair?


Il 3 marzo Rai 3, dopo aver terminato le repliche della terza stagione di Deep Space Nine, ha finalmente iniziato a trasmettere Babylon 5. Erano anni che si sapeva che la Rai deteneva l'opzione su questa serie, così popolare negli USA e in Inghilterra, vincitrice di due premi Hugo, e c'era grande attesa. Così è stato con grande soddisfazione che abbiamo appreso questa buona notizia.

Mercoledì 3 marzo è regolarmente andato in onda l'episodio pilota, che peraltro avevamo già visto in quanto era stato trasmesso un po' di tempo fa su Tele+. Nell'episodio pilota venivano già imbastiti i grandi temi di questa serie, che al di là delle trame dei singoli episodi è strutturata come un grande romanzo che si svolge sulle quattro stagioni che sono state prodotte. Babylon 5 fa grande uso della tecnica cosiddetta dell'overshadowing: ovvero, affascina gli spettatori lasciando intuire grandi occulti misteri che prima o poi saranno svelati rivelando fatti terribili. Già nel pilota quindi ci veniva proposto il mistero del capitano della stazione, Sinclair: nella guerra fra l'Alleanza Terrestre e la Federazione Mimbarii, che la Terra stava inevitabilmente perdendo, Sinclair durante l'ultima disperata battaglia era come sparito. Un vuoto di memoria di alcune ore, al termine delle quali i Mimbarii, ormai vincitori sulle sconfitte forze terrestri, si erano arresi. Come mai? Cos'era accaduto in quelle ore? Perché il capitano Sinclair aveva avuto un ruolo così importante?

Questo clima di mistero veniva portato avanti, con grande suspence, per tutta la prima stagione di Babylon 5. La quale comprendeva tra l'altro alcuni episodi davvero di grande valore, ad alcuni dei quali aveva partecipato anche Walter Koenig (il Chekov di Star Trek). Per il pubblico italiano, invece, bastava aspettare ventiquattr'ore: il 4 marzo, infatti, invece di andare in onda il secondo episodio della prima stagione, veniva trasmesso il primo della seconda, e tutti i misteri venivano svelati di colpo. Spariva subito, tra l'altro, il comandante Sinclair, protagonista nella prima stagione e sostituito da Sheridan (Bruce Boxleitner, vi ricordate di Tron?) a partire dalla seconda. Vi sembra che ci sia un senso?

La Rai avrà avuto senz'altro le sue buone ragioni per comportarsi in questo modo. Tuttavia, dobbiamo notare che questo è solo un altra goccia nel mare di sopraffazioni che chi ama i serial di fantascienza, o i telefilm in generale, è costretto a subire. E' vecchia storia, ma sappiamo bene che in Italia le reti danno grande importanza ai varietà o alla fiction di produzione propria, e considerano i telefilm quasi dei riempitivi. Fanno eccezione pochissime serie di grande ascolto, come E.R. o X-Files. Ma anche in questo caso il rispetto è un optional. Le puntate di X-Files vengono mescolate, spostate dall'ordine originale, trasmesse a blocchi arbitrari. Le serie di fantascienza vengono regolarmente mandate in orari notturni adatti solo ai videoregistratori, e va ancora bene che almeno Rai 3 - a differenza di quanto faceva Italia 1 con Next Generation - rispetta gli orari permettendo di programmare il videoregistratore con sufficiente precisione. Recentemente Rai 3 ha trasmesso l'intera serie di Lois & Clark, con il seguente ordine: seconda e terza stagione; replica della seconda e terza stagione e poi quarta stagione; prima stagione e replica della seconda e metà della terza. Vi sembra che ci sia un senso? Canale 5 trasmette, al sabato, uno dei telefilm più prestigiosi degli ultimi anni, New York Police Department; semplicemente per il fatto che in Italia la serie si chiama NYPD invece di NYPD Blue com'era nell'originale, vengono sostituiti i titoli di testa con una versione che risale alla seconda stagione (siamo ormai alla quinta), con nomi di attori che ormai non lavorano più da anni nella serie. Vi sembra che ci sia un senso?

Rai 3 ha anche cominciato a trasmettere Alf, una simpatica sitcom che ha protagonista un alieno fatto con un pupazzo animato. Viene usata per riempire buchi, e ogni settimana la potete trovare nei giorni e gli orari più disparati. Vi sembra che ci sia un senso? TMC verso giugno dello scorso anno ha cominciato a pubblicizzare, anche con degli spot, la serie Stargate, tratta dall'omonimo film e abbastanza apprezzata in USA. Invece, da allora continua a replicare più e più volte Outer Limits, e di Stargate non si sa più nulla. Vi sembra che ci sia un senso?

Dobbiamo dire che a volte ci sembrano eccessive le proteste degli appassionati di Star Trek verso i network nazionali, tutto sommato di fantascienza - e anche di Star Trek - non ne viene trasmessa poca dalle reti italiane, e in particolare da Rai 3. Tuttavia a conti fatti non possiamo che dar loro ragione. Non possiamo pretendere che le reti acquistino i diritti di serie che spesso costano care perché negli USA fanno ottimi ascolti, ma che in Italia hanno molto meno mercato. Ci va anche bene che vengano mandate in onda di notte, permettendo così alle reti di pagare meno i diritti. Ma francamente crediamo che non costerebbe molto trattarle con più rispetto. Più rispetto per il telefilm, e soprattutto più rispetto per il pubblico che ci mette passione e amore.

Ora che ci siamo sfogati, possiamo tornare a noi. Apriamo questo numero parlando un po' dell'evento librario del mese, la nuova Storia del Cinema di Fantascienza di Claudia e Giovanni Mongini in dieci volumi, il primo dei quali sta uscendo proprio in questi giorni. Si tratta di un'opera di grande respiro, una reference completissima che consigliamo calorosamente a tutti coloro si interessano di cinema di fantascienza.

Con Francesco Grasso andiamo a scoprire un autore italiano di fantascienza di grande successo - be', vende persino più di Valerio Evangelisti - ma di cui nel nostro giro si parla poco perché è un autore che sfugge un po' all'inquadramento nel genere: Stefano Benni.

Pura fantascienza, anzi, fantascienza hard strettamente legata alla scienza, per Charles Sheffield, che ha persino scritto un libro per affermare l'importanza di una science fiction con l'accento su science. Per conoscerlo meglio lo abbiamo intervistato.

Da segnalare anche, nella rubrica Cieli Sintetici, l'articolo di Emiliano Farinella su New Rose Hotel, il film di Abel Ferrara tratto da William Gibson che uscirà in Italia proprio questo mese.

Tornano le inchieste di Delos con i risultati del quesito che avevamo posto nel numero 42: qual è il valore della fantascienza? E ne proponiamo subito un altro: Isaac Asimov. Cosa pensate di questo autore? Dite la vostra usando il modulo all'indirizzo www.delos.fantascienza.com/inchieste/.

Per finire, un "in bocca al lupo" a Emilio che da questo numero rileva da Francesco il testimone della rubrica Fantasia & Nuvole dedicata ai fumetti.

Noi ci vediamo il mese prossimo, con un paio di grosse novità editoriali di cui parleremo a fondo: l'antologia di Vittorio Curtoni Retrofuturo in uscita questo mese per la ShaKe, e la raccolta I mondi di Delos che sarà in edicola a fine marzo e conterrà il meglio dei racconti che abbiamo pubblicato negli ultimi anni.

A presto!



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