Era il 2002 quando usciva nelle sale Minority Report, film diretto da Steven Spielberg su una sceneggiatura di Scott Frank e Jon Cohen tratta (o forse occorrerebbe dire ispirata) dal racconto omonimo di Philip K. Dick, Rapporto di minoranza. Il film era interpretato da Tom Cruise nella parte del poliziotto John Anderson e da Samantha Morton nella parte di Agatha.
L'idea di base riguardava una speciale sezione della polizia, detta Pre-crime: tre sensitivi, collegati a speciali dispositivi, permettevano di prevedere i crimini e la squadra della polizia poteva arrestare i colpevoli prima che compissero il misfatto.
L'unico aspetto negativo della faccenda era che i tre sensitivi erano costretti a un perenne stato di trance, privati della libertà.
La serie, andata in onda in USA l'anno scorso, è in sostanza un seguito e segue le vicende di Dash, uno dei tre sensitivi, ormai da anni in libertà. Dash (Stark Sands) ha ancora visioni del futuro, e cerca per quanto gli è possibile di sventare le tragedie che vede in queste visioni. In questa ricerca di allea con una poliziotta, Lara Vega (Meagan Good), ma dovrà fare anche i conti con i suoi fratelli sensitivi Arthur (Nick Zano) e la stessa Agatha, qui interpretata da Laura Regan, che vorrebbero restare il più possibile nell'ombra.
La serie, che ha la struttura di un procedurale (ogni episodio un nuovo caso da risolvere, con in più una trama di continuity), non ha avuto ascolti soddisfacenti ed è stata chiusa dopo dieci episodi. La conclusione comunque è stata gestita bene e la storia non lascia nulla in sospeso.
Minority Report va in onda da oggi sul canale Fox di Sky, in prima serata (ore 21 con replica alle 22:45, altre repliche sabato alle 18:20 e domenica alle 14), un episodio alla settimana.
2 commenti
Aggiungi un commentoA mio parere una serie che aveva un concetto interessante da cui partire, purtroppo senza svilupparlo in maniera vagamente credibile. Vero che ci sono state solo poche puntate per approfondire, ma la ragione in gran parte dipende dalla pochezza di quanto mandato in onda a inizio stagione. Tra l'altro le primissime puntate sembrano suggerire misteriosi personaggi che poi vengono bruciati in pochi minuti irrilevanti nelle puntate successive. Occasione sprecata per estendere l'idea originale.
Concordo in pieno con Naismith: occasione sprecata e giusta cancellazione. Per come è fatta e per lo sviluppo narrativo che gli hanno dato ampiamente giustificata la scarsa audience che poi ne ha decretata la fine.
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