Alla narrativa fantascientifica intanto si affianca sempre più il mainstream, straniero e italiano: fra i preferiti Pasternak, Updike, Bassani e lo straordinario Stanislaw Witkiewicz di Addio all'autunno.

Sembra che i cicli debbano ripetersi, perché con la fine delle scuole superiori e l'ingresso all'Università la fantascienza torna in secondo piano. C'è la musica (la collezione di LP si dilata oltre i cento dischi), ci sono nuove amicizie, c'è lo studio, e la perdita, dopo lunga malattia, di mia madre. Ma all'inizio degli Ottanta la sf ritorna: il servizio militare mi obbliga a dimettermi dagli Ospedali Riuniti di Trieste, e congedato, mi trovo a disporre di una quantità di tempo libero impensabile fino a un anno prima. Avevo già scritto un racconto di fantascienza, Kitsch, apparso su The Time Machine, e uno mainstream classificatosi secondo a un concorso locale, ma in quel momento - 1982 - mi accosto alla macchina da scrivere con altro spirito.

Preparo racconti di "rock-fiction" per l'antologia L'Hotel dei cuori spezzati curata da Luciano Comida (triestino, conosciuto durante il servizio militare), e scrivo a quattro mani con lo stesso Comida il racconto fantasy Lava, tra gli alberi che bruciano, escluso dalla finale di un concorso di narrativa fantastica, poi uscito nell'antologia Le armi e gli amori (Solfanelli).Al concorso partecipa anche Grazia Lipos, triestina, autrice di bellissimi delicati racconti e romanzi di fantasy e fantascienza: ci sentiamo al telefono, ci vediamo, discutiamo delle nostre letture e dei nostri progetti, diventiamo ben presto amici. I consigli di Grazia, come quelli di Comida e di un altro appassionato conosciuto nei mesi di leva, Luigi Urdih, sono decisivi per la formazione di una biblioteca organica di sf e fantasy. Con le edizioni Nord, Libra e Fanucci irrompono Dick, Leiber, Kuttner & Moore, Zelazny, Delany, Farmer, Ellison e altri, già incontrati sulle pagine mondadoriane e della CELT, ma di cui ora leggo le opere migliori in versione integrale.

Nel 1986, vittoria al concorso "Il Vascello" col racconto Al temine della galleria, che verrà anche letto a Rai3, e un altro incontro fondamentale: Ugo Malaguti. A Ugo devo tantissimo. E' lui che mi ha fatto capire - senza prediche - come la fantascienza sia qualcosa di veramente importante, che merita la nostra dedizione e le nostre capacità creative. Purtroppo sono riuscito ad offrirgli ben poco: un racconto. Il fatto è che nell''87 mi blocco. Si apre un periodo oscuro: lutti, grane legali, interventi chirurgici, un faticosissimo trasloco, una mole di lavoro. A sostenermi, le amicizie e le letture: fra i nuovi Sterling, Gibson, K.S. Robinson, Laidlaw, Banks, Ian McDonald, e tantissimo mainstream italiano e straniero (Gurganus, Proulx, J.A. Phillips, Byatt, Baricco, Maggiani, Mazzucco...)

All'inizio dei '90, l'incontro con la donna che diviene la mia compagna.

Qualche anno fa: una domenica di pioggia, solo in casa a cercare disperatamente di scrivere qualcosa. Mi alzo, prelevo dallo scaffale una vecchia antologia, la sfoglio, rileggo, mi soffermo sulla copertina... Da quel disegno nasce subito, su un quadernone a pagine gialle, il testo (novella? romanzo?) che mi vede a tutt'oggi impegnato. E non ho la minima intenzione di mollare, per quanto lentamente proceda..."

Leggi il racconto Il Grande Paese