I moderni Guardiani hanno vissuto negli ultimi anni una vita travagliata quasi quanto i loro predecessori mentre, fin dalla loro riapparsa nel 2008, si tentava, forse anche in vista di un futuro lungometraggio, di calibrarne storia e

formazione in modo esemplare e funzionante, sia si dovesse profilarsi un loro incastro nel classico ambito dei supereroi sia e soprattutto in storie dal respiro più cosmico e fantascientifico. Una prima formazione apparirà nel contesto del crossover Annihilation dove un redivivo Starlord riunirà attorno a sé personaggi destinati a rimanere come Gamora, Rocket Raccoon, Drax il Distruttore e Groot quanto altri destinati a cambiare ed a sparire come Adam Warlock, Phyla Vell (il nuovo Quasar) e Mantis (la Madonna Celestiale) con brevi collaborazioni di Nova e Dragoluna. Dan Abnett, bravo sceneggiatore inglese molto conosciuto anche in ambito fantascientifico, aveva già ben presente cosa cercare per i Guardiani, assieme a cosa far risorgere delle atmosfere del vecchio fumetto, ma quel qualcosa andava comunque affinato sia da lui che da Brian Michael Bendis, stella della Marvel, a tutt'oggi ben saldo nella scrittura della testata dei Guardiani della Galassia. Vari cambi di formazione, inserimenti e defezioni come la morte, apparente chiaramente come succede sempre nella Casa delle Idee, del loro leader Starlord porteranno il gruppo all'odierna quanto riuscitissima formazione. Da sottolineare, nel percorso, una spassosissima incarnazione dei Guardiani conosciuta come Devastatori composta solo dalle potenze cosmiche della Marvel quali Beta Ray Bill, il ”fratellastro” di Thor, Silver Surfer, ex araldo di Galactus, Gladiatore, imperatore degli Shi'ar ed equivalente di Superman, Ronan l'Accusatore, riciclato come cattivo sul grande schermo, Ikon, un cavaliere spaziale di Galador ed infine Cosmo, cane russo, potentissimo telepate, già in contatto con i Guardiani di Starlord. Andiamo invece ad analizzare la formazione finale dei Guardiani della Galassia per capire sia da dove arrivino i personaggi sia il perché della loro splendida alchimia. Innanzi tutto abbiamo Starlord, al secolo Peter Quill, un personaggio di secondo grado apparso per la prima volta nel 1976 sulle pagine di Marvel Preview. Nessun potere particolare, almeno al momento, se non una fisiologia ibrida aliena-umana datagli dal sangue del padre l'imperatore J'son di Spartax. Molto serioso in partenza, si potrebbe aggiungere anche noioso, Starlord è diventato nella sua odierna manifestazione l'equivalente di Han Solo per la Casa delle Idee che per adesso lo sta caratterizzando con una verve veramente difficile da ottenere su di una serie mainstream. Drax il Distruttore, in originaria un terrestre, è nato invece sulle pagine di Iron Man nel 1973 con l'unico scopo di uccidere Thanos di Titano, colui che gli aveva sterminato la famiglia. Era all'origine una versione cosmica di Hulk con il potere del volo interstellare e l'intelligenza di un criceto psicopatico. Dopo aver militato assieme a Gamora nei Guardiani dell'Infinito di Adam Warlock è stato depotenziato con gli anni mentre ne crescevano al contempo cattiveria ed intelligenza fino a renderlo un incrocio artificiale fra il Leon di Luc Besson ed il più conosciuto Riddick, di cui ne copia anche le posture. Gamora appare nel 1975 in Strange Tales come la figlia adottiva di Thanos che l'ha raccolta dopo lo sterminio di tutta la sua razza da parte dei Badoon. In anni ed anni di sviluppo e di addestramento, potenziamento bio-cibernetico incluso, il Titano pazzo la trasforma nella “donna più pericolosa della Galassia”, un'arma affilatissima che gli si rivolterà contro per aiutare Adam Warlock a sconfiggerlo. Affascinante quanto letale viene portata nei Guardiani dalla storia d'amore con Nova e, pur essendo il personaggio più serioso del gruppo, con la sua ingenuità unita all'immenso potenziale distruttivo di cui è capace sarà vista sempre di più, con lo sviluppo del gruppo, come una risorsa di umorismo involontario. Groot è il personaggio più vecchio e viene alla luce come oscuro comprimario e “cattivo” fra le pagine di Tale to Astonish nel 1960. L'unica occupazione della sua
razza vegetale, lui compreso, era, agli albori della sua comparsa, catturare umani su cui svolgere abominevoli esperimenti. Groot diventa invece, nei moderni Guardiani, un rinnegato del suo pianeta, troppo attaccato ai mammiferi per i suoi simili, con una strana quanto sviluppata sensibilità che si può solo esprimere verbalmente nella frase “Io sono Groot”, l'unica che riesce a pronunciare ed un vero linguaggio solo per Rocket Raccoon. Ultimo ma non peggiore del gruppo è proprio questo procione iperevoluto e la vera stella dei Guardiani sopravanzando anche in alcuni casi Starlord di cui condivide le origini, essendo apparso per la prima volta sempre fra le pagine di Marvel preview nello stesso anno, solo qualche numero dopo. Se Peter Quill è il capo, Rocket è l'anima del gruppo, un pozzo di infinito divertimento ed ogni tanto il deus ex machina che salva gli altri, con una qualche pazzia, da morte certa. Un bel percorso per un animale geneticamente modificato allo scopo di vigilare su umanoidi mentalmente instabili in una colonia planetaria di cura. Quasi tutti alieni o comunque ben distanti dall'essere umano standard o dal classico supereroe di quartiere, magari con capacità particolari ma senza poteri che li mettono in grado di vagare per il cosmo su di un asse da surf o di affrontare astronavi a mani nude, i Nuovi Guardiani della Galassia sembrano il ponte perfetto per traghettare una parte dell'universo Marvel nella Space Opera. Non sono infatti stati creati per imporsi su di una qualsiasi ambientazione sbilanciandola con i loro pesanti ideali o con la loro potenza, né sono stati creati per gravitare costantemente attorno alla Terra ma per portare, sembra, un nuovo respiro ed una nuova prospettiva ad una struttura cosmica della Casa delle Idee che ancora fatica a partire nonostante i pesanti investimenti degli ultimi anni. Con la speranza che riescano nel tentativo, intanto andremo a vedere la loro incarnazione cinematografica molto vicina, più di qualsiasi altro film trasposto fino ad ora, all'atmosfera del fumetto.