Zlott si palpò con voluttà la zona intercosciale (vedi fig. 4.c del mio libro "Anche tu iettatore").

- Smettila di preoccuparti di queste sciocchezze!

- Io sono un ingegnere: mi pagano per preoccuparmi.

- Niente affatto. - ribatté stizzito Zlott - Sei ingegnere, dunque vieni pagato per dimostrare scientificamente che i capi hanno ragione. Non è forse vero?

- Hai ragione, capo. - assentì l'altro.

In quel momento, alla finestra dell'ufficio, le luci dei palazzi del centro si spensero in perfetta sequenza laplaciana. L'intera skyline della città fu inghiottita dal buio.

4 - Allo spegnersi dei semafori

Allo spegnersi dei semafori, i conducenti delle auto bloccate nell'ingorgo scattarono all'unisono in avanti con un'accelerazione variabile tra 2 e 5,5 metri al secondo quadro. Ed Barnes, che aveva proseguito nella passeggiata e percorreva ora Vicolo Stretto, registrò con svagato interesse il clangore delle lamiere che si scontravano, deformandosi sotto l'azione delle forze elastiche e della difforme resistenza meccanica dei materiali componenti la scocca dei veicoli (vedi fig. 5.h del mio libro "Anche tu perito assicurativo"). Con pari attenzione considerò le facce paonazze dei guidatori che scendevano incazzati come salamandre dalle carcasse delle proprie auto, ciascuno con un cric, un bloccapedali o una chiave inglese in mano, e che cominciavano entusiasticamente a gonfiarsi l'un l'altro di mazzate.

Barnes tirò fuori il notes e prese ad appuntare quanto vedeva, tutto materiale che gli sarebbe tornato utile per il saggio che stava scrivendo sull'ingegneria sociale, in cui contava di applicare una volta per tutte un po' di sano metodo scientifico all'analisi del comportamento umano.

Gli effetti del black-out, notò, si allargavano come increspature provocate da un sasso in uno stagno, ovvero per onde circolari concentriche uniformi (vedi figura 10.a del mio libro "Anche tu villeggiante fancazzista sul lago di Como"). Oltre il primo cerchio di automobilisti tarantolati, quelli che poco prima erano stati innocui passanti si erano trasformati in ombre ghignanti intente a spaccare vetrine e a dar fuoco ai cassonetti. Un polacco lavavetri, nudo come un dugongo, lanciava secchiate d'acqua nera mista a detersivo fetente addosso ai suoi ex-clienti, cantando Singing in the rain con un purissimo accento di Cracovia. Gatti randagi pisciavano con voluttà sulle ciotole delle gattare e davano l'assalto in bande armate alle salumerie. I bancomat venivano sfondati a colpi di sampietrini. I sampietrini venivano divelti dal selciato a colpi di bancomat. Dalle finestre dei palazzi intorno, grida femminili si levavano altissime. Barnes aguzzò le orecchie per appuntare quanto sentiva.

- Arghhhh!!! - urlava una donna da un balcone - E' già mezz'ora che il televisore è spento!!! Tra poco comincerà Gerry Scotti, e io NON POTRO' VEDERLO!!!!!! Arrrgggghhhhhhhh!!

- E Sarabanda? - gemeva in eco un'altra voce femminile - Non potrò seguire Sarabanda? E come reggerò questa orribile sensazione di vuoto interiore? Vi prego, uccidetemi!!!!!

- L'energia elettrica è il collante della civiltà. - appuntò Barnes - Toglietela, e gli uomini torneranno all'istante a essere bestie.

La marmaglia in strada, in una sorta di gregaria follia, aveva nel frattempo preso d'assalto il McDonald di piazza Dante. Gli impiegati si difendevano a colpi di Cheeseburgher negli occhi, e rovesciando enormi paioli di milkshake sulla testa degli attaccanti, ma era chiaro che sarebbero stati sopraffatti da un momento all'altro.