Spider-Man: No Way Home è diventato un successo colossale in soli tre giorni, raggiungendo quota 587,2 milioni di dollari e diventando il terzo più alto incasso nel primo week-end in assoluto, preceduto solo da Avengers: Infinity War (2018) e Avengers: Endgame (2019), come dire che è rimasto tutto in famiglia. O quasi, perché come forse saprete Spider-Man è tuttora nelle mani di Sony, la quale dopo l'insuccesso dei due The Amazing Spider-Man con Andrew Garfield aveva cercato una via d'uscita, chiamata Marvel Studios.

All'inizio

In una intervista con il New York Times riportata da Variety, i due produttori Kevin Feige, boss della Marvel Studios, e Amy Pascal, ex presidente della Sony Pictures Entertainment poi passata a produttrice di tutto il franchise legato a Spider-Man, hanno rivelato che l'inizio non era stato dei migliori. Infatti la stessa Pascal ha dichiarato che quando Feige le aveva proposto di lasciargli produrre direttamente i futuri film, beh, gli aveva tirato un sandwich. Poi Feige aveva proposto l'idea di far entrare Spider-Man nell'universo cinematografico Marvel tramite Tony Stark (Robert Downey Jr.) e la sua spider-armatura. Come sappiamo, il successo fu immediato con Spider-Man: Homecoming (2017), ma subito dopo ricominciavano gli screzi tra le due major, durante i quali la Sony aveva rifiutato i termini della Disney e dichiarato che poteva procedere anche senza di loro con i futuri film della saga. Un periodo difficile che venne per fortuna superato e che, come scoprirete, è destinato a restare tale.

Oggi

Così Feige ha dichiarato ufficialmente di non voler far rivivere ai fan i traumi del passato ora che l'arco narrativo della trilogia "Home" di Spider-Man si è conclusa:

Non succederà questa volta, stiamo già attivamente sviluppando il proseguimento della storia da dopo la fine di No Way Home.

Il che fa eco a quanto anticipato poco tempo fa quando Amy Pascal aveva dichiarato di avere in progetto una nuova trilogia sempre con Tom Holland nel ruolo di Peter Parker/Spider-Man. Ma ha anche dichiarato di avere imparato la lezione e che non deve pensare solo a superare ogni volta il livello di spettacolarità del film precedente per nessuna ragione valida, perché non porta a buoni risultati.

Noi [Amy Pascal e Kevin Feige] vogliamo superarci in termini di qualità e emozioni.

E aggiunge che non perdono di vista il fatto che Peter Parker è un ragazzo normale, un teenager (anche se di fatto Holland ha venticinque anni) le cui emozioni sono amplificate: è guidato dalla bontà e dal senso di colpa, mira al bene superiore ed è diffamato dai media. Riguardo al futuro, la produttrice rivela che tutto nascerà dal finale di No Way Home, quando Peter prende una decisione importante, una che non ha mai preso prima. È un sacrificio e questo darà loro molto su cui lavorare.

Spider-Man: No Way Home è attualmente nei nostri cinema e, Matrix Resurrections permettendo, potrebbe facilmente raggiungere l'incasso di un miliardo di dollari nella sua permanenza nei cinema, vi terremo al corrente sul futuro di Peter Parker.