La galassia in streaming di Star Trek prosegue la sua espansione e i due progetti in fase attiva di realizzazione sono la serie animata Star Trek: Prodigy, mirata a un pubblico molto giovanile, e Star Trek: Strange New Worlds, che porterà in primo piano il capitano Pike (Anson Mount), Number One (Rebecca Romijn) e il giovane Spock (Ethan Peck), così come li avevamo lasciati alla fine della stagione due di Star Trek: Discovery. In una intervista con The Hollywood Reporter il co-showrunner Akiva Goldsman (Fringe, premio oscar per A Beautiful Mind, 2002) ha rivelato le differenze tra Star Trek: Picard e Star Trek: Strange New Worlds.

Star Trek: Strange New Worlds

Goldsman definisce la serie come molto affine allo spirito libero della serie classica, nel senso che potevi avere un episodio horror scritto dall'autore Robert Bloch (in realtà ne ha scritti tre, Gli androidi del dottor Korby, Fantasmi del passato e Il gatto nero), Harlan Ellison scrivere Uccidere per amore (The City on the Edge of Forever, episodio ventotto della prima stagione) che era hard scifi, l'episodio in stile commedia Licenza di sbarco (Shore Leave, episodio diciotto) scritto dall'autore Theodore Sturgeon o l'ormai mitico Animaletti pericolosi (The Trouble with Tribbles, episodio quindici della stagione due), scritto da David Gerrold. Strange New Worlds è completamente diverso dalle altre serie, è un "avventura-della-settimana" con alcuni archi narrativi legati ai protagonisti.

Per Goldsman il vantaggio della serie è che puoi vedere gli episodi nell'ordine che vuoi, in quanto non è fortemente serializzata come le altre.

L'Enterprise

Per quanto riguarda l'Enterprise e le uniformi, Goldsman rivela che volevano sì mantenere una continuità con quanto visto precedentemente, ma anche dimostrare che Strange New worlds è una serie diversa da Discovery. Ci sono alcuni rimandi alla serie classica, i set e le uniformi sono stati leggermente variati. La serie è nata come parte di Discovery, ma ora è un elemento a parte e se i fan osservano bene possono vedere rimandi alla serie originale.

 

Star Trek: Picard

Ci sono due aspetti che Goldman ha imparato dalla prima stagione di Picard: il primo è che quando si tratta di una serie altamente serializzata, devi sapere come finisce prima ancora di avere iniziato a girare il primo episodio

È come un film in questo senso, devi sapere come finisce il terzo atto prima di girare l'inizio.

Il secondo è la complicazione. Lo sceneggiatore è conscio delle critiche dei fan alle prime due stagioni di Discovery di essere state troppo complicate, problema poi risolto con la terza dove si sono concentrati sul mistero di The Burn. Ma resta il fatto che la complicazione narrativa e l'eccellenza dei personaggi possono e devono coesistere. E fa l'esempio dell'ormai classico film Chinatown (1974) di Roman Polanski. Il film è complesso e complicato, ma alla fine ti ricordi che il tutto girava intorno all'acqua. Ed è questa eleganza nel far sparire le complicazioni nell'atto finale per far risaltare i personaggi che vuole raggiungere.

Inoltre, aggiunge che sono agnostici rispetto alla conoscenza del pubblico di Star Trek: The Next Generation. Se la conosci ti diverti di più, ma non devi averla vista per goderti Star Trek: Picard, ma certo se cominci a guardare la prima stagione di Picard dal sesto episodio ti viene il mal di testa.

Il ritorno di Q

Star Trek: Picard è molto diversa da Star Trek: The Next Generation, per cui la domanda è se il ritorno di Q (John de Lancie) lo rivedrà ancora al confine con un personaggio dei fumetti o se ci sarà un cambiamento. La risposta è che ovviamente nell'universo di Q il tempo è un concetto inesistente, ma nella realtà devono tenere conto di attori che sono cambiati, invecchiati, per cui volevano un Q che potesse giocare allo stesso livello della serie. Uno dei temi dominanti della stagione due è la connessione e Q, seppur non allo stesso livelli di Riker, ha un profondo collegamento con Picard.

Infine, dopo aver dichiarato che non ci sono novità sul futuro di Star Trek: Section 31, alla domanda se non rischiano una saturazione della galassia con troppe serie, lui rimanda all'esempio Marvel: ha visto Marvel's WandaVision, sta vedendo Marvel's The Falcon and the Winter Soldier e non vede l'ora di vedere Marvel's Loki, per cui guardando a questo esempio, non avrai mai troppe serie di Star Trek, ma è anche consapevole degli esempi che non hanno funzionato.

Star Trek: Strange New Worlds ha iniziato le riprese nel marzo scorso ed è probabile ma non ufficiale che la prima stagione arrivi entro la fine di quest'anno (non sappiamo ancora dove da noi), mentre Jeri Ryan (o Sette di nove, di ritorno dalla prima stagione) ha rivelato su Twitter che le riprese non sono ancora iniziate a causa degli ormai famigerati rallentamenti da coronavirus, motivo per cui durante l'evento First Contact Day è stato annunciato che la stagione due di Star Trek: Picard non arriverà prima del 2022, da noi su Amazon Prime Video, nel frattempo vi lasciamo con il primo teaser.