È di appena pochi giorni fa l’annuncio del miliardario sudafricano di voler colonizzare Marte, che già arrivano le prime docce fredde a stemperare gli entusiasmi. Il progetto di Elon Musk potrebbe essere illegale, almeno per il momento.
Secondo Joanne Gabrynowicz, direttore dell'Istituto Internazionale di Diritto Spaziale, il patron di Space X al momento non ha nemmeno l'autorizzazione per spedire una singola sonda robotizzata su Marte, figuriamoci per portarci delle persone con voli a cadenza regolare
.
È chiaro quindi che se Musk vorrà realizzare il suo sogno, oltre a sganciare miliardi di dollari, dovrà affrontare gli spinosi problemi legali associati al suo progetto.
Allo stato attuale non è stata ancora scritta una regolamentazione normativa sulla colonizzazione marziana, anche se esistono varie istituzioni preposte ad autorizzare qualsiasi missione con velleità “al di sopra della nostra testa”. Negli States questa istituzione è la FAA ( Federal Aviation Administration) e di certo Musk non mancherà di farsi autorizzare i suoi voli (sicuramente non incontrerà ostacoli) anche se, sempre secondo secondo Gabrynowicz, il problema dell'assenza di regole rimane comunque.
Se non si avvistano all’orizzonte particolari problemi irrisolvibili per le missioni senza equipaggio su Marte, la questione promette di complicarsi e non di poco per le missioni con passeggeri, verso i quali l’Ente Autorizzatore ha obblighi di tutela. Se poi lo stesso Musk ammette candidamente che i primi coloni potrebbero morire (viva la sincerità), allora sbrogliare la matassa etico-giuridica sarà davvero complicato per l’eccentrico magnate spaziale.
Come se non bastasse, ci sarà da affrontare anche la faccenda “proprietà su Marte”. Se Mister Space X dovesse, come promette, costruire una città sul pianeta rosso violerebbe la norma secondo cui qualsiasi corpo celeste è patrimonio comune dell'umanità e nessuno può rivendicarne la proprietà, anche di una sola parte per quanto piccola. Praticamente i primi coloni su Marte sarebbero degli abusivi. Non vorrei essere nei panni dei primi Ufficiali Giudiziari Spaziali incaricati dello Sfratto Spaziale!
A parte le battute la questione giuridica è reale e importante, e rischia di creare non pochi problemi sia a Musk che al delicato equilibrio tra i diversi competitor dello spazio, aziende private o Paesi sovrani che siano.
È chiaro che urge presto una regolamentazione condivisa in materia di esplorazione extraterrestre, per evitare che lo Spazio diventi il nuovo “far west”.
35 commenti
Aggiungi un commentoCome dico sempre, i governi rappresentano chi li vota (senza offesa) .
Se non siamo convinti noi della colonizzazione di Marte o della Luna, nessuno lo farà perché forse è giusto.
Quanto alle leggi internazionali,bisogna ratificarle. Quindi Armstrong e Aldrin erano degli abusivi? Le leggi vietano il possesso di un astro e/ o l'uso della'astro come miniera per usi terresti, non spaziali.
In sostanza posso costruire una colonia sulla Luna a patto che questo non mi arroghi il possesso della Luna stessa. La colonia può appartenere giuridicamente ad uno stato ma deve essere aperta agli altri stati, come in Antartide.
La costruzione di nuovi stati può avvenire in "spazio internazionale ", il punto è che la loro costruzione avviene con prodotti nazionali per aziende nazionali.
Solo uno stato deciso a creare un nuovo stato lo può fare. Vedere nel nostro passato la Magna Grecia.
Armstrong e Aldrin sono andati sulla Luna come astronauti della NASA/USA, non di una compagnia privata.
Il loro sito riporta qualcosa sui 520000, non proprio arrotondabile per eccesso.
Mi avete incuriosito.
Sorry! (io non sono iscritto nè ho interessi in gioco).
Ricordavo male l'articolo che citava circa 506000.
Se sono già a circa 520000, ho solo anticipato un po' i tempi
Riguardo la "colonizzazione" dei nuovi territori spaziali: anche se si stabiliscono leggi ferree e severissime, come si fa a farle rispettare?
Meglio una deregulation da nuova frontiera?
E' dura.
I cambiamenti epocali sono sempre difficili da digerire.
Più che altro si risolvono per forza da soli, il problema è che non è detto che si risolvano bene.
Ma se mai si arrivasse alla colonizzazione spaziale, credo sarà per gradi, e questo forse (dico forse) permetterà di di calmierare un po'.
In realtà non credo che al momento ci siano volontà di bloccare ai privati la corsa allo spazio, sono probabilmente gli unici a poter investire senza fare i conti con giochi di potere e bilanci da far quadrare.
Inoltre, per quanto possano investire, dubito che potrebbero creare qualcosa che poi non necessiti del supporto di noi poveri terrestri.
Asgardia invece non mi convince, ho letto il concept ed è troppo fumoso, più adatto ad un gioco di ruolo che a qualcosa di reale. Le proposte di ministero via Facebook?
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