È arrivato nelle sale cinematografiche americane il nuovo film di Michael Bay, il fantascientifico d’azione The Island. Bay è probabilmente uno dei primi nomi che vengono alla mente quando si cerca un esempio di quello specifico genere, o sotto-genere, cinematografico che più o meno risponde al concetto di “baracconata americana”, più delicatamente descritta in stile anglosassone come “pop-corn movie”. I sostenitori del regista gli attribuiscono grande abilità di intrattenere il pubblico, basata su buona confezione, azione perdifiato e montaggio frenetico; i critici sostengono che i suoi film sono delle carnevalate di stupidità, incapaci di andare oltre l’aspetto puramente visivo e l’assordimento uditivo, e dove anche il montaggio di scuola MTV alla fine risulta essere solo la prova della sua incapacità di strutturare una messa in scena decente.

Questa spaccatura nei pareri si è ripetuta puntualmente anche per The Island, con critiche in maggioranza negative, cosa che per Bay non è certo una novità. C. Puig di USA Today descrive il film come un “frenetico cine-assalto spacca orecchi” e J. Anderson di Newsday concorda che si tratta di un “rumoroso e laccato, un film inutile.” J. Morgenstern sul Wall Street Journal lo descrive “come un coma sovra prodotto che alla fine ti lascia un stato comatoso.” C’è tuttavia il solitamente piuttosto spietato R. Ebert che sul Chicago Sun-Times assegna al film tre stellette di voto e lo propone come un doppio spettacolo: “La prima metà è come un bonus, una sinistra parabola fantascientifica che poi slitta nella seconda nel genere del film d’azione super-tecnologico. Entrambe le metà funzionano. La domanda è se funzionino congiuntamente. Più si apprezza l’una e meno si può amare l’altra. Io le ho apprezzate entrambe, sino a un certo punto, ma il film è forse troppo come uno zig-zagare da l’una all’altra.” J. Matthews di New York Daily News invita a non aspettarsi troppo ed apprezzare il prodotto per quello che è, intrattenimento da vedere sgranocchiando pop-corn: “Ha una premessa eccitante, alcuni bei set, protagonisti attraenti (Ewan McGregor e Scarlett Johansson, ndr) e molta azione che ti risolleva quando stai per gettare la spugna.” J. Chung su Variety commenta che “Nel suo ultimo esercizio di sovrabbondanza sensoriale il produttore e regista Michael Bay affronta i pesanti risvolti morali della clonazione umana trasformandoli in un uragano di pallottole, inseguimenti in macchina e più esplosioni possibili.”

Nonostante solo il 44 % del “pomodorometro” del sito specializzato Rotten Tomatoes sia sul positivo è anche vero che si tratta del miglior risultato ottenuto da Bay, battuto solo da The Rock nel ’96 ce la fece a raggiungere la sufficienza col 61% di recensioni positive. Questo però non è bastato a decretare il successo del film al botteghino. Doveva prevedibilmente raggiungere il primo posto in classifica mentre non è andato oltre il quarto posto, con soli 12 milioni e mezzo di dollari d’incasso. Pochissimo, per una produzione di questo livello. Al primo posto del boxoffice USA è rimasto Charlie e la fabbrica del cioccolato di Tim Burton con Johnny Depp (114 milioni di dollari in due settimane), seguito dalla commedia Wedding crashes, mentre al terzo posto è rimasto I fantastici 4 che in 3 settimane ha raccolto 122 milioni di dollari.

The Island uscirà in Italia il 26 agosto.