L'11 luglio è stata una data fondamentale negli Stati Uniti: evidentemente non c'era niente di interessante in tv e nessuno dei blockbuster cinematografici ha fatto venire voglia al pubblico di uscire di casa per andare a vederli, motivo per cui erano tutti collegati su due media molto diversi: Syfy e Twitter.

Quella sera il canale mandava in onda uno dei suoi abituali film demenziali che hanno il grosso pregio di non prendersi sul serio nemmeno per un secondo. Avete presente Sharktopus, oppure Megapiranha, per citarne solo due? Tutti gli z-movies di Syfy (e di Sci-Fi channel prima) erano solo l'aperitivo per il tornado, letterale, che si è abbattuto sulle case americane quel giovedì di luglio.

Sharknado ha segnato un record mai visto nemmeno per i grandi film super attesi al cinema: 5000 twit al minuto per tutta la sua ora e mezza scarsa di programmazione, ma soprattutto, commenti inviati da nomi inimmaginabili: Mia Farrow, Shawn Ryan (il creatore di The Shield e di Last Resort), Damon Lindelof che si offriva (ironicamente) di scriverne il sequel e metà dell'industria cinematografica e televisiva americana si sono dati appuntamento per commentare il film mentre andava in onda.

Prima che pensiate di avere perso un capolavoro sconosciuto, è importante sottolineare che suddetti commenti erano tutti e solo ironici e affettuosamente caustici, in pratica una sorta di visione tra amici in case diverse, pronti a ridere di un film demenziale che vedeva come protagonisti Ian Ziering di Beverly hill 90210 e Tara Reid (American Pie), stelle in caduta libera che spesso finiscono in questo tipo di film.

Eccovi alcuni esempi:

Damon Lindelhof: "This movie is such a ripoff of THE BICYCLE THIEF. #LiveTweetingSharknado #Highbrow."

B.J. Novak: "I'm afraid that now when we have a real sharknado everyone's going to treat it like a joke"

Patton Oswalt: "Just got a call from the 2nd A.D. on the movie I'm filming. Call time canceled tomorrow. ALL movies canceled. It's done. #SharkNado"

Olivia Wilde: @ElizabethBanks Banks, this is our chance to play Siamese twins: two heads, one magnificent shark tail. Emmys all around. #SharknadoTwo

Rob Delany: "I usually hate Wes Anderson, but Sharknado's actually pretty good."

Damon Lindelof: "I know it's only been 12 hours, but I'm not sure I'll ever be able to talk about anything non-Sharknado-related again."

Horatio Sanz: "I wish I could join in on the shenanigans, But I had a cousin that was killed by a #Sharknado back in '93. #RamonRIP"

Judah Friedlander: "Thanks for watching #Sharknado with me. I'm going to work on my screenplay for Vaginaconda."

Oppure questi:

Purtroppo fu anche il soggetto dell'ultimo twit lasciato dal prematuramente scomparso Cory Monteith, il giovane protagonista di Glee.

Ed ecco il messaggio che aveva aperto le danze:

Sharknado diventa così un evento che sfugge ai rating, che in fondo erano i soliti 1.2 che questo tipo di film registra alla sua messa in onda. Ma a livello di rete diventa un fenomeno di costume e il regista viene intervistato da tutte le testate concepibili per discutere un successo che nessuno si aspettava alla Asylum, la casa di produzione che di solito produce questi incredibili z-movies.

A qualcuno viene in mente anche di realizzare il poster con i lego, come potete vedere qui di fianco, mentre la testata Forbes intervista alcuni scienziati per scoprire quante possibilità ci sono che una cosa del genere possa accadere nella realtà. Meno di zero, ma potete farvi due risate leggendo l'articolo nelle Risorse in rete.

Il passaparola va oltre la sola messa in onda e prosegue per tutto il mese, al punto che Syfy mette in cantiere il sequel (previsto per il 2014 e sarà ambientato a New York), lancia un concorso per scegliere il titolo (e online trovate proposte davvero folli) e, già che c'è, decide di far uscire nelle sale americane il primo capitolo. Certo non nelle 3-4000 che di solito vengono raggiunte per i blockbuster, ma quelle duecento che bastano per tenere alto il nome di un film brutto che diventa bello. Per modo dire.

Un risultato fuori da ogni previsione per un film il cui budget era di 1 milione di dollari e girato in circa un mese, con effetti speciali davvero fatti in economia.

Dunque, di cosa parla Sharknado? Un uragano si forma sull'oceano, dove risucchia centinaia e centinaia di squali, i quali, lungi dal morire o dal venire sparati via, continuano a volteggiare vivi nella tromba d'aria, la quale si abbatte su Los Angeles, creando due letali danni: quelli causati dal tornado e le persone mangiate dagli squali. Toccherà al barista Ian Ziering difendere la popolazione e salvare parenti e amici a colpi di fucile a pompa, stecche da biliardo e tutto quello che gli capita tra le mani, per poi creare la scena più iconografica del film con una motosega, come potete scoprire qui (attenzione agli spoiler!):

L'onda anomala del successo di Sharknado non si è fermata in patria. Minerva Pictures ne ha acquisito i diritti per portarlo forse al cinema, sicuramente in tv, anche da noi, in qualche momento non meglio specificato di questo autunno. Ian Ziering nel frattempo è stato confermato per il sequel, ma resta in dubbio Tara Reid.

E come tutti i grandi blockbuster, cominciano a girare online i rumor più disparati, l'ultimo dei quali è che Matt Damon si è offerto di fare un cameo nel sequel.

E fu così che il 2013 non sarà l'anno di Lone Ranger, Pacific Rim o Lo Hobbit-la desolazione di Smaug o del Gioco di Ender: no, il 2013 verrà ricordato come l'anno di Sharknado.