Puoi raccontarci brevemente quali sono state le varie fasi della lavorazione?

Per la realizzazione di Space Off ho personalmente seguito tutte le fasi, dalla ideazione fino alla sua promozione e distribuzione.

Fin dall'inizio non mi sono assolutamente posto il problema di cercare di farlo "produrre", ma cosciente di lavorare in un mercato "malato" come quello italiano, l'ho prodotto io stesso con gli amici della 21st Century Design ( www.21lab.net).

In ogni caso immaginate la faccia di un qualunque produttore di fronte alla sinossi di un cortometraggio di fantascienza italiano.

In fondo chi ha realmente prodotto Space Off sono state tutte le persone che ho incontrato lungo la sua realizzazione e che hanno creduto in questo progetto.

A cominciare da Tommaso Ragnisco e Marco Flore della 21 st Century Design che hanno partecipato a Space Off fin dal concept del film progettando e costruendo le scenografie e i modelli dell'astronave.

Come metodo di lavoro abbiamo preventivato che per la buona riuscita del film dovevamo impegnarci per un anno nella realizzazione dei complessi effetti speciali richiesti dalla storia e la prima fase fu di compiere un'accurata ricerca sulle immagini di repertorio di viaggi spaziali che ci sono state fornite dall'ESA, l' European Space Agency .

Con Tommaso Ragnisco abbiamo affrontato una sfida: integrare le immagini di repertorio con le immagini della Centauro realizzate da noi; il risultato doveva dare un senso di realismo alla nostra missione su Marte senza far notare la differenza tra il nostro girato e le immagini delle vere missioni spaziali.

Quindi prima di girare le sequenze dell'astronave abbiamo proceduto ad effettuare diversi test fotografici per studiare la fotogenia dell'astronave in previsione delle riprese.

Queste foto sono state poi utilizzate anche per raccontare nel film il progetto della missione su Marte.

Le foto degli astronauti in posa prima della missione, sono state fatte da Marco Di Marco un mio caro amico, fotografo di moda, con il quale abbiamo giocato sullo stereotipo delle foto della NASA tipo "orgoglio americano" o "foto del college".

Una parte importante della preparazione è stata quella di dedicare il giusto tempo per la scrittura della sceneggiatura con tutte le sue revisioni.

Per Space Off con Leonardo Fasoli abbiamo fatto sei revisioni della sceneggiatura, quindi mi sono dedicato alla ricerca del cast di attori americani che hanno accettato di partecipare dopo la lettura della sceneggiatura tradotta in inglese.

Quando ho proiettato il film al Tribeca Film Festival di New York molti mi hanno chiesto come mai la scelta di attori anglo-americani, da parte di un regista italiano. Devo dire che questa scelta non è stata motivata dalla volontà di creare un prodotto esportabile, ma dalla mia volontà di coerenza con un immaginario del genere fantascientifico, i cui volti, come nel western, sono tipici dei paesi anglosassoni ed americani.

Per me era fondamentale rispettare l'immaginario del pubblico, che infatti ha apprezzato questo dettaglio.

Le riprese non hanno atteso un vero piano di lavorazione, ma la disponibilità delle persone: se non si hanno soldi per pagare la troupe bisogna avere la pazienza di aspettare i periodi di non lavoro di chi ti vuole aiutare, e a noi il tempo non mancava.

Con un montato abbastanza definitivo ho cercato una post-produzione adeguata al progetto e Davide Luchetti di Frame By Frame ha accettato di co-produrre il film che è stato completamente ricolorato e compositato con Flame.

E così via, con coinvolgimenti continui lungo la strada, come il lavoro sull'audio da parte di Claudio Bresciani di Cat Sound che ha dedicato due settimane di lavoro di sound design inventando effetti audio e aprendo 56 canali audio di pro-tools per ricreare una sorta di radiodramma nello spazio.

Fino al lavoro con il Cineon per il trasferimento in 35mm e alla partecipazione a festival come la 59° Mostra del Cinema di Venezia.

Infine attenzione è stata dedicata anche alla sua promozione; quando lo abbiamo presentato a Venezia sembravamo una major: distribuivamo poster, cartoline, laccetti, magliette con la scritta Space Off ed abbiamo creato anche un sito internet del film: www.spaceoff.it.