Philip K. Dick non è nuovo a essere trasposto sul grande schermo. Da Blade Runner (Ridley Scott, 1982), al recente ancora inedito Impostor (Gary Fleder, 2002), passando per Screamers (Christian Duguay, 1995), Total Recall (Paul Verhoeven, 1990) e al meno conosciuto Confessions d'un Barjo (Jerome Boivin, 1992) e tratto dal romanzo Confessions of a Crap Artist (Confessioni di un artista di merda, Fanucci), il celebre scrittore americano ha sempre avuto un rapporto privilegiato con il cinema in generale e con quello di fantascienza in particolare. Minority Report, tratto dal racconto omonimo, è quindi l'ennesimo caso di adattamento di una storia del celebre scrittore americano per il grande schermo. Ma quando si passa dalla pagina alla pellicola, le cose cambiano e quasi mai è possibile riportare fedelmente la parola scritta con la macchina da presa ed è facile che gli appassionati possano uscirne scontenti. Si dice che lo stesso scrittore non fu per nulla soddisfatto della trasposizione cinematografica di Blade Runner, diventata poi un cult. Su questo spinoso argomento, a pochi giorni dall'uscita di una pellicola che dopo Spider-Man e Episode II si preannuncia come il terzo evento cinematografico fantascientifico degli ultimi tre (ricchissimi) mesi, è intervenuto lo stesso Steven Spielberg.

"Ci sono gli aficionados che ritengono un'eresia cambiare un qualsiasi

elemento di un libro di fantascienza, sia esso Childhood's End, Fahrenheit 451 o The War of the Worlds," ha detto il regista, secondo cui ci sono fanper i quali cambiare un solo capello della testa della loro creatura preferita significa perderli per sempre. "Su quei tipi di appassionati non riuscirò mai ad averla vinta," ha aggiunto. "Ma riuscirò a soddisfare quegli appassionati di fantascienza che vogliono che sia raccontata loro una buona storia, anche se non è esattamente uguale al libro che hanno letto vent'anni fa. Non diranno mai che è meglio del libro, ma se dopo aver visto il film almeno verrà loro da dire: 'Mi sono davvero entusiasmato', allora sentirò di aver fatto bene il mio lavoro."

Apparso per la prima volta su "Fantastic Universe" nel 1956 (ed. it. Rapporto di Minoranza, incluso in P.K. Dick - Tutti i racconti, vol. 3 - Mondadori), Minority Report racconta la storia di John A. Anderton, detective della 'Precrimine', ovvero di un dipartimento di Polizia che si occupa di prevenire i reati che verranno commessi nel futuro, grazie alle previsioni di alcuni veggenti. Il sistema sembra infallibile, ma a un certo punto lo stesso Anderton viene accusato di un omicidio che non ha ancora commesso e al quale non ha ancora neanche pensato. E inizia così la sua fuga...

Minority Report debutterà sugli schermi USA il prossimo 21 giugno.

Minority Report (USA, 2002), regia: Steven Spielberg; sceneggiatura: Scott Frank e Jon Cohen dal racconto omonimo di Philip K. Dick; colonna sonora: John Williams. Interpreti principali: Tom Cruise, Max von Sydow, Steve Harris, Neal McDonough).