Tom Strong

Tom Strong
Tom Strong
Le favolose avventure di Tom Strong, leggendario supereroe di Millennium City, sono narrate nella testata ammiraglia delle Edizioni ABC. Moore torna per la seconda volta sul cliché dell'uomo d'acciaio super intelligente (notevole la precedente rivisitazione con il Supreme di Liefeld) ma questa volta all'approccio storico si aggiunge la possibilità di creare integralmente un universo di personaggi. In primis, una famiglia.

L'eccezionale Strong, cresciuto a radici di Goloha in un ambiente privo di implicazioni emotive e sentimentali, ha invece sviluppato un forte senso sociale parimenti a quello civico che lo ha portato ad assumere i panni di difensore della città. Moore ha certamente un poster di Superman appeso alla parete quando scrive la genesi del nostro ma è pienamente consapevole degli obiettivi che intende centrare. Tom Strong è conosciuto pubblicamente come un paladino della giustizia, è sempre presente, s'ingegna in opere architettoniche fuori del comune che dona alla comunità, è l'emblema dell'unione familiare. Le sue vicende sono pure raccontate in un fumetto, ed esiste un fan club, gli Strongmen d'America. E' un eroe credibile nonostante le sue avventure restino sempre incredibili.

Tom è un uomo giusto e si guarda bene dall'abuso di ogni genere di tecnologia. Vive con la moglie Dhalua, la figlia Tesla, lo scimpanzé King Solomon e Pneuman, un robot senziente agghindato a maggiordomo steampunk. Stabilitosi a Millennium City, Tom ne diventa subito il protettore e con la sua famiglia sventa gli attacchi dei vari nemici. Moore si sbizzarrisce in una serie di villians a dir poco originali come l'Uomo Modulare, Pangea e le fatali Svastica Girls.

Ma se il background offre spunti classici, l'autore tesse attorno al personaggio un manto di mitologia e saggezza che lo rende immediatamente simpatico a tutti. Sebbene sfornato da uno stampo ormai logoro, Tom Strong offre paradossalmente una nuova ed esaltante visione dell'eroe moderno.

Le vicende editoriali dell'eroe di Attabar Teru cominciano con un albetto pubblicitario allegato a Wizard. Si tratta di un preview book accompagnato da alcuni disegni preparatori ma la storia in esso contenuto è un preludio a un capolavoro annunciato. L'adolescenziale alter-ego di Moore, il giovane Timmy Turbo, inizia a presentare i personaggi dell'universo ABC come se fossero gli attori di una scialba e patinata soap. Non sono risparmiati nemmeno gli autori, garbatamente ridicolizzati dallo scanzonato teenager.

Graficamente, il fumetto è forse il più valido del parco testate ABC. Alle matite troviamo Chris Sprouse, l'unico vero nuovo talento americano, alle chine l'esperto Alan Gordon e ai colori Tad Ehrlich, autentico redivivo dopo i fasti delle serie Image anni '90.