Il sottile lettore affondò fino a metà nella carta come se questa fosse burro; la ragazza lanciò il volume lontano e si rimise in piedi, solo per rendersi conto con orrore che l’iPod era di nuovo libero di puntare verso di lei. Martha rotolò fuori dalla stanza chiudendo la porta dietro di sé. Udì il suo “giocattolo” sbattere più volte contro il legno prima che si facesse di nuovo il silenzio.Sedette sulle scale. Ancora non credeva di essere sopravvissuta con fatica all’aggressione di centocinquanta grammi di plastica e silicio. Non era possibile, si rifiutava di crederlo. Eppure il sangue rosso sulla maglietta era il suo. Guardò un istante verso la porta, tutto taceva ma si guardò bene da cercare di rientrare nella sua stanza. Nel corridoio, appena fuori dalla porta, c’era quella sabbiolina finissima che aveva trovato in laboratorio. Come era finita lì? Era certa di averla rimessa tutta nel contenitore, anche se negli ultimi venti minuti il suo concetto di certezza era stato messo in discussione numerose volte.Osservò meglio: la sabbia, quasi fosse animata da vita propria, risaliva le fessure del parquet. E si stava dirigendo velocemente verso di lei.

Boston.

- È lei il dottor Daniel Simmons?

Il marine in uniforme mimetica li attendeva appena oltre l’uscita degli arrivi. Appena sotto i galloni da sergente, il velcro sul petto diceva B. Rogers.

- Per servirla, sergente Rogers. Cosa posso fare per lei?

Il soldato portò la mano alla visiera del berretto in segno di saluto.

- Dottor Simmons, dovrebbe seguirmi.

- Ma, io non posso, questa sera devo...

- I suoi colleghi al M.I.T. sono tati informati che un contrattempo grave e improvviso l’ha trattenuta a San Diego. Un’automobile del Pentagono l’accompagnerà appositamente a Buffalo domani, in tempo per il pranzo di Natale.

- Il Pentagono? Ho chiuso da tempo tutte le trattative con l’esercito degli Stati Uniti e con piena soddisfazione di tutti. Cos’altro c’è ancora.

- Le ho già riferito tutto quello che mi hanno autorizzato a dirle dottore. La signora è sua moglie?

- Sì, sono la moglie.

- Bene signora Barbara. Devo informarla che potrà seguire il dottor Simmons, ma una volta all’interno del Pentagono dovrà attenderlo in un area riservata ai visitatori.

La donna si sentì un poco a disagio per quanto quello sconosciuto sapeva su di loro. Si rese conto che suo nome di battesimo era solo l’informazione più semplice alla quale avere accesso.

- Va bene, dove va mio marito vado anche io. In fondo quale luogo più sicuro potrebbe esserci al mondo? Facciamoci dunque questa gita in Virginia!

Il sottufficiale parve non cogliere l’ironia nascosta tra le parole di Barbara Simmons. – Questo è tutto quindi. I vostri bagagli sono già sull’auto che ci attende fuori dall’aeroporto. Possiamo andare.

San Diego

Martha tentò di raccogliere la sabbia che continuava a scorrere sul pavimento ma questa le passò tra le dita, inafferrabile.

Poi gli occhi si posarono sull’attacco del sistema di aspirazione centralizzato.

- Ecco la soluzione a tutti i miei problemi. – mormorò tra sé.

Durante i lavori di ristrutturazione della villetta, il padre aveva fatto installare un sistema di aspirazione centralizzato che sostituiva il classico aspirapolvere: condutture apposite, posate nelle intercapedini delle pareti, raggiungevano tutti i locali dell’abitazione confluendo in un angolo della soffitta, là era collocato un grosso motore aspirante.

Per metterlo in funzione, era sufficiente introdurre un tubo flessibile, simile a quello in dotazione ai normali aspirapolvere, nei bocchettoni a muro predisposti nella varie stanze.

Martha scese di corsa sopravanzando l’inquietante sostanza che aveva cambiato direzione e come un rivolo si apprestava a scendere le scale. In pochi balzi raggiunse di nuovo il corridoio del pianterreno: all’interno dell’armadio a muro si trovavano i tubi che le servivano.

Forse.

Non poteva esserne così certa: le pulizie non erano un lavoro al quale si dedicava spesso. A dire il vero, non le aveva mai fatte: toccavano alla domestica o alla madre, ma in quel momento nessuna delle due era lì.

Aprì le ante una dopo l’altra, alla terza trovò quello che cercava, l’unico accessorio disponibile era quello con le spazzole battitappeto, ma non era certo il caso di fare gli schizzinosi: avrebbero assolto egregiamente allo scopo.

Si augurò che, come ricordava dalla dimostrazione dell’installatore, bastasse introdurre il tubo nel bocchettone per attivare l’aspirazione.

Tornò verso la scala che scendeva dal piano di sopra. Proprio alla base della rampa c’era uno degli attacchi a pressione, inserì il tubo e un attimo dopo senti l’aria affluire, aspirata dalla pompa. Appena in tempo: il rivolo aveva ormai raggiunto l’ultimo gradino, Martha diresse il battitappeto verso la sabbia che scomparve inghiottita dalle spazzole rotanti.