“Non pensavo che tutto questo potesse accadere, Ho scritto il primo episodio di X-Files in pantaloni corti e maglietta, giocando con il mio cane. Non immaginavo che un giorno si sarebbero venduti i portachiavi della serie !”.

Siamo alla metà degli anni Novanta e dichiarazioni del genere rimbalzano da un quotidiano all’altro d’America ed Europa. A rilasciarle è Chris Carter al centro dell'universo mediatico-televisivo grazie al successo planetario della serie X-Files. Ma le parole di Carter non devono trarre in inganno. Il produttore e scrittore non è il classico self made man che ha fatto fortuna in Tv come avrebbe potuta farla vendendo lacci da scarpe, ma un abile imprenditore dell’Immagine e della Scrittura.

Originario di Bellflower, California, il nostro Chris studia giornalismo all’Università di Long Beach dirigendo poi una rivista dedicata al surf (!), una delle sue grandi passioni. Le sue aspirazioni sono però altre ed hanno un preciso indirizzo: il cinema.

Nel 1985 approda alla Disney grazie all’invito dell’allora “patron” Jeffrey Katzenberg, dove collabora alla realizzazione di film e telefilm per il loro canale tematico. Nel 1992 arriva un contratto di esclusiva con la Fox per l’allestimento di un progetto per il piccolo schermo. L’idea di partenza contempla gli elementi di una tradizionale detection poliziesca mescolati alle atmosfere fanta-soprannaturali di serie tipo Ai Confini della Realtà o Gli Invasori. Fonte di ispirazione: i libri dello psichiatra John Mack, docente dell’Harvard University, incentrati su alcuni casi di rapimento ad opera di alieni.

Inizialmente, l’operazione non entusiasma i plenipotenziari della Fox (“a chi può interessare l’ennesima parata di alieni, mostri, fantasmi e compagnia cantante?”) ma Carter ottiene comunque l’ok descrivendo nei minimi dettagli le caratteristiche della sua “creatura”: una sapiente miscela di generi, una discesa nei meandri dell’Ufologia e dell’Irrazionale con presupposti credibili e rigorosamente documentati.

Nel marzo del 1993 viene girato l’episodio pilota di The X-Files nei più economici studi canadesi della major. A maggio le visioni di prova, allestite per testare le reazioni del pubblico, ottengono un clamoroso successo… il resto è Storia. E Leggenda.

Sulla stessa scia nel 1997, Carter crea e produce Millennium, con Lance Henriksen, Megan Gallagher, Brittany Tiplady, Terry O’Quinn.

Frank Black (Henriksen) è un ex-agente dell’FBI, specializzato nella caccia ai serial killer, che ha deciso di ritirarsi a vita privata con moglie e figlia. Motivo: le crisi depressive originate dalle sue eccezionali facoltà sensitive, in grado di aprirgli la mente delle sue “prede”. A seguito di alcuni mostruosi omicidi, Frank viene contattato dal misterioso Millennium Group per risolvere il caso. Scopo dell’organizzazione è impedire la calata delle Tenebre sul mondo ad opera di sanguinari assassini manovrati da occulti Burattinai. Dopo qualche esitazione, Frank decide di accettare l’incarico imbarcandosi in una nuova, spaventosa Crociata…

Millennium risulta assai più cupo e criptico del suo “fratello maggiore”. si è inizialmente incagliato in alcuni scogli produttivi (personaggi sfocati o abbozzati, ambientazioni e simbolismi un po’ troppo elusivi) ma ha saputo conquistarsi lo stesso un suo manipolo di fan. Le sue trame, debitrici di famosi psycho-thriller sul modello de Il Silenzio degli Innocenti e Seven, si sono via via colorate di toni sempre più soprannaturali. Un naturale avvicinamento a temi ed atmosfere di X-Files.

Dopo Millennium, durata solo 3 stagioni, la stella di Carter si spegne. A rinverdirla, senza troppa fortuna, ci sono solo i due film tratti dalla suo più grande successo: X Files Il film (The X Files) del 1998, diretto da Rob Bowman, e X-Files - Voglio crederci (The X-Files: I Want to Believe), del 2008, diretto e co-sceneggiato da Chris Carter, in collaborazione con Frank Spotnitz.

Ed è ancora una volta alla sua più fortunata creatura che Carter è, in qualche modo, costretto a tornare con la nuova miniserie di X-Files del 2016… Sarà una nuova vita per Carter, dal punto di vista televisivo?