L'analisi di dati raccolti recentemente sulla quantità di radiazione cui sono esposti gli astronauti a bordo della Stazione Spaziale Internazionale dimostra che il problema delle radiazioni sugli insediamenti spaziali è tutt'altro che risolto. Gli abitanti della ISS infatti sono esposti giornalmente alla stessa quantità di radiazioni cui erano sottoposti gli astronauti della MIR, malgrado schermi speciali di polietilene che hanno meno probabilità di emettere neutroni una volta colpiti dagli ioni cosmici. Il punto è proprio che le radiazioni all'interno dei veicoli spaziali in generale e della ISS in particolare, vengono provocati dagli ioni dei raggi cosmici che, scontrando lo scafo metallico (alluminio nel caso della ISS), danno origine a una cascata di particelle secondarie radioattive. Secondo i risultati dello studio effettuato dalla NASA e da una collaborazione russo-austriaca, gli astronauti della ISS sarebbero esposti a un millisievert al giorno, che equivale all'esposizione media annuale sulla Terra. Secondo gli studiosi, tre mesi in un ambiente con queste condizioni, produrrebbe un aumento del rischio di sviluppo di tumori pari a un decimo di quello dei fumatori abituali. Sulle prime questo potrebbe risultare un rischio accettabile, ma cosa succederebbe se venissero mandati degli astronauti oltre il campo magnetico terrestre? "Se si mandassero due persone su Marte, una morirebbe", è l'opinione di Marco Durante dell'Università Federico II di Napoli, che ha studiato gli effetti delle radiazioni sugli astronauti della MIR. Insomma, in vista di lunghe permanenze nello spazio, per la protezione degli astronauti c'è ancora molto da fare, anche perché, aumentando gli schermi con le tecnologie a disposizione, si diminuire fino al 30% la dose di radiazione in un punto dello spazio come quello di Lagrange (il punto di equilibrio gravitazionale tra Sole e Terra) dove la NASA vorrebbe in un prossimo futuro installare una stazione spaziale. Tuttavia questo sarebbe ancora troppo poco. Secondo Frank Cucinotta del Jet Propulsion Laboratory, con gli schermi attuali non si potrà mai eliminare per intero l'esposizione alle radiazioni della ISS, a meno di non mettere talmente tanti schermi da renderla incredibilmente pesante, cosa che risulterebbe irrealizzabile. Sembra che l'unica soluzione sia quindi inventare una tecnologia per la schermatura totalmente innovativa, ma nessuno sa con precisione quanto tempo ci vorrà per svilupparla.