Al ritmo vertiginoso con il quale la tecnologia sta cambiando il nostro modo di vivere, di lavorare, di relazionarci, perfino di amare, le norme legislative e i costumi morali, che regolano la vita associata in senso lato, non sembrano riuscire ad adattarsi con la medesima rapidità. Uno iato, una frattura crescente tra la comunità e l’establishment che potrebbe portare, in un futuro più o meno lontano, ad una crisi globale dagli effetti irreversibili. La società, come la conosciamo, potrebbe non esistere più. In un quadro così fosco, si radica la fiction distopica. Da lungo tempo, infatti, essa rappresenta e descrive i possibili sviluppi e i coerenti scenari, in chiave assolutamente negativa, dell’evoluzione umana. Tendenze sociali, politiche, economiche, tecnologiche, ambientali sfavorevoli sono l’humus nel quale prospera l’antiutopia.

Da tale corrente letteraria prende avvio il romanzo d’esordio di Tea C. Blanc, Mondotempo, Storia archeoinformatica, presentato in anteprima lo scorso ottobre a Stranimondi, il festival milanese della letteratura fantastica. Disponibile in libreria e presto anche in formato ebook, il libro è ospitato nella collana Andromeda dell’editore Watson.

La prefazione di Ezio Amadini, prolifico scrittore che ha pubblicato racconti e romanzi con Letterelettriche e Watson, vuole mettere in guardia il lettore: “Quello che state per leggere è un romanzo complesso dalle molteplici chiavi di lettura e, in un certo senso, molto sfidante”. Queste parole che sembrano scoraggiare l’ignaro lettore, intendono, in realtà, spronarlo a prendersi del tempo per apprezzare al meglio le molteplici sfacettature del testo. È richiesta perciò una lettura attenta, coinvolta, riflessiva. Si tratta infatti di un romanzo innovativo, e in questo senso impegnativo, che si spinge anche oltre i limiti del genere e fonde diverse caratteristiche tradizionali (letterarie, folkloriche, religiose, filosofiche) in una miscela resa omogenea dalla sapiente perizia dell’autrice.

Con questa opera Tea C. Blanc ci conduce in un pellegrinaggio alla ricerca delle origini del progresso dell’umanità. L’indagine storica sulle raccolte di materiale digitale che si sono conservate nell’arco dei secoli, segna i passi di un viaggio a ritroso nel tempo che diviene via via più tortuoso e ramificato: “un viaggio fatto di altri viaggi” (Amadini). L’esplorazione ci condurrà alla scoperta della verità sul nostro passato o essa si nasconderà sempre nel prossimo archivio da investigare? Per saperlo dobbiamo leggere il libro fino in fondo.

La splendida copertina è stata realizzata da Gaetano Carlucci, illustratore freelance e concept artist. Inchiostratore di fumetti per la Marvel, Dc, Image Comics, collabora con diversi editori e per le Edizioni Watson ha curato altre coperte della collana Andromeda: Skin di Delos Veronesi e Animali di Lorenzo Crescentini.

Il libro

In una futuristica società avanzata, una donna ha dato il via a un progetto di ricerca archeoinformatica che ha sede in Italia, al PRIA, il Palazzo di Ricerca Informatica Antica. Il capo ricercatore, Iperborea, scopre e analizza archivi e reperti digitali per riportare in luce il passato, un po' come fa un archeologo quando conduce campagne di scavi. Il suo più grande obiettivo è scoprire chi è stato l'artefice del Grande Crollo, un evento epocale del passato che ha prodotto l'annientamento di ogni struttura sociale. La domanda che si fanno tutti, ma che ancora non ha avuto risposta, è chi è stato in grado di ricostruire la società fiorente ed equilibrata venuta dopo l'azzeramento. Durante il ritrovamento dell'ennesimo archivio che tutti sperano sia quello decisivo, affiora un file che potrebbe offrire una pista per conoscere finalmente la verità. Perché, come una volta aveva detto Iperborea alla nipote: «L'essere umano, senza la conoscenza di chi lo ha preceduto, non è niente. Ritorna un idiota affetto da amnesia.»

L’autrice

Tea C. Blanc è lo pseudonimo di… È comasca. Vive un po' a Como, un po' in Svizzera. È stata ricercatrice bibliografica e antiquario, da qualche anno scrive articoli e racconti per riviste digitali e cartacee. Ha pubblicato un racconto di genere fantastico Villa e giardino in vendita (Fuoricollana; Edizioni Dell’Angelo, 2018) e alcuni racconti e articoli sulla rivista trimestrale Nova fondata da Antonio Limoncelli (Il Rabdomante) oltre a un racconto su un’antologia di più autori Racconti a tempo (Il Rabdomante). Ha pubblicato articoli saggistici sulla rivista Lost Tales – Andromeda curata da Alessandro Iascy. Collabora regolarmente alle riviste digitali: Giornale POP, Andromeda, Cose da altri mondi. Mondotempo è il suo primo romanzo dagli spunti fantascientifici.

Tea C. Blanc, Mondotempo, Storia archeoinformatica, Collana Andromeda, Watson Edizioni, pagg. 182, Euro 16 (su Watsonedizioni.it o nei principali store online)