Inizialmente il lancio della Crew-1 era previsto per la nottata tra sabato e domenica, ma a causa di venti in quota che potevano disturbare pesantemente l'ammaraggio della capsula in caso di aborto d'emergenza, è stato inviato di 24 ore.Il 16 novembre 2020 alle ore 01:27, ore italiane, i motori del Falcon 9 con a bordo la Crew Dragon Resilience, si sono accesi

Il Commercial Crew Program

Facciamo un passo indietro. Cosa ci fanno tre astronauti della Nasa e uno della Jaxa su un razzo di una compagnia privata?La risposta si può avere nel 2011 con la chiusura del programma Space Shuttle. Il vettore sviluppato da quel programma si rivelò fin troppo complesso e dispendioso dovendo funzionare sia da cargo che da navetta contemporaneamente. I disastri del Challenger e del Columbia poi decretarono la fine del programma e il sogno della Nasa di avere un vettore riutilizzabile. 

Da quell'anno la Nasa non ha avuto più accesso diretto allo spazio, almeno per quanto riguarda gli astronauti, dovendosi affidare ai passaggi della Roscosmos, l'agenzia spaziale russa. Passaggi ovviamente pagati profumatamente.

Il sogno si tramutò da avere un vettore riutilizzabile ad averne uno.

Il programma Commercial Crew nacque ancora prima della chiusura dell'era Space Shuttle, nel 2010.Il concetto era quello di coinvolgere le aziende private nella costruzione di un razzo che potesse sostituire i passaggi delle Soyuz russe. Alla fine la spuntarono Boeing e SpaceX. Ma soprattutto SpaceX.

La Crew Dragon

La SpaceX dal 2012 aveva cominciato a rifornire con la capsula Dragon la Stazione Spaziale Internazionale, cosa che garantì la possibilità alla compagnia aerospaziale privata di migliorare via via la propria capsula per l'ottenimento finale del contratto proposto dal Commercial Crew Program.

Nacque la Dragon 2 che venne testata nel programma di rifornimento. Nel mentre gli ingegneri della SpaceX ottimizzavano la versione "Crew", per equipaggio.

Nel 2019 la Crew Dragon era pronta. Doveva essere testata. Un primo volo dimostrativo, la missione Demo-1, venne lanciata senza equipaggio. Lo scopo non era quello di mostrare le capacità in orbita della capsula, ma quello di testare il sistema di emergenza che avrebbe "sparato via" la capsula lontana dal razzo in caso di problemi. Per l'occasione Elon Musk decise di non simulare un problema al vettore, ma fece esplodere sopra l'Oceano Atlantico un Falcon 9. Giusto per essere sicuri.La dimostrazione ebbe successo. Arrivò il momento di testare la Crew Dragon con l'equipaggio. Fu il momento della missione Demo-2 di questa estate. Un successo anche quello e, per oltre un mese, gli astronauti Bob Behnken e Doug Hurley, rimasero a bordo della ISS prima di rientrare nell'atmosfera  con la Crew Dragon che battezzarono Endeavour in onore dello Space Shuttle.

La SpaceX aveva dimostrato l'affidabilità del suo velivolo.

La missione Crew-1

La patch della missione Crew-1
La patch della missione Crew-1

Arriviamo al punto, finalmente. Alle ore 01:27 un Falcon 9 della SpaceX decolla dal launchpad 39A del Kennedy Space Center. Lo stesso delle missioni Apollo, per intenderci. Porta con sé la Crew Dragon Resilience. Destinazione: Stazione Spaziale Internazionale.

A bordo ci sono il comandante Michael Hopkins, il pilota Victor Glover e la specialista di missione Shannon Walker per la Nasa; Soichi Noguchi è lo specialista di missione per l'agenzia spaziale giapponese, la Jaxa.

È la prima missione ufficiale della programma Commercial Crew.

