Negli annali della storia komarrana il padre di Miles Vorkosigan, l'Ammiraglio Aral, è conosciuto come il macellaio di Komarr, per il ruolo avuto durante la conquista del pianeta da parte di Barrayar. Ora suo figlio si trova su Komarr per scoprire la verità su una catastrofe che può determinare il destino del pianeta.

Nel suo primo assegnamento come Ispettore Imperiale Miles Vorkosigan è stato mandato su Komarr insieme ad un suo collega, il Professor Vorthys. Devono scoprire le cause della collisione della Soletta, uno gigantesco specchio orbitante usato nel progetto di terraforming, con un'astronave. Può trattarsi di un semplice incidente, ma un sabotaggio è sempre possibile. Le indagini procedono a rilento e Vorthys ne approfitta per far conoscere a Miles la nipote Ekaterin Vorsoisson e la sua famiglia, barrayarani residenti su Komarr.

Per la prima volta in un romanzo del "Ciclo di Vorkosigan" la narrazione non avviene dall'unico punto di vista di Miles, ma si alterna tra Miles ed Ekaterin. Questo meccanismo fornisce differenti interpretazioni dello stesso avvenimento e permette alla Bujold di non essere legata esclusivamente a Miles come io narrante. Esigenza sentita specialmente in questo romanzo, in quanto Miles è del tutto estraneo alla società di Komarr e non ne conosce le dinamiche sociali.

Ekaterin Vorsoisson non solo svolge un ruolo utile nell'economia dell'opera, ma apre anche la strada ad un nuovo cast di comprimari: Ivan Vorpatril, Ellie Quinn e il terribile Illyan sono virtualmente scomparsi, sostituiti da Vorthys e dalla famiglia Vorsoisson. Una famiglia che permette alla Bujold, ancora una volta, di sottolineare la repulsione barrayarana per le mutazioni. Infatti tanto il marito che il figlio di Ekaterin sono affetti da una mutazione nota come Distrofia di Vorzohn.

Nonostante ciò, i personaggi minori come il Professor Vorthys, il figlio di Ekaterin e Venier, l'assistente amministrativo del marito di Ekaterin, sono poco più che abbozzati. E' vero, sono personaggi di contorno, assolutamente di secondo piano, ma la Bujold ci aveva abituato a caratterizzazioni di ben altro genere (il sergente Murka de L'Eroe dei Vor, Cosmo Argento 232, per citarne una).

La soluzione del mistero che ha portato Miles su Komarr procede con lentezza, gli indizi sono scarsi, tanto che, a poco a poco, si ha l'impressione che la stessa autrice sia più interessata a sviluppare i personaggi di Ekaterin e di Miles nelle vesti di Ispettore Imperiale, piuttosto che procedere nella trama. Niente di male, ma il libro soffre di una certa lentezza, una tendenza che la Bujold ha inaugurato con Memory (Cosmo Oro 167) o, forse ancora prima, con I Due Vorkosigan (Cosmo Oro 146) e che insieme costituiscono una nuova fase, un lungo, lento rito di passaggio nella vita di Miles Vorkosigan.

Dovremo attendere il prossimo romanzo della serie (A Civil Campaign, ancora inedito in Italia) per vedere, dopo il Miles soldato, il Miles spia (passando per l'Ammiraglio Naismith) il Miles Ispettore Imperiale nella sua maturità.

Lois McMaster Bujold ha esordito nella fantascienza nel 1986, con il primo romanzo della saga dei Vorkosigan L'Onore dei Vor. Ha vinto finora quattro premi Hugo, tutti per i romanzi e i racconti legati alla saga. In Italia i suoi romanzi (tredici, finora) sono stati tutti pubblicati dall'Editrice Nord.