Nelle ore precedenti il lancio, il controllo meteo aveva dato una crescente situazione favorevole che dal 50% percento di possibilità di lanciare salì fino al 80% al momento del decollo. Questo dato risultava fondamentale in quanto la finestra di lancio era istantanea; questo vuol dire che, se fossero sorti problemi nelle fasi finali, tutte le operazioni sarebbe state rimandate di 24 ore. Istantaneamente, appunto.

Per fortuna, il lancio va alla perfezione. Il primo stadio del Falcon 9 spinge la Resilience su una traiettoria sub-orbitale con un apogeo di 80 km circa, ma prima di arrivare al culmine avviene la separazione. Il primo stadio si posiziona per il rientro in atmosfera, mentre i motori del secondo si accendono per raggiungere un'orbita iniziale di 200 km di altitudine. 

Tutta la meccanica orbitale è (all'incirca) riassumibile in: se acceleri sali, se deceleri scendi. Per qualunque corpo celeste si prende in considerazione come fulcro gravitazionale. 

Dopo 9 minuti e 43 secondi le camere a bordo della chiatta Just Read the Instructions filmano il corretto atterraggio del primo stadio del Falcon 9. Questo in particolare, siglato B1061, sarà lo stesso che porterà la prossima missione con equipaggio, la Crew-2, in primavera.

Una volta raggiunta l'orbita iniziale, il secondo stadio si separa dalla Resilience e comincia le fasi di de-orbiting. La missione Crew-1 è sulla lunga strada verso la Stazione Spaziale Internazionale.

In realtà i membri a bordo era cinque, non quattro. Baby-Yoda del Mandalorian. Dicono che sia opera di Soichi
In realtà i membri a bordo era cinque, non quattro. Baby-Yoda del Mandalorian. Dicono che sia opera di Soichi

Il docking 

Più di 24 ore dopo ovvero alle 05:00 italiane di martedì 17 novembre la capsula Resilience si aggancia alla ISS. 

Viaggio lungo, ma semplicemente perché hanno preso una strada più lunga. Questione di prudenza. Con le capsule russe, le Soyuz, il viaggio dura intorno alle sei ore; questo perché la decennale esperienza dei tecnici, ingegneri e tutto quanto, ha creato una conoscenza approfondita sul comportamento della capsula e dei suoi limiti. Per quanto riguarda la Crew-Dragon, è al suo secondo viaggio e i tecnici di Nasa e SpaceX preferiscono andarci cauti e risolvere piccoli problemi per volta piuttosto che pigiare il piede sull'acceleratore della "Tesla dell'orbita" e sperare vada tutto bene.

Problemi che si sono presentati anche questo lancio. Le telemetrie rimandavano un problema di temperatura ai serbatoi del propellente, nulla di preoccupante. La cosa si è risolta in autonomia, tornando nei valori di riferimento.

Il docking è avvenuto perfettamente in modo autonomo; il pilota, Glover, non è intervenuto manualmente per correggere le manovre di avvicinamento, lasciando che il computer di bordo si occupasse di tutto.

A questo proposito, sapete che la SpaceX ha rilasciato un "docking simulator" basato sul sistema di guida della Crew Dragon?

Come si parcheggia una Dragon

Come si parcheggia una Dragon

Articolo di Alex Briatico Lunedì, 1 giugno 2020

SpaceX rilascia il simulatore di attracco della Crew Dragon. Potremo far pratica e provare ad attraccarci alla S.S.I.

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Ora i quattro membri dell'equipaggio della Crew Dragon Resilience, lanciata per la missione Crew-1 sono a bordo della Stazione Spaziale Internazionale. Dove il Glover, al suo primo volo, ha ricevuto le ali d'oro, riconoscimento dato a chi supera i 100 km di altitudine e che ufficializza a tutti gli effetti la nomina ad "astronauta".

Insieme a loro è arrivato anche un piccolo "Baby Yoda". 

Ci vediamo fra sei mesi, quando l'equipaggio tornerà sulla Terra.Nel frattempo, godiamoci questo viaggio virtuale a bordo della Resilience fatto dall'equipaggio durante l'avvicinamento alla ISS.